Capitolo 18

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ANDREAS POV
Sono nella mia stanza e sto ascoltando un po' di musica mentre sto su Facebook, quando sento bussare alla porta.
«Avanti» urlo io spegnendo la musica.
«Posso?» mi chiede Chiara aprendo timidamente la porta.
«Certo, vieni pure amore» le dico invitandola ad entrare.
«Ehm...io ti volevo parlare, c'è una cosa che ti vorrei chiedere» mi dice lei avvicinandosi.
«Dimmi pure» affermo io sorridendole.
«Beh...ecco...non te l'ho detto prima perché avevamo molti esami e non ti volevo distrarre» afferma lei attorcigliandosi una ciocca di capelli attorno al dito.
«Cosa devi dirmi? Mi stai facendo preoccupare»
«No, non ti preoccupare, è una cosa bella»
«E allora dimmela dai, non mi tenere sulle spine»
«Volevo chiederti se domani mi accompagni a fare l'ecografia, non voglio andare da sola»
«Domani?» chiedo io sorpreso.
«Sì, lo so che te lo sto dicendo all'ultimo minuto ma non ti volevo distrarre e poi...beh non sapevo come chiedertelo, avevo paura» mi confessa lei.
«Ma paura di che cosa amore mio?» le chiedo io non capendo.
«Paura che tu mi dica di no, che cambi idea o che tu non voglia più essere il papà del bambino»
«Ma che dici? Sei pazza? Certo che ti accompagno e non cambierò idea, voglio essere il papà di pesciolino e niente e nessuno mi impedirà di esserlo, chiaro?»
Lei annuisce e poi sfoggia uno dei suoi più bei sorrisi, quelli che mi lasciano sempre a bocca aperta.
«Grazie, non credo che sarei riuscita ad andare da sola, sai ho un po' di paura» mi confessa lei.
«Ma no, non devi avere paura, è solo un'ecografia, non sentirai nulla» la rassicuro io.
«Lo so, ma ho paura che il medico mi dica che c'è qualche problema. E se il bambino fosse malato? Se avesse qualche problema grave?» afferma lei preoccupata.
«Ma no, vedrai che va tutto bene e ti dirà che il piccolo sta alla grande. Vero pesciolino che stai bene? Domani ti vediamo eh, scommetto che sei bellissimo e che assomigli molto alla tua mamma» dico io parlando alla pancia di Chiara.
«Come sei dolce quando gli parli» mi dice lei.
«Però mai dolce quanto te» affermo io.
«Ti amo» mi dice lei sorridendo.
«Anch'io ti amo piccola mia» rispondo io prima di lasciarle un dolce bacio sulle labbra.
*Il giorno dopo...*
«Chiaraaaa! È tardi, dobbiamo andare» grido io dal corridoio.
«Cinque minuti e arrivo» mi risponde lei.
«Sono troppi cinque minuti Chiara, abbiamo appuntamento alle tre, sbrigati» contesto io.
«Non sono pronta Andreas» le sento dire da dentro.
«E quanto ti manca?» chiedo io sbuffando.
Non ottengo nessuna risposta così decido di entrare; quando apro la porta però trovo Chiara seduta sul letto che fissa fuori dalla finestra.
«Ma che stai facendo? Chiara, è tardi e tu rimani lì a guardare fuori dalla finestra?» le chiedo io scocciato.
«Sto cercando il coraggio per andare» mi dice lei seria.
«Ehi, andrà tutto bene, promesso» le assicuro io facendole una carezza sul viso.
La prendo per mano, le lascio un bacio sulle labbra ed insieme usciamo dalla stanza.
*Nella clinica...*
Stiamo aspettando il nostro turno seduti in sala aspetto; Chiara è molto agitata e si vede, continua a tremare e a strofinarsi le mani l'una contro l'altra.
«Sei preoccupata?» le chiedo io.
«Sì» si limita a rispondere lei.
«Tranquilla, non c'è motivo di preoccuparsi. Dovresti essere felice invece, stiamo per vedere pesciolino» le dico io per tranquillizzarla.
«Lo so, ma ho paura. Gli voglio già troppo bene, non sopporterei se gli succedesse qualcosa e nei primi mesi c'è più rischio» mi dice lei.
«Amore, non fasciarti la testa prima di essertela rotta; non hai avuto nessun sintomo che faccia pensare che qualcosa non va» le dico io prima di essere interrotto dal medico.
«Chiara Grispo?» chiede lui affacciandosi alla sala d'aspetto con una cartellina in mano.
«Sono io» dice Chiara alzandosi.
«Prego, entri pure» afferma lui invitandola ad entrare.
Lei mi guarda, mi prende la mano ed insieme entriamo nello studio.
«Allora Chiara, ti vedo abbastanza preoccupata quindi direi di iniziare subito con l'ecografia, così vediamo come sta il bambino» propone il medico.
«Va bene» dice lei annuendo.
«Sdraiati pure sul lettino. Tu sei il papà?» afferma lui sorridendomi.
Io e Chiara ci guardiamo senza sapere cosa rispondere ma poi prendo in mano la situazione.
«Sì, sono il papà» affermo con orgoglio.
Chiara mi sorride mentre si sdraia sul lettino ed io le prendo la mano e gliela stringo forte per darle coraggio.
«Allora Chiara, adesso ti appoggio questa sonda sull'addome cosi vediamo come sta questo piccolino. Non sentirai assolutamente nulla eccetto il freddo della crema che ora ti metto» le spiega il medico mentre le mette la crema, poi le poggia la sonda sulla pancia ed inizia a muoverla.
