ANDREAS POV
Corro verso l'infermeria, entro e trovo Chiara seduta sul lettino a sorseggiare un bicchiere di the.
«Chiara che è successo? Come stai?» le chiedo io con il fiatone.
«Meglio, mi girava la testa e quindi mi hanno portato qui. Ma tu come fai a saperlo?» mi chiede lei tranquilla.
«Sono appena andato nella tua aula per cercarti e un ragazzo mi ha detto che eri qui perché ti sei sentita male»
«Sì, mentre ballavo. Non posso continuare a farlo, non voglio mettere in pericolo il bambino» mi dice lei con un'espressione triste.
«Non devi più farlo, non ce n'è bisogno. Ho una proposta da farti; nel corridoio vicino alla mia aula c'è un avviso che dice che da quest'anno c'è la possibilità di frequentare un corso di recitazione al posto delle lezioni di canto se sei un ballerino o di ballo se sei un cantante»
«Ma io non sono brava a recitare»
«Non importa, sei qui proprio per imparare. Nessuno qui è esperto in recitazione»
«Ma...»
«Niente ma Chiara...o cogli quest'occasione o abbandoni il college»
«Dici che funzionerà?» mi chiede lei.
«Ne sono sicuro. È l'unico modo per non frequentare le lezioni di ballo. E poi ho intenzione di iscrivermi anch'io, sono pessimo a cantare e arrivo a stem to alla sufficienza»
«Potrebbe funzionare in effetti»
«Dobbiamo sbrigarci però perché ci sono solo venti posti. Se tu sei d'accordo andiamo a fare la richiesta per l'iscrizione subito» le dico io.
«Ma non ho nemmeno avuto il tempo per pensarci» mi dice lei.
«Non c'è tempo Chiaretta, devi decidere subito o finiranno i posti. Allora che dici?» le chiedo io.
«Andiamo» risponde lei alzandosi in piedi.
Poco dopo arriviamo davanti all'ufficio, bussiamo e chiediamo alla preside di poterci iscrivere al corso di recitazione. Siamo arrivati giusti in tempo dato che ci sono solo due posti ancora disponibili. La preside ci fa firmare alcune carte e poi ci informa che dal mese prossimo avrà inizio il corso.
Nel frattempo però Chiara dovrà frequentare le lezioni di danza, cercando di correre meno rischi possibili ed inventando qualche scusa per evitare quelle più movimentate.
*Il pomeriggio...*
Ho appena finito di studiare e ora sto un po' su Facebook.
Mi arriva una notifica: 'Chiara Grispo ti ha taggato in una foto'
Clicco sopra alla notifica e mi appare una foto di noi due a Vancouver, sorridenti e circondati dai fiori del parco.
Sopra alla foto c'è scritto 'Una giornata meravigliosa a Vancouver (anche se il tempo non era molto d'accordo). Grazie di tutto Andreas!'
Metto mi piace alla foto e decido di scrivere un commento: 'Grazie a te per avermi sopportato tutto il giorno. Ti voglio bene <3'
Continuo a curiosare un po' la home, fino a quando non sento una voce che canta provenire dalla camera di Chiara.
Decido di andare ad ascoltarla e mi precipito da lei.
«Posso entrare?» le chiedo io.
«Certo, vieni» mi dice lei.
«Era molto bella la canzone che stavi cantando. L'hai scritta tu?» le chiedo.
«Si, è una nuova canzone che sto scrivendo. In realtà dovrei studiare storia della musica ma non ci capisco nulla» mi confessa lei.
«Ti serve aiuto? Ti posso dare una mano se vuoi. Io le ho già studiate quelle cose» le propongo io.
«Beh...se per te non è un problema. Avrei proprio bisogno di un po' di aiuto e mio cugino non c'è» mi dice lei.
«Stai forse insinuando che Patrizio è meglio di me?» le chiedo io facendo finta di essermi offeso.
«No, è solo che di solito chiedevo a lui di aiutarmi con lo studio, anche se lo doveva fare a distanza, con la webcam. Ora che mi potrebbe aiutare di persona è sparito» dice lei.
«Vedi che preferiresti il suo aiuto al mio?» affermo io.
«Ma non è vero Andreas» dice lei dispiaciuta.
«Ora te la faccio pagare» le dico io avvicinandomi.
«No, fermo, che vuoi fare?» Mi chiede lei mentre io la prendo in braccio.
«Darti una bella lezione piccola peste» le dico io
«Ehi, piccola peste a chi? Mettimi giù» grida lei divincolandosi ma io la appoggio sul letto e la tengo ferma per i polsi.
«Richiesta concessa» le rispondo io guardandola negli occhi.
«Che mi vuoi fare?» mi chiede lei.
«Farti ridere un po', sei così bella quando ridi» le dico io iniziando a farle il solletico.
Lei inizia a ridere e a muoversi per cercare di scappare, ma io la blocco e così facendo mi ritrovo sopra di lei.
«Non mi scappi piccola peste» le dico io ridendo.
«Ti puoi spostare? Mi stai schiacciando. Ah...e non mi chiamare piccola peste» mi dice lei prendendomi per le spalle e cercando di farmi spostare.
«Mi sposto solo se mi dai un bacio» le dico io.
«Eh?» esclama lei preoccupata.
«Sulla guancia ovviamente» specifico dopo aver visto la sua reazione.
«Scemo, mi hai fatto prendere un colpo» esclama lei ridendo.
