CAPITOLO 53 - LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA

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Trascorsero ore e il fiume si gonfiò di cadaveri bitorzoluti. Una volta terminato, Barry e i suoi alleati si avviarono verso Acatitlan.

Barry e Macaria stabilirono che Izel sarebbe stato legato. Nel contempo, l'esercito naturale riprese a marciare seguendo il ragazzo.

Ihuicatl aveva radunato attorno a sé una miriade di alleati; ma anche Barry poteva vantare di validi guerrieri: i soldati del popolo dei cani erano agilissimi nel corpo a corpo, il Popolo dei Coyotes erano anch'essi veterani della guerra e inoltre l'Esercito Naturale risultava essere l'arma che avrebbe potuto sovvertire le sorti della guerra.

La capitale della Regione dei Dirupi delle Aquile non distava molto dal luogo in cui si trovavano. I battibecchi tra Zuma e Qualànqui si perpetrarono quasi per l'intero tragitto, finché il comandante della regione dei Coyotes decise di tergiversare l'argomento e mettere in chiaro una strategia da attuare.

Barry si accusava di essere un assassino. Ma che scelta avrebbe dovuto prendere davanti all'ostilità di Achcauhtli? Non smetteva di ripeterselo.

Si accamparono in una brughiera dalle inusuali forme geometriche. Il riflesso del sole si abbatteva sulle vette sulla quale si ergeva Acatatilan; una biancastra foschia attorniava la cittadina.

I soldati con un atteggiamento cameratesco raccolsero una gran quantità di rami rinsecchiti appiccando un imponente focolare.

Il fuoco ristorò il cuore di tutti i presenti. Qualànqui si sedette al suolo a gambe incrociate ed elencò i punti di deboli esprimendo poi un parare sulla strategia da attuare.

Barry non prestava alcuna attenzione alle parole degli uomini. Cosi facendo decise di allontanarsi dal gruppo.

Zuma e Qualànqui continuarono il loro discorso facendo riverberare le loro voci fra le fronde degli alberi. Alcuni uomini furono mandati con la missione di fungere da sentinelle.

Il ragazzo si incamminò solitario fra il soave fruscio del vento. Un masso fece d'appoggio al suo corpo. Volse lo sguardo su nel cielo e tentò di trovare le sue risposte nelle stelle.

Ma quest'ultime brillavano soltanto di bellezza. Il cielo era dipinto d'infiniti puntini gialli che rendevano l'oscurità meno fitta.

Il ragazzo distolse l'attenzione e roteò lo sguardo verso destra udendo dei passi; Macaria camminava nella sua direzione.

Nonostante la visibilità fosse precaria, agli occhi di Barry la ragazza appariva come una cometa scesa in terra. Calpestava il terreno con eleganza.

Il ragazzo osservò scialbamente Macaria per poi riposare la sua attenzione su nel cielo.

«Io e mio padre spesso osservavamo le stelle.» Iniziò il discorso Macaria. Occorreva la sua voce per far si che i pensieri di Barry scomparissero dalla testa.

«Faceva sempre strane congetture sull'origine delle stelle. Diceva che gli dei le posizionavo in cielo per premiarci della nostra dedizione.» Si prese una pausa accennando una debole risata. «Mi appassionavo le sue spiegazioni, ma crescendo le trovavo noiose. Oggi darei qualsiasi cosa per sentire la sua voce.»

Era la prima volta che Macaria parlava a Barry di suo padre.

«Sei fortunata! Almeno li hai incontrati i tuoi genitori.» Rispose il ragazzo.

«Barry, non hai la certezza che siano morti. La speranza risiede sempre nel tuo cuore. A me, invece, non resta che guardare il cielo e immaginare il sorriso di mio padre.»

Barry non aveva alcuna certezza che i suoi genitori fossero morti; forse se avesse vinto la battaglia avrebbe potuto finalmente dedicarsi alla ricerca dei suoi genitori biologici.

Il Quinto Sole - La Grande Battaglia [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora