CHIARA POV
Eccomi qui, nell'areoporto di Vancouver.
Ho appena recuperato la mia valigia e ora mi sto dirigendo verso l'uscita, è tutto così strano qui, non posso credere di essere in Canada.
Esco dalla porta e mi guardo attorno alla ricerca di mio cugino ma non lo vedo, dovrebbe essere già arrivato, me lo aveva promesso, mi aveva detto che mi sarebbe venuto a prendere e non mi avrebbe fatto aspettare.
Mi guardo di nuovo attorno, ma niente, non c'è, poi sento qualcuno stringermi i fianchi da dietro.
«Cercavi qualcuno piccolina?» mi chiede lui facendomi girare.
«Patrizio! Pensavo ti fossi dimenticato di venirmi a prendere» Gli salto in braccio e lo abbraccio forte, ero così contenta di rivederlo.
«Come potrei mai dimenticarmi della mia cuginetta preferita?» disse lui stringendomi forte e facendomi girare.
«Andiamo? Non vedo l'ora di arrivare al college» gli dissi staccandomi dall'abbraccio e sorridendogli.
«Sì, certo. Ma ne riparliamo tra un po' di giorni, vediamo se avrai ancora così tanta voglia di andare in quel posto» mi risponde ridendo.
Usciamo dall'aeroporto e ci dirigiamo verso il parcheggio.
«Potevi parcheggiare un po' più vicino però» gli dico cercando di trascinarmi dietro le due valigie.
«Oh, che scemo, scusami. Dà qua, te la porto io». Mi prende dalle mani la valigia più grande e fa una smorfia.
«Che c'è?» chiedo io alzando il sopracciglio.
«Ti sei per caso portata via l'armadio intero?» mi chiede ironico.
«All'incirca» rispondo io ridendo.
«Ecco la macchina, sali intanto, io metto le valigie nel bagagliaio» mi dice lui lasciandomi un bacio sulla guancia.
Ecco perché adoravo mio cugino, era sempre dolcissimo con me, a volte anche troppo per i miei gusti.
Non ci sentiamo molto per via della distanza, ma quando ho bisogno di un consiglio lui c'è sempre. È la prima persona che chiamo quando c'è qualcosa che non va e lui è sempre pronto a consolarmi ed ascoltarmi.ANDREAS POV
«Hei Alessio, hai visto il mio nuovo CD dei Coldplay?»
Alessio distoglie lo sguardo dalla TV e mi fissa con aria sbalordita.
«E da quando hai un CD nuovo dei Coldplay?» mi chiede tornando a guardare la TV.
«Da ieri, puoi credere che l'ho già perso? Non è possibile! Dove l'avrò messo?» mi lamento farfugliando tra me e me.
Ale spunta dalla cucina giusto in tempo per sentire i miei lamenti.
«Se ogni tanto riordinassi le tue cose, forse le troveresti quando le cerchi» mi dice con aria superiore.
«Ieri l'ho ascoltato con Patrizio, e poi...giusto, e poi l'ho lasciato nella sua macchina. Vado a prenderlo» dico uscendo di casa.
Entro in garage ma la macchina di Patrizio non c'è, sono sicuro di averlo lasciato lì, ma fino a pochi secondi fa ero sicuro anche di trovare la macchina. Chissà dove sarà andato senza avvertire.
Beh, come potete vedere non sono un fanatico dell'ordine e spesso e volentieri ho la testa tra le nuvole.
Entro dentro casa con la testa bassa e noto che Ale e Alessio stanno ridendo mentre mi fissano.
«Hai trovato il CD?» mi chiede Alessio.
«No, non c'è nemmeno la macchina di Patrizio» rispondo con un tono affranto.
Loro scoppiano a ridere ed io rimango impalato ad osservarli senza capire.
«Perché ridete?» chiedo poi scocciato.
«Perché tu ci dai un motivo per farlo. È inutile che cerchi la macchina di Patrizio, è andato a prendere la cugina all'aeroporto. Non ti ricordi? Ce lo ha detto prima di partire» mi spiega Ale continuando a ridere.
«È vero...me ne ero completamente scordato. Vabbè, vorrà dire che per oggi ascolterò un altro CD» dico alzando le spalle e scomparendo dentro alla mia camera.PATRIZIO POV
«Siamo arrivati, vuoi che ti accompagno o vai da sola?» le domando spegnendo la macchina.
«Vado da sola, sono grande ormai e lo voglio dimostrare»
«Ok, allora ti aspetto qui, così dopo ti aiuto a portare dentro le valigie»
«Grazie, ora vado. A dopo» Scende dalla macchina e si avvia verso l'entrata.
La guardo entrare e poi accendo la radio della macchina, per fortuna che Andreas ha lasciato il suo CD qui, così posso ascoltare i Coldplay.
Sono contento che mia cugina ora sia qui, andiamo molto d'accordo io e lei, ci sentiamo sempre e ci raccontiamo tutto, non ci sono segreti tra di noi.
Dopo un quarto d'ora la vedo uscire e venire verso la macchina con un'espressione arrabbiata.
Apre lo sportello, sale, sbuffa e fissa fuori dal finestrino trattenendo le lacrime; sembra sull'orlo di una crisi.
«Che è successo?» le chiedo appoggiando una mano sulla sua gamba e spegnendo la radio.
«Perché succedono tutte a me? Perché non c'è mai nulla che mi vada per il verso giusto?» esclama lei con una lacrima che le rigava il volto.
«Calmati e spiegami cosa ti ha detto la preside» Le asciugo le lacrime con i pollici e lei, dopo aver sospirato per l'ennesima volta, si decide a parlare.
«La preside mi ha fatto i complimenti per l'esibizione del video e mi ha detto che da lunedì posso iniziare a seguire le lezioni» Fece una pausa.
«E allora perché piangi?» le chiedo io senza capire.
«Perché poi le ho chiesto dove potessi ritirare la chiave della stanza e lei mi ha guardato spalancando gli occhi, mi ha detto che la richiesta di alloggio che ho inviato insieme all'iscrizione non le è arrivata e le stanze sono tutte occupate. Capisci che non ho un posto in cui vivere? Sono a migliaia di chilometri da casa e non ho un posto dove poter vivere, non ho soldi per poter pagare un hotel e l'unica soluzione che mi rimane è tornare a casa e rinunciare al mio sogno» mi risponde lei scoppiando in lacrime.
«Non fare così, non avrai una stanza qui al college dove vivere ma fortunatamente hai un cugino affianco a te che ti può aiutare» le dico cercando di farla calmare.
«E come? Vuoi fare apparire magicamente una stanza in più?» mi chiede asciugandosi le lacrime.
«No, non ce n'è bisogno, la stanza c'è già e si trova a casa mia» le rispondo io.
«A casa tua? Ma non vivi con altri ragazzi tu?» mi chiede lei sorpresa.
«Sì, esatto, vivo con altri quattro ragazzi e si da il caso che abbiamo una stanza libera. Puoi venire a vivere con noi. Ogni problema ha una soluzione» le dico io aspettandomi un abbraccio da lei.
«Non se ne parla, tu sei impazzito. Ma dici sul serio o stai scherzando?» mi chiede lei evidentemente infastidita.
«No...non sto scherzando, pensavo che ti avrebbe fatto piacere la mia proposta» le rispondo io meravigliato dalla sua reazione.
«Davvero pensavi che avrei accettato di vivere con cinque maschi? Che per di più non conosco, eccetto te» mi dice lei fissando arrabbiata fuori dal finestrino.
«Beh...non credo che tu abbia molta scelta, o accetti la mia proposta o te ne torni a casa, sempre che tu non voglia provare l'esperienza di dormire sotto i ponti» le dico io.
Chiara non risponde e continua a fissare fuori dal finestrino, mi chiedo cosa stia guardando dato che è da mezz'ora che siamo fermi qui, nel parcheggio della scuola.
Poi si gira verso di me e sospira di nuovo.
«Va bene, accetto ma solo per alcuni giorni, finché non troverò una soluzione. Ma ti avviso che no ho soldi per pagare l'affitto o cose del genere»
«Non ti preoccupare, ce la caviamo con i soldi che guadagniamo esibendoci nei locali. Ti troverai bene, con noi» le dico per rassicurarla.
«Sì, certo» dice lei poco convinta.
Metto in moto la macchina e riaccendo la radio, lei sfoglia le carte del college che tiene tra le mani per alcuni minuti, poi mi guarda.
«Grazie» mi dice timidamente.
«Di cosa?» chiedo io.
«Beh...di ospitarmi a casa tua e di essermi venuto a prendere all'aeroporto» mi risponde lei.
«Di niente piccola, per te questo e altro» le rispondo sorridendole.ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, spero vi sia piaciuto questo primo capitolo.
Come avete visto Chiara è arrivata in Canada ma ha avuto una brutta notizia, per fortuna che Patrizio ha una soluzione.
Nel prossimo capitolo conoscerà gli altri ragazzi e vedremo cosa ne penseranno loro di dover convivere con una ragazza.
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto
Ary
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Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller
FanfictionANDREAS POV Mi chiamo Andreas Müller, sono nato in Germania ma sono cresciuto in Italia, in provincia di Ancona, ed ho 20 anni. Da circa un anno vivo in Canada, sì proprio così, da un giorno all'altro ho deciso di dare una svolta alla mia vita ed in...