XXXVIII° REQUIEM - PARTE PRIMA

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Grassetto: punto di vista di Sarah (riflessioni)

Corsivo: punto di vista di Jareth (dialoghi e riflessioni)

*ASTERISCHI = Note dell'autrice

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"No, Jareth." avrebbe voluto replicare Sarah, sgomenta. 

Ma non ne ebbe la forza, lottando contro i suoi stessi occhi che imploravano pietà. 

"E' solo un avvertimento... Sta arrivando. Oblio sta arrivando." pensò. 

 "E' vicino. Lo sento. 

Aspettavo la sua venuta per il rintocco della tredicesima ora. 

Il tempo sta per scadere ed io... Ancora non ho preparato la sua ricompensa, per avermi lasciato andare ore fa. 

Non sono pronta a dargli ciò che gli ho promesso. 

Non adesso che so che ti amo, non adesso che so che voglio passare il resto della mia vita al tuo fianco come tua regina. 

Non voglio consegnargli la mia esistenza e tutte quelle a venire. 

Ancora una volta, sono egoista e non posso farne a meno. 

Il patto è rotto. 

E noi siamo perduti.". 

E tra le palpebre che volevano chiudersi, rimase qualche lacrima, intrappolata come lo era lei: la preda da cacciare, di cui sicuramente l'Oblio e la Daimon avevano colto l'odore e la traccia, stringendola in un angolo buio, pronti per aggredirla. 

Aveva sentito il re porre una mano attorno alla sua vita e l'altra sotto le sue cosce: l'aveva presa in braccio, per sostenerla. 

Lei avrebbe voluto solo gridargli di abbandonarla e fuggire via.


Jareth la tirò su, per sorreggerla come meglio poteva. 

E prima che se ne potesse rendere conto, apparve di fronte ai suoi occhi, alto quanto la sua persona, un simbolo arcaico e tribale che lo fissò con il suo unico occhio giallo dalla pupilla nera. 

Essa si dilatava quanto un pozzo nero in cui precipitare, sottraendogli le forze, assorbendo la sua linfa vitale.

Essa si dilatava quanto un pozzo nero in cui precipitare, sottraendogli le forze, assorbendo la sua linfa vitale

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*

Gli si spezzò il fiato in gola quando comprese. 

L'ossigeno, che scarseggiava, grattò insistentemente contro la parete dei suoi polmoni. 

"Daimon ha trovato un varco nella tua mente. Questo è il Sigillo della Paura." disse, boccheggiando appena. 

E fu perfettamente consapevole del fatto che quelle sarebbero state le ultime parole che avrebbe detto. Per sempre. 

Stavano per essere uccisi. 

Avrebbe voluto amare ancora Sarah, con tutto sé stesso, ora che aveva imparato come. 

Avrebbe voluto dire addio ai suoi sudditi, adesso. Al suo popolo. Salutarli. Perché lo meritavano. Tutte quelle strane e bizzarre creature che riempivano la sala del trono con un gran baccano, sala che sarebbe stata triste, grigia, miseramente vuota, altrimenti. 

Avrebbe voluto accarezzare per l'ultima volta le mura del suo Labirinto, sentirle parlare, respirarne l'odore. 

Avrebbe voluto creare un ultimo cristallo, un ultimo sogno. 

Avrebbe voluto volare con le sue ali da barbagianni un'ultima volta. 

Avrebbe voluto vedere il cielo, per l'ultima volta. 

Avrebbe voluto cantare, sentir riecheggiare una musica nella sala da ballo polverosa, per l'ultima volta. 

Sorprendentemente, senza nessun apparente ragione, avrebbe voluto essere umano per l'ultima volta, come la sua Sarah. Con lei. Avrebbe voluto essere di nuovo, da capo, spoglio, nudo, fragile, mortale, pieno di sentimento e di coraggio, nonostante la morte che spezza le membra ed il cuore, di fronte alla vita. 

Avrebbe voluto sapere cosa si prova senza che ne avesse fresco ricordo. 

Avrebbe voluto moltissime cose che non poteva avere comunque. 

E non avrebbe mai pensato di aver bisogno di così tante cose. Non avrebbe mai pensato di aver bisogno di così tante persone. 

I suoi pensieri, nonostante tutto, tuttavia, furono costretti, malvolentieri, a cessare, quando venne risucchiato con Sarah tra le sue braccia. 





* Che dire? Niente avrebbe potuto esprimere meglio l'idea della fine e della venuta d'Oblio della canzone che ho riportato, per il testo che viene interpretato: "My death", ovvero "La mia morte", uno dei più grandi capolavori mai scritti nella poesia e riportati in musica da David Bowie. La versione allegata in questa parte del capitolo è quella di un'esecuzione dal vivo del live ad Odeon del 1973, ve lo ricordate? La data della morte di Ziggy Stardust. 

** Ecco un altro disegno, un altro simbolo, di quelli di Daimon. E questo è quello più importante di tutti, il tema ricorrente: il Sigillo della Paura. Creato da Elisabetta Roccaforte. TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Labyrinth Mind (in revisione COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora