Grassetto: punto di vista di Sarah (dialoghi e riflessioni)
Corsivo: Jareth (dialoghi)
Nel silenzio calato dopo l'affermazione di David, i fasci di luce che prima sfrecciavano rapidissimi ai fianchi di Sarah erano scomparsi, in un primo momento, per poi tornare a riapparire senza alcun preavviso. Si spegnevano ed accendevano nuovamente, come una sequela di luci ad intermittenza, quella che scoppietta allegra attorno ai rami di un albero di Natale. "Jareth..." iniziò Sarah, esitante. Cos'altro poteva fare? Cos'altro avrebbe potuto fare? Non seppe che strategia adottare per far rimembrare ogni cosa, il più presto possibile, al Sovrano. Le bande lucenti sembrarono seguire il ritmo di ogni sua riflessione, dalla più piccola, circoscritta, lenta, alla più inattesa, irruenta, estesa. Sarah capì, a un tratto. Quelle fettucce di luce rappresentavano lo scorrere dei suoi pensieri, all'interno della sua mente. Più o meno fiochi, più o meno celeri nel giungere, più o meno consistenti. "Jareth." ripeté, cercando la forza dentro di sé per portare avanti quella conversazione, in un momento simile e, magari, raggiungere l'obiettivo che si era prefissata. Avvertì l'urgenza di trovare il Re di Goblin. All'istante. "David." le disse. Una crepa. Un' altra. Ed un'altra ancora, fino al punto in cui la maschera di autocontrollo che indossava Sarah si spezzò. Tutto dentro di lei gridò di un dolore muto, silenzioso, salendo piano. Qualcosa le sconquassò il petto dal profondo, una sofferenza dalle dita unghiate la straziò intensamente. Con i suoi artigli la dilaniava, la strappava, come preparata a scavarle il cuore, a farle saltare ogni minimo punto di congiunzione che, lentamente, negli anni, aveva trovato riparazione, cicatrizzandosi, per gli abbandoni, i tradimenti, le delusioni, i sogni infranti. Una ferita inestinguibile le nacque tra i battiti avviliti e pesanti. "No!" urlò, scuotendo il capo, chiudendo gli occhi. Non sopportava più vederlo. "Tu non sei David! Non lo sei mai stato! Tu sei il Re dei Goblins! Sei il Sovrano del Labirinto!" digrignò i denti. Aveva bisogno di respirare. Ma come? Come poteva, mentre il suo mondo andava a pezzi? Crollava senza che lei potesse fare nulla per fermarlo. Senza che lui le cantasse: "Ma io sarò lì, per te, quando il mondo cadrà giù",* come al ballo. Una tempesta elettrica, inarrestabile, adesso, vorticava intorno a loro. Di certo il tumulto dei suoi pensieri l'avrebbero travolti. "Jareth, ho bisogno di te, ti prego!" pianse, pianse amaramente, aggrappandosi al suo petto. "Perché non mi ascolti? Dove sei? Dove sei... Rispondimi, aiutami!" mormorò. Gli spasimi interiori adesso giacevano anch'essi da qualche parte, stremati dalla distruzione attuata, nel suo animo. Nello spirito, ogni tanto, gli spasmi... Li sentiva gemere, lamentarsi come fantasmi rancorosi. "Tu... Tu serbi un potere immenso, non sei un uomo, non sei mai stato nemmeno umano! Sei molto di più di questo. Sei un creatore di sogni! Fabbricavi le mie fantasie e le rendevi reali!" sospirò. "Hai sovvertito l'ordine del tempo, hai capovolto il mondo intero e lo hai fatto per me! Maledizione!" strillò nuovamente, riportandosi indietro nei ricordi della sua avventura nel Labirinto, poco prima che scoccasse la tredicesima ora. Riportandosi all'interno dell'ultimo dialogo che avevano avuto... Alle parole che le aveva rivolto. Alle parole che lei stessa gli aveva detto. "Io non posso senza di te..." singhiozzò, spaventata, afflitta. "Dannazione, non... Non posso... Non posso nulla." le lacrime le offuscarono gli occhi, alcune si intrappolarono tra le ciglia, altre caddero rovinosamente, come Sarah stessa si sentiva cadere rovinosamente al suolo. Giù, giù, sempre più in basso... Nell'abisso. E dall'abisso sentì la sua stessa voce dire, lontana, ovattata: "Tu... Tu hai potere su di me!". Una botola si aprì sotto i loro piedi ed al loro interno scivolarono assieme alle luci morenti di quella dimensione.
*"But I'll be there for You, as the world falls down" traduzione del versetto della canzone della sala da ballo, "As the world falls down" tratta dalla scena del film in cui loro due danzano assieme dentro la sfera di cristallo. Notate come Jareth glielo dica, a Sarah, guardandola negli occhi, mentre volteggiano. DIVINI. LI SI AMA. <3 *O*
AHAHAHAHAHAHAHAHAHA! Credevate che nulla avrebbe avuto rimedio eh? BUBBOLE!
Ed intanto io dalla mia Roccaforte con Jareth sghignazzo mentre lui allegramente se la ride giocherellando con una sfera sul palmo della mano... Sì, lo so, sono malvagia. Mi sta facendo un corso accelerato per diventare cattiva, il sovrano. Con pessimi risultati... A quanto pare sono geneticamente portata esclusivamente per la bontà, ahaha! Comunque, tranquilli, miei cari ammalati di Labirintite: con questo colpo di scena inaspettato, nel prossimo capitolo assisteremo al ritorno del Re dei Goblins, come promesso! Ci è piaciuto questo David smemorato, anche se è durato poco lo ricorderemo con affetto! Ve l'aspettavate questa frase magica, da parte di Sarah? IO NO. SONO SCONVOLTA. E chi di voi aveva capito cosa sarebbe successo, grazie al feed contenente l'indizio "WORDS HAVE POWER", "Le parole hanno potere"? Interagiamo gnomescamente!
Ps = Stavo a 520. Ora sono passati cinque giorni Abovegroundiani e sto a 663... Ecco, un personalissimo, sentitissimo GRAZIE dal più profondo del cuore, a tutti coloro del Sopramondo che amano Labyrinth e David Bowie che hanno deciso di seguire questo mio delirio inconscio di Fanfiction. Terremo questi personaggi e questo meraviglioso artista in noi per sempre, dentro.
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Labyrinth Mind (in revisione COMPLETA)
FanfictionLabyrinth Sequel (film fantasy con David Bowie e Jennifer Connelly); N° 1 IN DAVID BOWIE, N°1 IN LABYRINTH, N° 1 IN NUOVI PERSONAGGI, N° 2 IN LABIRINTO e N° 732 su 41.4 K FANFICTIONS Il 17/1/2020 Sarah è stata in terapia diversi anni, spinta da suo...