CHIARA POV
Oggi è domenica e domani finalmente inizierò la mia esperienza al 'Vancouver College of Music and Dance', anche se so che purtroppo sarà un'esperienza molto breve.
A volte mi chiedo se stia facendo la cosa giusta, poi mi pento subito di essermelo chiesto e mi auto-convinco di aver fatto la scelta migliore; la più difficile e piena di sacrifici, certo, ma il mio cuore mi ha indicato questa via e io l'ho seguita.
Aurora mi dice sempre di seguire i segnali che mi manda il cuore e io, a forza di sentirglielo dire, ho imparato a fare proprio così.
'Ever wonder about what he's doing
How it all turned to lies
Sometimes I think that it's better
to never ask why
Where there is desire
There is gonna be a flame
Where there is a flame
Someone's bound to get burned
But just because it burns
Doesn't mean you're gonna die
You've gotta get up and try try try
Gotta get up and try try try
You gotta get up and try try try...'
Ecco la sveglia che suona, peccato che io sia già sveglia, adoro aprire gli occhi con questa canzone perché mi da la forza di alzarmi ogni mattino ed andare a avanti.
Forse dovrei odiarla dato che mi fa ricordare la mia storia ed il mio ex, ma non ci riesco perché infondo dice la verità.
Anch'io mi sono chiesta molte volte cosa stesse facendo lui e perché si comportasse così, fino a quando ho capito che a volte è meglio non chiedersi il perché.
Questa canzone mi ha insegnato che anche se mi sento bruciare dentro, se il mondo mi sembra crollare addosso e l'unica cosa che ho voglia di fare è rimanere sdraiata a letto a piangere, devo trovare comunque la forza per alzarmi e provare ad andare avanti con la mia vita, cercare di realizzare i miei sogni e non arrendermi mai.
Ma la parte di questa canzone in cui più mi rispecchio è la seconda strofa, quella che dice che a volte il cuore è ingannevole, che spesso ci si innamora troppo facilmente anche quando questo è sbagliato. È esattamente ciò che è successo a me, il mio cuore si è sbagliato e mi ha fatto innamorare della persona sbagliata, una persona che non avrei mai dovuto incontrare nella mia vita.
Ora basta pensare a questo però, è ora di scendere a fare colazione e poi voglio visitare Vancouver se qualcuno mi accompagna, se vado da sola rischio di perdermi per le vie della città.
*Pochi minuti dopo...*
«Buongiorno» dico io entrando in cucina ai ragazzi che stavano già facendo colazione.
«Buongiorno, come hai dormito?» mi chiede Patrizio.
«Benissimo. Avete piani per oggi? Perché io vorrei andare a visitare Vancouver ma ho paura di perdermi se vado da sola, non conosco la città» spiego io.
«Mi dispiace Chiaretta ma oggi devo studiare, tra due giorni abbiamo l'esame di musica moderna ed io non ho ancora aperto il libro» mi dice Patrizio dispiaciuto.
«Noi abbiamo promesso a dei nostri amici di andare a fare una partita di calcio con loro, non possiamo dargli buca» dice Ale.
«Ho capito, vabbè non fa nulla, vorrà dire che Vancouver dovrà aspettare per conoscermi» dico io sorridendo.
«Ti sei per caso dimenticata di me? Io non devo né studiare né giocare a calcio» mi dice Andreas.
«Quindi mi accompagni?» gli chiedo io speranzosa.
«Solo se a pranzo andiamo al McDonald's» afferma lui.
«Ci sto. Grazie grazie grazie» dico io entusiasta lasciandogli un bacio sulla guancia.ANDREAS POV
Sto aspettando che Chiara scenda, mi ha detto che doveva finire di prepararsi e sarebbe arrivata tra cinque minuti, peccato che ne siano già passati quindici.
Eccola, sta uscendo. Quando cammina sembra una modella, elegante e con i capelli castani che si muovono a ritmo del vento.
«Scusa il ritardo» mi dice entrando in macchina.
«Non fa nulla. Pronta per visitare Vancouver?» le chiedo.
«Certo, non vedo l'ora» mi risponde felice.
«E allora partiamo» esclamo accendendo la macchina.
«Perché non andiamo in moto?» mi chiede lei.
«Perché c'è troppo vento, ti si spettinerebbero i capelli» rispondo io distogliendo per un secondo lo sguardo dalla strada per guardarla.
«Patrizio lo sa che abbiamo preso la sua macchina vero?» mi chiede lei preoccupata.
«Certo che lo sa. Ormai questa macchina è diventata di tutti e cinque, la uso più io che lui» le rispondo.
«Cosa mi porti a vedere?» mi chiede lei.
«L'acquario» le rispondo sperando che la mia idea le piaccia.
«Che bello. Io sono stata a quello di Genova, in Italia, e mi è piaciuto moltissimo»
«Tra poco potrai dire di aver visto anche quello di Vancouver allora»
«E poi dove andiamo?»
«A mangiare, immagino che quando avremmo finito di visitare l'acquario sarà ora di pranzo»
«E poi?»
«Quanto sei curiosa! E poi dovrai aspettare per sapere che faremo, è una sorpresa»
«Uffa, ma io lo voglio sapere»
«La parola sorpresa ti dice nulla? Se te lo dico ora, poi quando arriviamo non sarai più sorpresa»
«Potrei sempre fare finta di esserlo»
«Non sarebbe la stessa cosa. Siamo arrivati»
Entriamo all'acquario e guardiamo i vari tipi di pesci con l'entusiasmo di due bambini, indicandoci i più belli a vicenda e ridendo ogni volta che le nostre dita puntano sullo stesso pesce.
«Questo sembra il pesciolino di Nemo» mi dice lei.
«È un pesce pagliaccio» rispondo io.
«Allora lo conoscerai sicuramente, è un tuo collega» dice lei scoppiando a ridere.
«Ma quanto sei divertente! Ora me la paghi» le dico io avvicinandomi e sollevandola da terra.
«No dai, fammi scendere. Andreas, ci stanno guardando tutti» dice lei divincolandosi.
«Ci guardano perché siamo belli» affermo facendola scendere.
Tra una risata e l'altra il tempo è volato e in un batter d'occhio è già l'ora di pranzo.
«Cosa prendi?» le chiedo io.
«Non so, non sono abituata a mangiare al McDonald's. Cosa mi consigli?» risponde lei.
«Crocchette di pollo e patatine fritte» le consiglio io.
«Allora prendo questo e da bere un tè alla pesca» mi dice lei.
«Il prossimo. Buon giorno, cosa vi do?» mi chiede la signora alla cassa.
«Due porzioni di crocchette di pollo e patatine, un tè alla pesca e un'aranciata. Ce le può fare da portar via?» rispondo io.
«Certo, arrivano subito» risponde lei.
«Perché non mangiamo qui?» mi chiede Chiara mentre usciamo.
«Perché mangiamo in un altro posto qui vicino»
«Dove?»
«Non te lo dico. È la sorpresa di cui ti parlavo prima»
«Grazie di avermi accompagnato»
«È un piacere per me. E poi è un modo per conoscerci un po' meglio»
«Sì, è vero. Io ad esempio ho capito che sei un bravo ragazzo ed un buon amico» mi dice lei sorridendomi.
«Lo stesso vale per te Chiaretta»
Queste parole che mi ha appena detto sono arrivate all'improvviso e mi hanno reso immensamente felice; mi sa che la sorpresa me l'ha fatta prima lei.
La cosa che le ha rese ancora più speciali, però, è la spontaneità e la sincerità con cui le ha dette e glielo si legge negli occhi che pensa veramente ciò che mi ha detto.
*Pochi minuti dopo...*
«Ora chiudi gli occhi» le dico io mettendomi dietro a lei e posizionandole le mie mani sugli occhi.
«Ma così non vedo dove vado» protesta lei.
«Ti guido io, non ti preoccupare» le dico io.
«E invece sì che mi preoccupo. E se mi fai cadere? E se mi fai andare a sbattere?» afferma lei.
«Dovrai correre il rischio se vuoi la sorpresa» le dico io.
«Uffa» dice lei sbuffando.
«Dai fidati di me, ne varrà la pena te lo assicuro» le dico io.
«Ok, ma se mi fai andare a sbattere ti uccido» esclama lei iniziando a camminare in avanti facendo piccoli passi insicuri.
«Siamo quasi arrivati» le dico io.
«Spero solo ne valga la pena, sto rischiando la mia vita» esclama lei.
«Ma che esagerata che sei. Siamo arrivati, ora puoi guardare» le dico io togliendole le mani dagli occhi.
«WOW, ma è bellissimo» esclama lei incantata.ANGOLO AUTRICE
Ciao <3
Andreas ha portato Chiara a visitare la città e i due sembrano essersi divertiti molto insieme.
Secondo voi, Andreas dove avrà portato Chiara per pranzare? E Chiara sarà contenta di questa sorpresa?
Un bacio :)
Ary
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Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller
FanfictionANDREAS POV Mi chiamo Andreas Müller, sono nato in Germania ma sono cresciuto in Italia, in provincia di Ancona, ed ho 20 anni. Da circa un anno vivo in Canada, sì proprio così, da un giorno all'altro ho deciso di dare una svolta alla mia vita ed in...