«Allora, vediamo dov'è questo piccolino» afferma il medico.
«Possiamo già sapere il sesso?» chiedo io.
«Se è messo nella posizione giusta sì, però sempre con un margine di errore» ci spiega lui continuando a muovere la sonda.
«Eccolo, guardate il monitor, quello è il vostro bimbo» ci dice lui indicando lo schermo.
«Guarda amore, è piccino come te» le dico io sorridendo.
«È bellissimo» afferma lei incantata.
«È un po' birbante però questo bimbo, non ci lascia vedere se è un maschietto o una femminuccia, dovrete aspettare la prossima ecografia» afferma il medico sorridendo.
«Ma sta bene?» chiede Chiara continuando a fissare lo schermo.
«Sta benissimo, è sano come un pesce» afferma il medico.
«Abbiamo scelto il soprannome giusto allora» esclamo io ridendo.
«Sì, lo chiamiamo pesciolino» dice Chiara rivolgendosi al medico.
«Volete sentire il cuoricino di pesciolino?» ci chiede il medico.
«Si» affermiamo io e Chiara all'unisono prima di lasciarci scappare una risata.
Il medico schiaccia un bottone nel macchinario e si inizia a sentire il cuoricino del bambino battere forte.
«È normale che batta così velocemente?» chiede Chiara preoccupata.
«È normalissimo, tutti i bimbi, quando sono ancora nella pancia, hanno il cuoricino che batte due volte più forte degli adulti» ci spiega il medico spegnendo il macchinario e passando un fazzoletto a Chiara per pulirsi la pancia.
«Visto amore che il bimbo sta bene?» le chiedo io sorridendole.
«Sì, per fortuna» afferma lei rilassata.
«Sa dottore, questa sciocchina era così preoccupata che non voleva nemmeno venire a fare la visita» dico io rivolgendomi al medico che scoppia a ridere.
«È una bella cosa che si preoccupi per il bimbo, vuol dire che tiene già molto a lui. Sai, molte ragazze della tua età non continuerebbero nemmeno la gravidanza» afferma lui.
«Lo so, ma il bimbo non ne ha colpa, non deve essere lui a pagarne le conseguenze» dice Chiara.
«Ti fa onore quello che hai appena detto Chiara, e fa onore ad entrambi aver deciso di tenere il bambino nonostante la giovane età» afferma il medico.
«È stata Chiara a scegliere di continuare con la gravidanza, io l'ho conosciuta quando aveva già preso la decisione» dico io rendendomi conto solo dopo di ciò che avevo detto.
«Ma come, allora tu non sei il papà» esclama il medico confuso.
«Non di sangue, ma voglio essere lo stesso il suo papà» affermo io convinto.
«Andreas ha deciso di prendersi cura di lui anche se non è il papà biologico» spiega Chiara guardandomi con orgoglio.
«Ti fa onore Andreas. Sarete dei bravi genitori e questo pesciolino, come lo chiamate voi, sarà molto fortunato» afferma il medico ridendo.
«Speriamo» esclamo io ridendo.
«Questa è tua Chiara, dentro ci sono dei documenti e l'ecografia che abbiamo appena fatto.
Ci vediamo tra un mese per la prossima, va bene?» afferma il medico porgendo una cartellina ad Chiara.
«Va bene» risponde lei annuendo.
«Mi raccomando, non fare stroppi sforzi, mangia sano e non ti preoccupare troppo che il bimbo sta benissimo» si raccomanda il medico stringendole la mano.
«Va bene» risponde lei ridendo.
«E tu prenditi cura di entrambi eh» mi dice dopo stringendomi la mano.
«Certamente» affermo io sorridendo.
«Ci vediamo, ciao ragazzi» ci saluta il medico accompagnandoci alla porta.
«Arrivederci» rispondiamo noi all'unisono uscendo dalla porta.
Usciamo dalla clinica e ci dirigiamo verso la macchina, Chiara tiene stretta la sua cartellina ed ha un sorriso a trentadue denti.
Quando saliamo in macchina, lei mi guarda e poi tira un sospiro di sollievo, subito dopo entrambi scoppiamo a ridere.
«Pesciolino sta bene per fortuna» afferma lei contenta.
«Eh si, è proprio sano come un pesciolino» dico io facendola ridere di nuovo.
«Andiamo a casa? Sono stanca» afferma lei.
«Certo, andiamo. Tutta la preoccupazione che avevi ti ha fatto stancare»
«Sì, sono stanca ma felice» afferma lei.
«Siamo in due ad essere felici allora. Grazie di avermi chiesto di accompagnarti, è stato molto importante per me venire» le dico io distogliendo per un secondo lo sguardo dalla strada per guardarla.
«Per me è stato molto importante che tu sia venuto, e sicuramente lo è stato anche per pesciolino» mi dice lei.
«Per te e per pesciolino attraverserei il mondo» affermo io ridendo.

ANGOLO AUTRICE
Ciaooo :)
Sono tornata con un nuovo capitolo.
In questo nuovo capitolo abbiamo visto come Chiara e Andreas hanno affrontato l'ecografia e abbiamo scoperto che pesciolino sta bene, anche se non ci ha fatto vedere se è maschio o femmina.
Vi è piaciuto questo capitolo? Quanto sono dolci i nostri due protagonisti? Grazie per i voti e le recensioni, sempre sempre gentilissime.
Un bacio <3
Ary

Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora