Capitolo 3

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CHIARA POV
Andreas è qui fermo davanti a me, non dice nulla, ha lo sguardo perso nel nulla e un sorrisetto
stampato in faccia.
Gli passo una mano davanti al viso, ma niente, sembra non essersene accorto.
«Andreas, ci sei?» gli chiedo agitando di nuovo la mano davanti a lui.
Lui sospira ma continua a fissare in silenzio un punto indefinito davanti a lui.
Ok, ora comincio a preoccuparmi seriamente, sembra completamente in un altro mondo.
«Andreas!» lo chiamo di nuovo per riportarlo alla realtà, ma non ottengo risposta.
A quel punto mi viene un'idea: prendo la bottiglietta d'acqua scopra la scrivania e gliene verso un po' in testa.
«Aiuto, sto affogando» grida lui agitandosi e boccheggiando come un pesce.
«Tranquillo, non puoi affogare in un goccio d'acqua» gli dico io scoppiando a ridere.
«Ma sei stupida, perché lo hai fatto?» mi chiede lui asciugandosi il viso con la maglia.
«Eri assorto nei tuoi pensieri e non volevi saperne di tornare alla realtà»
«E così ti sei presa la libertà di versarmi un secchio d'acqua addosso?»
«In realtà era una bottiglietta mezza vuota»
«Beh mi hai quasi fatto fare un infarto, se avevo settant'anni ci lasciavo la vita. Questa me la paghi piccoletta»
«Che paura!» dico io ironicamente continuando a ridere.
Andreas viene verso di me e mi blocca le braccia tenendomi per i polsi, mi spinge fino al letto costringendomi a sdraiarmi ed inizia a farmi il solletico.
Io rido come una pazza e lo imploro di smettere ma non mi da retta.
«Ti prego, basta. Scusa ok? Ecco, ti ho chiesto scusa ma ora smettila non ce la faccio più» gli dico divincolandomi e continuando a ridere ma lui non ha intenzione di fermarsi.
Finalmente! Ha smesso di farmi il solletico, ma aspettate, perché mi guarda così? Continua a fissarmi con lo stesso sorrisetto che aveva prima stampato sulle labbra.
Lo guardo negli occhi per due secondi ma subito abbasso lo sguardo perché non riesco a sostenere il suo. Sento il viso andare a fuoco e alcuni brividi salire lungo la schiena, rabbrividisco e lui sembra accorgersene, infatti si alza e mi sorride come se volesse rassicurarmi.

ANDREAS POV
Le stavo facendo il solletico quando ad un certo punto il suo sorriso mi ha stregato, sono rimasto ad osservarla per alcuni minuti ma poi mi sono accorto che era in imbarazzo e l'ho sentita rabbrividire, così mi sono subito alzato e le ho sorriso per farle capire che andava tutto bene.
«Scusami, il tuo sorriso mi ha incantato» le dico io.
«Non fa nulla» risponde lei senza guardarmi negli occhi.
«Anche se mi guardi non ti mangio eh!» le dico io.
«Lo so, è che i complimenti mi imbarazzano» mi risponde timidamente.
«Beh allora immagino che tu sia abituata ad essere in imbarazzo, ti faranno sicuramente migliaia di complimenti» le dico io. Lei alza le spalle non sapendo cosa rispondere, così decido di cambiare argomento.
«Senti, questa sera noi ci esibiamo in un locale in centro, ti va di venire? Tanto domani è domenica e non dobbiamo andare al college, possiamo fare tardi»
«Va bene, così vi vedo ballare e cantare»
«Siamo forti, vedrai»
«Vedo che sei modesto» mi dice con un tono ironico.
«Sì, modestamente lo sono» rispondo io facendo l'altezzoso.
Lei si mette a ridere e io faccio uso della mia miglior posa per sedurre le ragazze, mi passo una mano tra i capelli e le faccio l'occhiolino; Chiara mi guarda perplessa.
«Non sono solo modesto, sono anche affascinante» le dico cercando di non ridere. Lei rimane scioccata e mi fissa sconvolta.
«Stavo scherzando Chiara» le dico io ridendo. Lei socchiude gli occhi e poi scoppia a ridere.
«Ci sei cascata, che pensavi? Che ti volessi sedurre? Tuo cugino come minimo mi impicca» le chiedo io alzando il sopracciglio.
«Scommetto che è la tua mossa migliore per flirtare» mi dice lei.
«Indovinato, e funziona sempre. Sei la prima che rimane scioccata dalla mia mossa speciale, le altre ragazze si lanciano letteralmente tra le mie braccia» le dico io.
«Sarà che non amo i play-boy. Preferisco i ragazzi seri» mi risponde.
«Ma io non sono un play-boy» controbatto io.
«No, certo. Infatti le tue relazioni durano anni» dice lei ironica.
«E tu che ne sai?» le chiedo io.
«Ho i miei informatori» mi risponde giocherellando con una ciocca di capelli.
«Quindi ti sei informata su di me?» le chiedo io avvicinandomi a lei.
«No, ma che dici. Prima quando sono arrivata mancavi solo tu e i ragazzi hanno detto che eri andato a chiudere la relazione con una ragazza» mi spiega lei.
«E scommetto che hanno anche detto che sono sempre lo stesso e non cambierò mai»
«Beh...in effetti»
«Me lo dicono sempre»
«E non te la prendi?»
«No, perché dovrei? Dopotutto è la verità. Ho sempre detto che la mia prima relazione seria sarà quando incontrerò una ragazza che amerò veramente, il vero amore diciamo»
«Io sono completamente l'opposto invece. Preferisco aspettare e rimanere single finché non troverò il ragazzo giusto»
«Quindi mi stai dicendo che non sei mai stata fidanzata?» le chiedo io spalancando gli occhi.
«Sì, sono stata con un ragazzo fino a due mesi fa» risponde rattristandosi.
«E poi che è successo?» le domando io.
«Beh...ci siamo lasciati» risponde lei nervosa.
«Da quanto stavate insieme?» chiesi di nuovo io.
«Due mesi» risponde lei abbassando lo sguardo.
«Non eri tu quella che preferiva aspettare il vero amore? Non era poi così vero se è durato solo due mesi» le dico io.
«Beh...pensavo lo fosse e invece mettermi con lui è stato lo sbaglio più grande che potessi
fare» mi dice lei con gli occhi lucidi.
«Perché? Che è successo?»
«Non mi va di parlarne, scusami»
«Non ti fidi di me?»
«No, non è questo ma ci siamo appena conosciuti, non ti conosco ancora molto bene e per me è difficile parlare di questo, non ne parlo mai con nessuno»
«Ma se tieni tutto dentro è peggio»
«Ma almeno non ricordo certi momenti»
«Patrizio lo sa?»
«Sì, ma non sperare nemmeno che te lo dica, gli ho fatto promettere di non raccontarlo a nessuno»
«No, ma almeno con lui ti sei sfogata»
«Sì, di lui mi fido ciecamente, gli racconto sempre tutto»
«Beh spero che un giorno riuscirai a fidarti ciecamente anche di me, dopotutto ora dovremmo convivere, no?»
«Sì, magari con il tempo te lo racconterò. Per ora possiamo essere amici e condividere le cose belle però»
«Certo. Allora, amici?»
«Amici»
Chiara, con un sorriso stampato sul viso, mi tese la mano ed io gliela strinsi accennando un sorriso.
Amici. Non so perché ma sento che questa parola non mi soddisfa, non mi basta essere suo amico, sento il bisogno di essere qualcosa di più per lei. Voglio che riesca ad aprirsi completamente con me e che non ci siano segreti tra di noi, voglio aiutarla e proteggerla, sembra così piccola e indifesa.
Non è come tutte le altre ragazze, non mi ha affascinato solo con la sua bellezza ma anche con la sua dolcezza, con il suo modo di essere. Insomma, mi affascina tutto di lei.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti :)
Innanzitutto volevo ringraziarvi per leggere la mia storia, spero vi stia piacendo.
In questo capitolo abbiamo visto che Andreas e Chiara si sono conosciuti un po' meglio e hanno deciso di essere amici; Andreas però non ne è molto convinto.
Secondo voi che sarà successo a Chiara con il suo ex? Riuscirà ad aprirsi e confidarsi con Andreas?
A presto con un nuovo capitolo
Ary

Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora