CHIARA POV
Ecco la sveglia che suona. Questa mattina mi sono svegliata particolarmente felice, è come se mi fossi tolta un peso di dosso.
Sarà che non mi sento più così tanto sola, prima c'ero solo io con un'esperienza orribile alle spalle ed un bambino nella pancia, ora c'è anche Andreas che mi aiuta.
Forse è meglio che mi alzo se non voglio arrivare in ritardo.
Mi vesto e poi vado in bagno per lavarmi i denti; quando mi ritrovo davanti allo specchio, però, mi fermo ad osservarmi.
Alzo la maglia e guardo la mia pancia ancora piatta, presto dovrò abituarmi a non vederla più così.
Chissà come starò con il pancione. Ho un idea, prendo un asciugamano, lo arrotolo e lo posiziono sotto alla maglia.
Che strano che è vedermi così, la mia immagine riflessa sullo specchio mi fa venire mille dubbi, mille domande e mille preoccupazioni.
Sarò in grado di crescere questo bambino? E riuscirò a crescerlo al meglio? Come farà lui o lei senza un papà? Cosa gli dirò quando chiederà di lui? Come faccio ad assicurargli un futuro felice se ho solo 19 anni e non ho né una casa né un lavoro? Cosa diranno le persone che mi vedranno con il pancione? E quelle che mi vedranno con un bambino per mano che mi chiamerà mamma?...Come farò ad essere una brava madre?
«Sarai la mamma più bella e brava di tutte» mi sussurra una voce famigliare dietro di me, mentre il proprietario mi abbraccia da dietro.
«Andreas, non ti ho sentito entrare, che ci fai qui?» gli chiedo io.
«Sono venuto ad avvisarti che è tardi, dobbiamo andare» risponde lui.
«Ora vengo» dico io togliendomi l'asciugamano dalla pancia.
«Che stavi facendo?» mi chiede lui.
«Guardavo come mi starà la pancia» rispondo io.
«Ti starà benissimo, non avere dubbi» mi dice lui accarezzandomi dolcemente la pancia.
«Ti voglio bene» gli dico io.
«Anch'io. Ora andiamo però o arriveremo tardi a lezione» risponde lui.
Poteva essere più dolce di così? Lui riesce a farmi scomparire tutti i dubbi in due secondi.
*Davanti al college*
«Che materie hai oggi?» mi chiede lui.
«Danza moderna, canto e storia della musica» rispondo io.
«Non sarà pericoloso fare danza moderna?» mi domanda lui.
«Perché dovrebbe essere pericoloso? Non ha mai fatto male a nessuno muoversi un po'» dico io senza capire ciò che intendeva.
«Per pesciolino intendo» mi dice lui a bassa voce.
«Il medico mi ha detto che posso ballare fino al quinto mese se non faccio troppi sforzi» gli spiego io.
«Sì ma dubito che in questo college ti facciano fare pochi sforzi» ribatté lui. Io alzo le spalle non sapendo cosa dire.
«Io lo dico per il tuo bene e per quello di pesciolino» mi dice Andreas vedendo il mio viso
rattristarsi.
«Il bambino non corre rischi, sto attenta» gli dico io.
«Lo so che stai attenta ma è un attimo fare una mossa sbagliata e metterlo in pericolo, lui è piccino e bisogna fare molta attenzione a non fargli del male» mi dice lui. Perché si preoccupa così tanto per me e per il bambino?
«E tu da quando sei esperto in maternità?»
«Mia cugina due anni fa é rimasta incinta e quindi, dato che veniva sempre a casa mia, ho imparato un po' di cose su gravidanze e bambini. Anche lei ballava e voleva continuare fino al sesto mese ma dopo che facendo un salto è caduta e ha messo in pericolo la bambina ha deciso di smettere» mi racconta lui.
«E la bambina è nata sana?» domando io.
«Sì, ma dopo la caduta si è formato un distacco della placenta abbastanza grande ed ha dovuto fare riposo assoluto fino alla nascita, ha rischiato seriamente di perdere la bambina» mi risponde Andreas.
Rimango immobile pensando a ciò che mi aveva appena detto. E se succedesse anche a me? Io non voglio fare del male al bambino.
«Ehi, cos'è questo faccino triste? Non ti volevo far preoccupare, volevo solo darti un consiglio» mi dice lui.
«Forse dovrei smettere, è una pazzia continuare a ballare. Io mi ero illusa di poterlo fare ma se questo vuol dire mettere in pericolo la vita di mio figlio o di mia figlia non lo voglio più fare» affermo io.
«Secondo me dovresti parlare con la preside, raccontarle come stanno le cose e chiederle se puoi continuare a seguire le lezioni ma senza fare cose troppo pericolose o troppo rischiose» mi consiglia lui.
«No, non avrebbe senso, sarei solo d'intralcio ai miei compagni e ai miei insegnanti. E poi dovrei dirgli che sono incinta, avvertirebbe subito i miei genitori» rispondo io cercando di trattenere le lacrime.
«Vieni qui, troveremo una soluzione, te lo prometto» mi dice lui abbracciandomi.
«L'unica soluzione è fare le valigie, tornare a casa e raccontare tutto ai miei» dico io.
«No! Non lo puoi fare» esclama lui preoccupato.
«Perché no? Prima o poi dovrò dirglielo» gli dico io staccandomi dall'abbraccio.
«Intendevo che non te ne puoi andare, non ora che mi sono affezionato così tanto a te» mi dice lui.
Un sorriso spunta sulle mie labbra e i miei occhi si riempiono di lacrime.
«Anch'io mi sono affezionata molto a te e in pochissimo tempo siamo diventati migliori amici ma non ho scelta, non ci sono altre soluzioni a questo problema» rispondo io.
«C'è sempre una soluzione, bisogna solo capire qual'è. Io ti aiuterò a trovarla, te lo prometto» mi dice lui stringendomi forte a sé.
«Ti voglio bene Andreas» gli dico io.
«Anch'io ti voglio bene Chiaretta» mi risponde lui.
«Ragazzi che fate qui fuori? La campanella è suonata cinque minuti fa, arriverete in ritardo» ci dice il bidello invitandoci ad entrare.
Saliamo le scale, Andreas si dirige verso al sua aula ed io verso la mia, con il cuore in gola ed il terrore di far del male al bambino.
Entro nella mia aula e mi scuso per il ritardo, poi la lezione inizia ed io comincio a ballare seguendo i movimenti dell'insegnante che ci sta insegnando una nuova coreografia.
Le parole di Andreas, però, mi rimbombano nella testa così forte da farmi male, tutto intorno a me inizia a girare ed io mi sento svenire. Per fortuna sono vicino al muro, mi appoggio subito e scivolo fino a terra.
«Chiara!» urla allarmata Elodie appena mi vede accasciata a terra.
«Chiara stai bene?» mi chiede l'insegnante precipitandosi verso di me.
Che domanda insensata, se stessi bene ora non mi ritroverei a terra con lo sguardo di tutti puntato su di me.
«No, mi gira la testa» rispondo io con un filo di voce.
«Ragazze, accompagnatela in infermeria» dice lei alle mie compagne.
*Pochi minuti dopo*
Sono sdraiata sul lettino dell'infermeria mentre penso a quanto sciocca sia stata ad entrare in quell'aula ed ostinarmi a ballare nonostante il mio cuore mi dicesse di non farlo. Spero solo che il bambino stia bene ma dopotutto non ho fatto movimenti bruschi ed è normale avere dei giramenti in gravidanza.
L'infermiera ha creduto alla scusa del 'stamattina non ho fatto colazione', così mi è andata a prendere un the zuccherato al bar.
Non posso continuare a frequentare le lezioni di danza, devo smettere per il bene del mio bambino.
Perché proprio ora? Perché deve succedermi tutto questo proprio nel momento che potrebbe essere il più bello della mia vita? Perché proprio ora che sono riuscita finalmente a realizzare il mio sogno ed entrare in questo college?ANDREAS POV
Finalmente la prima ora è finita, ho sempre odiato storia della musica.
Per di più non riuscivo a concentrarmi, ho pensato per tutta l'ora a ciò che sta succedendo a Chiara e a come aiutarla.
È ovvio che non può continuare a frequentare le lezioni di danza, ma non voglio nemmeno che ritorni a casa, non la voglio perdere, ci deve essere una soluzione.
«Hey Andreas, a che pensi?» mi chiede Ale dandomi una pacca sulla spalla.
«A nulla di particolare» rispondo io.
«È da quando sei entrato in classe che sei strano» mi dice Patrizio.
«Ma no, sarà una tua impressione, non ho nulla» dico per dissimulare.
«L'ho notato anch'io in realtà, eri assorto nei tuoi pensieri» mi dice Alessio.
«Ragazzi, come devo dirvelo che non ho assolutamente nulla? Pensavo ad altro perché la lezione di storia della musica mi annoiava» insisto io.
«Ok, se lo dici tu» afferma Sergio.
«Non preoccupatevi per me e non inventatevi problemi inesistenti. Vado al bagno e torno» dico io dirigendomi verso i bagni.
Lungo il corridoio però noto un manifesto attaccato al muro che attira la mia attenzione.
'Ti piace recitare e vorresti diventare un attore provetto? Da quest'anno il 'Vancouver College of Music and Dance' ti permette di farlo. Se sei un ballerino puoi scegliere di frequentare il corso di recitazione al posto di quello di canto, se invece sei un cantante al posto del corso di ballo. Tutto ciò che devi fare è presentare la richiesta di iscrizione in presidenza. Affrettati però, ci sono solamente 20 posti disponibili.'
Chiara! Questo annuncio è per lei. Vorrebbe continuare a frequentare questa scuola e secondo me questa è l'opportunità adatta per poterlo fare.
La recitazione non richiede grandi sforzi fisici e lo potrebbe fare senza problemi fino alla fine della gravidanza.
Chissà se le piacerebbe imparare a recitare però. Devo proporglielo subito prima che i posti a disposizione finiscano.
Corro verso la mia aula e chiedo ai ragazzi di coprirmi con l'insegnante dell'ora successiva, loro non hanno il tempo né di replicare né di chiedermi il motivo dato che mi precipito verso l'aula di ballo del primo anno prima che loro possano farlo.
Busso ed entro chiedendo se posso parlare con Chiara, noto però che lei non c'è.
«È in infermeria, si è sentita male all'inizio dell'ora» mi dice un ragazzo biondo.
Il cuore mi si ferma per un attimo, poi inizia a battere più forte che mai.
Cosa le sarà successo? E se il bambino fosse in pericolo? E se invece fosse lei quella in pericolo?ANGOLO AUTRICE
Ciao ragazze :)
Per prima cosa volevo ringraziarvi per i voti e i commenti che mi avete lasciato sui capitoli precedenti, mi fa sempre molto piacere leggerli e mi danno la giusta carica per continuare al meglio la storia.
In questo capitolo, come avete potuto vedere, Chiara ha molti dubbi ed insicurezze e Andreas ha deciso di aiutarla a tutti i costi dato che non vuole che se ne vada.
Quanto è tenero Andreas che si preoccupa per lei e per il bambino?
Vi è piaciuto questo capitolo?
Un bacione <3
Ary
STAI LEGGENDO
Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller
FanfictionANDREAS POV Mi chiamo Andreas Müller, sono nato in Germania ma sono cresciuto in Italia, in provincia di Ancona, ed ho 20 anni. Da circa un anno vivo in Canada, sì proprio così, da un giorno all'altro ho deciso di dare una svolta alla mia vita ed in...