«Perché? Sono troppo brutto e antipatico per te?» le chiedo io.
«No, non lo sei, ma siamo solo amici» risponde lei.
«Certo, solo amici» ripeto io con un po' di malinconia.
«Che ti prende?» mi chiede lei notandolo.
«Nulla» rispondo io mentendo.
«Non mentirmi, mi hai insegnato tu a capire se qualcuno mente» mi dice lei.
«Non lo avessi mai fatto» bisbiglio mettendomi seduto.
«Mi vuoi dire che hai?» mi chiede di nuovo lei sedendosi accanto a me.
«Non ti farebbe piacere saperlo» le rispondo io.
«Non mi importa, voglio saperlo lo stesso. Ricordati che io ti ho raccontato il mio segreto» afferma lei passandomi un braccio attorno al collo.
«Promettimi che quello che ti dirò non rovinerà il nostro rapporto, che continueremo ad essere migliori amici» le dico io.
«Te lo prometto» afferma lei.
«È dal giorno in cui ci siamo conosciuti che provo qualcosa per te Chiara, e questo qualcosa non è semplice amicizia. Sento di volerti accanto ogni secondo perché quando sto con te sto bene e mi sento completo, sento di volerti aiutare e di volerti proteggere. Tu mi hai cambiato, da quando ci conosciamo sento di volere una relazione seria, una che duri per sempre e che sia vera, voglio accanto una persona che mi ami veramente e quella persona sei tu Chiara»
Non so esattamente cosa mi abbia spinto a dirle tutto questo ma so per certo che queste parole sono venute dal mio cuore.
«Io...non so che dire Andreas» mi dice lei sconvolta con un filo di voce.
«Lo so che tu non mi ami, ma...» Non faccio in tempo a finire la frase che lei mi interrompe.
«Io non ho mai detto che non ti amo» mi dice lei.
«Ma hai detto che siamo solo amici» affermo io.
«Beh...sì, perché lo siamo...o lo eravamo, sono un po' confusa ora» afferma lei.
«Chiara, guardami negli occhi e dimmi se mi ami oppure no» le dico io alzandole dolcemente il viso affinché mi guardi.
Lei mi fissa negli occhi per alcuni secondi, i più lunghi della mia vita probabilmente.
Nei suoi occhi color nocciola si riesce a capire a che cosa sta pensando, si vedono le sue certezze, i suoi dubbi e le sue paure.
«Ti amo» dice lei con un filo di voce senza staccare lo sguardo dal mio.
Quelle due parole mi fecero rabbrividire e sorridere allo stesso tempo.
«Anch'io ho sempre provato qualcosa che va oltre all'amicizia, ma non lo volevo ammettere, l'ho sempre negato a me stessa perché ero sicura che tu non provassi lo stesso, credevo che non ti saresti mai innamorato di una ragazza come me e che preferissi le relazioni occasionali.
E poi avevo paura di soffrire di nuovo, non voglio rivivere ciò che ho vissuto con il mio ex» mi confessa lei.
«Io non ti farei mai soffrire perché ti voglio troppo bene, non avere dubbi su questo.
Chiara, ora che ci siamo detti la verità, voglio proporti una cosa. Vuoi essere la mia ragazza? Anzi, la mia fidanzata, così è più serio perché ti prometto che voglio una relazione seria con te» le propongo io.
«Andreas, tu lo sia che non ci sono solo io. Ti sei scordato di pesciolino?» mi chiede lei.
«Certo che no, come potrei mai scordarmi di pesciolino? Ehi piccolino, sei d'accordo se la tua mamma si fidanza con me?» dico io appoggiando l'orecchio alla pancia di Chiara.
Lei sorride e inclina leggermente la testa verso destra.
«Andreas, io intendevo che se scegli di stare con me, scegli di stare anche con lui e accetti tutte le responsabilità che ne conseguono» precisa lei.
«Lo so Chiara e io voglio stare con voi. Il bambino non è un problema per me perché sento già di amarlo. Io voglio prendermi cura di lui e in qualche modo ricoprire il ruolo della figura paterna che mancherà nella sua vita, ma questo solo se tu sei d'accordo ovviamente. Io ti amo Chiara, vi amo, e non mi importa se sarà difficile, se dovrò correre a comprarti il gelato quando inizierai ad avere le voglie o se dovrò svegliarmi alle due di notte per far riaddormentare il bambino. So già che tutto questo ne varrà la pena. Che vuoi fare allora? Accetti di vivere tutto questo insieme a me e diventare la mia piccola grande donna?» le domando di nuovo.
Lei rimane in silenzio per qualche secondo, poi mi guarda negli occhi pronta per darmi una risposta.ANGOLO AUTRICE
Ciao :)
Che ne pensate di questo capitolo?
Finalmente Andreas e Chiara hanno ammesso di amarsi e Andreas ha capito di volere una relazione seria con lei.
Quanto è dolce Andreas in questo capitolo? Spero vi sia piaciuto.
Secondo voi Chiara accetterà oppure no la richiesta di Andreas? Vediamo se indovinate.
Un bacione <3
Ary
STAI LEGGENDO
Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller
FanfictionANDREAS POV Mi chiamo Andreas Müller, sono nato in Germania ma sono cresciuto in Italia, in provincia di Ancona, ed ho 20 anni. Da circa un anno vivo in Canada, sì proprio così, da un giorno all'altro ho deciso di dare una svolta alla mia vita ed in...