Capitolo 21

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*Un mese dopo*

CHIARA POV
I giorni passano in fretta e, uno dopo l'altro, si portano con se anche le settimane.
Sono già passati quattro mesi dal giorno in cui il mio bimbo ha iniziato a crescere dentro di me e ormai sta diventando sempre più grande facendo crescere anche la mia pancia.
Non si nota molto ancora ma ultimamente indosso sempre maglie larghe, così non corro il rischio che si noti e che qualcuno sospetti qualcosa.
Ovviamente sono consapevole che presto dovrò raccontare tutta la verità ma non so come fare, non ho il coraggio ed ho paura della reazione che possano avere i miei genitori.
Ecco la sveglia, dovrei alzarmi per andare al college ma non riesco a trovare le forze per farlo, mi sento stanca e debole.
Già ieri non mi sentivo molto bene ma oggi sono proprio distrutta, non credo riuscirò ad andare al college, non riuscirei a seguire le lezioni e tanto meno a cantare.
La sveglia sta suonando di nuovo ma io la continuo ad ignorare fino a quando non si stanca di suonare e si spegne da sola.
Non so che mi stia succedendo e un po' mi preoccupa, spero sia una semplice influenza e non abbia nulla a che vedere con la mia gravidanza, non lo sopporterei, non voglio che il mio bimbo o la mia bimba corra rischi.
Ora qualcuno sta bussando alla porta della mia stanza, li riconosco quei tocchi, quel modo di bussare, due battiti lenti e poi due veloci per formare una melodia, solo mio cugino bussa alla porta così e lo faceva anche quand'eravamo piccoli per farmi ridere, mi è sempre sembrata buffa come cosa.
«Avanti» dico io con un filo di voce.
«Chiaretta ma che ci fai ancora a letto? Che vuoi per colazione? Ale ha avuto un attacco di generosità e sta preparando la colazione per tutti» esclama lui quasi euforico.
«Ringrazialo da parte mia ma non voglio nulla» rispondo io strofinandomi gli occhi per il sonno.
«Ma come non vuoi nulla, devi fare colazione prima di andare al college. Sennò come la trovi la forza per cantare?» mi dice lui con un tono autorevole.
«Non ho voglia Patrizio, non mi sento bene» lo informo coprendomi con le coperte fino al collo.
«Ma sei bollente tesoro, hai la febbre» mi dice lui portando una mano sulla mia fronte.
«Proprio oggi che dovevo presentare la nuova canzone» borbotto lamentandomi.
«La canzone dovrà aspettare, per oggi rimani a letto sotto le coperte» mi dice passandomi il termometro.
«Sembri papà quando diventi così protettivo» affermo ridendo.
«Ma lo sai che lo faccio perché ti voglio bene, voglio rivederti in forma il prima possibile cuginetta»
«Lo so, però non mi piace rimanere a casa da sola, mi annoio e per di più devo rimanere a letto»
«Ma dai sono solo poche ore, passeranno in fretta vedrai»
«E va bene» dico io togliendo il termometro e spalancando gli occhi appena leggo la temperatura.
«Che succede? È alta?» mi chiede preoccupato.
«39» rispondo io abbassando lo sguardo.
«Vuoi che rimango a casa con te?» mi chiede lui con compassione.
«No no, non voglio che perdi lezione per colpa mia» rispondo io.
«Sei sicura?» mi chiede poco convinto.
«Sì, sicurissima» rispondo cercando di essere il più convinta possibile.
«Ok, allora vado a fare colazione. Rimani a letto mi raccomando, ci vediamo dopo piccolina» mi dice lui dandomi un bacio sulla guancia prima di uscire.
«A dopo» rispondo io alzandomi le coperte fino al collo.

ANDREAS POV
Sto facendo colazione con i ragazzi, eccetto Patrizio che è andato a chiamare Chiara ma non scendono più, chissà di cosa staranno parlando quei due.
Ah ecco Patrizio, ma...aspetta, e Chiara? Non è con lui.
«Patrizio ma perché Chiara non scende? È tardi e arriverà tardi al college se non si sbriga» gli dico io sorseggiando il mio cappuccino caldo.
«Chiara non viene oggi, ha la febbre» risponde lui sedendosi a tavola.
«Come ha la febbre e quanta?» chiedo io preoccupato.
«39» risponde Patrizio bevendo il caffè.
«È alta! Bisogna chiamare un medico, l'hai chiamato?» chiedo io iniziando ad agitarmi.
«Andreas calmati, sarà solo un po' di influenza, stiamo a vedere se scende e poi decidiamo cosa fare» afferma lui con tranquillità.
«Potrebbe essere pericoloso» esclamo io.
«Non è mai morto nessuno per un po' di febbre, basta che stia al caldo e prenda qualcosa per farla scendere» afferma Ale mettendo la tazzina nel lavello.
«Si ma per lei potrebbe essere pericoloso, non lo capite?» affermo io facendomi trasportare dalla preoccupazione e non pensando a ciò che dico.
«Perché? Ha la febbre a 39 non a 42, succede a tutti, avrà preso freddo ma non c'è motivo di preoccuparsi tanto» mi dice Alessio per tranquillizzarmi.
«Si ma lei è...» Mi blocco prima di finire la frase rendendomi conto che non posso dire che è incinta, farei scoppiare la terza guerra mondiale.
«Lei è?» chiede Patrizio invitandomi a finire la frase.
«Lei è...è così debole e indifesa che ho paura che la febbre la devasti» affermo io cercando di rimediare.
«A me non sembra così tanto debole e indifesa, quella piccoletta ha più grinta di tutti noi messi insieme» dice Sergio ridendo.
«È vero, ha avuto il coraggio di lasciare tutto e venire qui da sola per inseguire il suo sogno» afferma Patrizio orgoglioso della cugina.
«Dai andiamo ragazzi o arriveremo tardi a lezione» esclama Ale invitandoci a muoverci.
«Io non vengo oggi» affermo all'improvviso.
«Perché non vieni?» mi chiede Alessio fermandosi all'uscio della porta.
«Perché voglio fare compagnia a Chiara, non voglio lasciarla sola con la febbre alta, se le servisse qualcosa o stesse male che fa?» affermo io convinto.
«Gliel'ho chiesto anch'io se voleva che rimanessi con lei ma mi ha detto che non serve» esclama Patrizio uscendo dalla cucina per uscire di casa.
«È tua cugina, non la conosci ancora? Te l'ha sicuramente detto perché non vuole farti perdere le lezioni. Io ho già presentato ieri la coreografia quindi non cambia nulla anche se per oggi rimango a casa» affermo io.
«Va bene, come vuoi, ci vediamo dopo e prenditi cura di Chiara mi raccomando» esclama Patrizio salendo in macchina.
Guardo la macchina allontanarsi e poi salgo di corsa per raggiungere Chiara.
Busso alla porta ed entro, lei con debolezza alza la testa per guardarmi ed io mi avvicino sedendomi sul letto affianco a lei.
«Ma che ci fai ancora qui Andreas ? Arriverai tardi a lezione» mi dice lei con un filo di voce.
«Oggi non vado a lezione, rimango qui e mi prendo cura di te» le dico io accarezzandole i capelli.
«Patrizio ti ha detto che ho la febbre vero?»
«Sì, ha detto che hai la febbre alta e secondo me è il caso di chiamare il medico»
«Non serve Andreas , è solo un po' d'influenza, nulla di grave»
«Amore ma sei incinta, è meglio chiamarlo per esserne sicuri»
«Il bambino sta bene, me lo sento. È solo un po' di febbre, forse l'ho presa ieri a casa di Elodie, sua mamma era ammalata»
«E va bene, ma se si alza o non scende chiamo il medico, ti avviso»
«Ve bene. Mi piace quando ti preoccupi per me, mi fai sentire protetta e amata»
«Ma io mi preoccupo sempre per te amore, per te e per pesciolino. Ma mi stavo chiedendo, questa cucciola ammalata non le vuole un po' di coccole?»
«Certo che le voglio, ho bisogno che mi abbracci forte forte»
«Vieni qui piccolina»
La accolgo tra le mie braccia e la stringo forte, sento che devo proteggerla, che devo aiutarla.
È così debole oggi, sembra fragile come un cristallo e la sento tremare tra le mie braccia, sento il suo cuore battere forte e il suo respiro affaticarsi sempre di più, fino a quando le sue braccia debolmente lasciano la presa attorno al mio collo e scivolano giù stremate mentre il corpo si lascia andare tra le mie braccia...si è addormentata.

ANGOLO AUTRICE
Ciaoo, vi è piaciuto il nuovo capitolo?
Il tempo passa in fretta e i problemi non finiscono mai, in questo caso il problema è una bella influenza però.
Cosa succederà a Chiara secondo voi?
Un bacio <3
Ary

Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora