ANDREAS POV
Chiara fa un respiro profondo e riprende il discorso.
«Luca mi ha fatto credere di essere ciò che non è, mi ha fatto innamorare di lui fingendo di essere il ragazzo più dolce e gentile del mondo e invece si è rivelato un insensibile a cui importava solo portarmi a letto.
Io non volevo, non mi sentivo ancora pronta, e lui invece di capirmi insisteva e mi faceva pesare questa cosa; così dopo due mesi, quando la situazione ormai era diventata insostenibile e lui aveva provato varie volte ad avere rapporti senza il mio consenso, ho deciso di lasciarlo.
Lui non riusciva ad accettarlo e continuava a mandarmi messaggi chiedendomi di tornare da lui, i messaggi poi si sono trasformati in minacce, che un mese fa si sono trasformate in un incubo»
«Che cosa intendi per incubo?» le chiedo io.
Lei fissa il suolo per qualche secondo, con le lacrime che scendono rigandole il viso per poi cadere sull'erba verde che si muove seguendo un leggero venticello autunnale, poi riprende a parlare.
«Stavo tornando a casa da scuola, a piedi come sempre, ma a metà strada ho visto la sua macchina fermarsi accanto a me, io ho continuato a camminare ignorandolo ma lui mi ha costretto a salire in macchina. Mi ha portato a casa sua e si è preso con la forza ciò che io non gli avevo mai voluto dare» risponde lei.
«Cioè ti ha costretta ad andare a letto con lui?» le chiedo io sconcertato.
Lei annuisce e scoppia a piangere ancora di più, io rimango immobile per alcuni secondi non potendo credere a ciò che mi stava raccontando, poi la abbraccio e la stringo forte a me.
«Sfogati Chiaretta, ti farà bene piangere» le dico io accarezzandole la schiena.
«Che diritto aveva lui di farmi questo? Che diritto aveva di farmi soffrire in questo modo?» mi chiede lei tra i singhiozzi riuscendo a mandare il mio cuore in frantumi.
«Non aveva nessun diritto di farlo, certe persone non pensano a ciò che fanno e si divertono a far soffrire gli altri» le dico io.
«Non dirlo a nessuno per favore» mi dice lei.
«Io credo che invece i tuoi dovrebbero saperlo, è giusto che sappiano cos'è successo alla loro figlia» affermo io.
«Andreas no, ti prego, non dirlo a nessuno. Perché te l'ho detto? Sapevo che non dovevo farlo» dice lei staccandosi di colpo da me e iniziando ad agitarsi.
«Calmati Chiara, non lo dirò a nessuno. Non spetta a me, dovresti farlo tu» la rassicuro io.
«Lo so ma non ho il coraggio. Promettimi che non lo dirai a nessuno, non voglio che lo sappiano da altre persone. Glielo dirò io ma quando sarà il momento. Promettimelo Andreas» mi supplica lei.
«Te lo prometto, sarà il nostro segreto. C'è qualcosa che non ho ancora capito però, cosa c'entra questo con il college? Perché non potrai continuare a frequentarlo?» le chiedo io.
«Beh...niente...è solo che quando lo dirò ai miei genitori mi faranno tornare in Italia» mi risponde lei schivando il mio sguardo.
«Non mentirmi, sai che non funziona con me. Cos'altro nascondi?» le chiedo io.
Lei non risponde e continua a fissare il vuoto davanti a lei, poi mi guarda negli occhi ed una lacrima le bagna la guancia. Io gliela asciugo con il dito e le lascio una carezza nei capelli.
«Quando Luca ha fatto ciò che ha fatto, ovviamente non ha pensato alle conseguenze» mi risponde lei alzando le spalle.
«Non capisco» dico io perplesso.
«Luca ha pensato solamente a se stesso e non ha pensato a ciò che potrebbe essere successo dopo, non gli importava» mi spiega lei.
«Scusa Chiaretta ma continuo a non capire cosa centri con il college» le dico io ancora più confuso.
«Sono incinta Andreas» dice lei tutto d'un fiato guardandomi per osservare la mia reazione.
«Cosa? Aspetti un bambino?» Non posso credere a quello che sto ascoltando, non può essere vero.
«Si» risponde lei abbassando lo sguardo.
«Non so che dire Chiara, non credevo che il tuo segreto fosse così grande» le confesso io.
«Te l'avevo detto, non dovevi insistere, era ovvio che ti saresti pentito appena lo avresti saputo» mi dice lei con gli occhi lucidi.
«No Chiara, non confondere le mie parole, non ho detto questo. Sono contento che tu ti sia confidata e fidata di me, ma ovviamente sono sconvolto, non me lo aspettavo e non posso credere tu abbia sofferto così tanto» affermo scuotendo la testa.
«È così, lo so che ora ti starai chiedendo perché non ho ancora abortito, ma il punto è che io non lo voglio fare, capisci? Io non voglio prendere una decisione di cui poi me ne pentirei per il resto della vita, perché so che me ne pentirei moltissimo. Non ce la faccio, è pur sempre mio figlio e lui non ha nessuna colpa» mi dice lei accarezzandosi la pancia.
«Nessuno ti costringe a farlo se non vuoi» le dico io.
«I miei genitori potrebbero farlo, loro sono fin troppo protettivi e quando una mia vicina di 22 anni aspettava un bambino sono rimasti sconvolti e hanno detto che se fossero stati i suoi genitori non glielo avrebbero mai permesso, credono che a quell'età non si abbia la maturità sufficiente per crescere un figlio. Figuriamoci se venissero a sapere che io sto portando avanti una gravidanza ad appena 19 anni, farebbero di tutto per impedirlo» mi spiega lei trattenendo le lacrime.
«Loro non ti possono costringere ad abortire, sei maggiorenne» le dico io.
«Sì ma vivo con loro, dove la trovo una casa senza lavoro e con un bambino?» mi chiede lei.
«Beh, rimani a casa nostra, qui in Canada» le suggerisco io.
«E come faccio con il bambino? Ci stiamo a malapena noi sei, figuriamoci se dobbiamo farci entrare anche passeggini, culle e seggioloni. E poi crescerebbe lontano dai suoi nonni, dalla sua famiglia, già crescerà senza un papà» dice lei.
«Non ci pensiamo ora dai, a quanti mesi sei?» le chiedo io.
«Uno...sono ancora all'inizio ma ho già mille domande. Cosa dirò a mio figlio o a mia figlia del suo papà?» mi domanda lei.
«La verità Chiara, dovrai dirgli la verità. Lo so che sarà difficile ma se gli mentirai sarà peggio» le consiglio io.
«Lo so, infatti non voglio mentirgli. Come farò Andreas? Ho solo 19 anni, non ho la minima idea di come si cresca un figlio» mi dice lei.
«Non sei sola Chiara, io ti aiuterò e impareremo insieme come fare a crescere questo bambino. Ce la farai e sono sicuro che sarai una mamma fantastica» le dico io.
«Lo spero...Grazie Andreas» mi dice lei timidamente.
«Non devi ringraziarmi, faccio solamente ciò che mi dice il cuore» rispondo io.
«Allora ringrazia il tuo cuore da parte mia» afferma lei sorridendo.
Io ricambio il sorriso e continuo a fissarla, non posso credere a tutto ciò che mi ha appena raccontato e non posso credere che diventerà mamma. Ma è così e lo devo accettare, certo è strano, ma riuscirò ad amare quel bambino tanto quanto amo lei...intendo come amica ovviamente.
«Perché mi continui a guardare?» mi chiede lei notando giustamente il mio sguardo puntato su di lei.
«No, niente, è che devo ancora abituarmi all'idea. Insomma io ti vedo piccola, hai solo 19 anni, e non è facile rendersi conto che presto diventerai mamma» le dico io.
«Non lo è nemmeno per me fidati, non so come farò» afferma lei triste.
«Te l'ho già detto, non sei sola. E poi pensa allo zio fantastico che avrà questa creatura» le dico io.
«Si, mio fratello è unico» afferma lei con fierezza.
«In realtà io intendevo l'altro zio» preciso io.
«Ma non avrà altri zii, io ho solo un fratello e una sorella» risponde lei confusa.
«E io chi sono? Non sarò uno zio di sangue ma sarò una specie di zio acquisito. Tu sei la cugina di Patrizio e lui è come un fratello per me, quindi questo bimbo sarà anche il mio nipotino» esclamo io guardandole la pancia ancora inesistente.
«Se vogliamo essere precisi saresti un cugino acquisito di terzo grado allora» specifica lei.
«Ma quanto sei precisina. Vero che tu sarai il mio nipotino?» domando io con una voce buffa abbassandomi all'altezza del ventre di Chiara.
«Come sei scemo» mi dice lei ridendo.
«Non dire queste parole che sennò il piccolino le impara» le dico io.
«O piccolina, magari è una bambina» dice lei.
«Perché non gli diamo un soprannome? Così non sbagliamo» propongo io.
«E quale?» mi domanda lei.
«Mmm...fammi pensare...pesciolino! Ti piace?» le chiedo io entusiasta per il nome che avevo proposto.
«Sì moltissimo. Grazie di accettare pesciolino, Andreas» mi ringrazia lei.
«Non devi ringraziarmi, te l'ho già detto. E poi comincio a volere già molto bene a pesciolino» le dico io ridendo.
Lei mi sorride con gli occhi lucidi per la commozione ed io istintivamente la stringo forte a me, accarezzandole la schiena e lasciandole un bacio tra i capelli.CHIARA POV
Tra le sue braccia mi sento al sicuro, sento che niente e nessuno mi potrà fare del male.
Sentire le sue mani accarezzare dolcemente la mia schiena mi fa rabbrividire ma allo stesso tempo mi fa sentire protetta.
Non so esattamente cosa mi abbia spinto a raccontargli la verità, forse in parte il fatto che sarebbe stato inutile trovare scuse dato che la mia reazione di fronte alla canzone non ha lasciato molto spazio a dubbi e in parte l'insistenza di Andreas per saperlo ed il suo interesse ad aiutarmi.
Almeno mi sono sfogata con qualcuno e ora so con chi parlare se ho bisogno di un consiglio o di un aiuto.
Lui mi ha capito e mi ha detto che mi starà vicino, questa è la cosa più importante per me, perché da sola non ce la farei.
È un bravo ragazzo e sono contenta di avere un rapporto così bello con lui, di essere sua amica e di sapere che mi posso fidare di lui; sono contenta di averlo conosciuto in poche parole.ANGOLO AUTRICE
Ciaoo :)
La storia ha raggiunto le mille visualizzazioni ed ha più di cento voti, grazie a tutti davvero, siete fantastici!
Finalmente avete scoperto il segreto di Chiara e lei è riuscita a confidarsi con Andreas, che ovviamente ha deciso di starle vicino e aiutarla in un momento così difficile.
Avevate indovinato? Avevate capito cos'era successo tra Chiara ed il suo ex? Vi aspettavate che aspettasse un bambino (o pesciolino come dice Andreas)?
Continuate a seguire la storia per scoprire cosa succederà nei prossimi capitoli.
Un bacio <3
Ary
STAI LEGGENDO
Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller
FanfictionANDREAS POV Mi chiamo Andreas Müller, sono nato in Germania ma sono cresciuto in Italia, in provincia di Ancona, ed ho 20 anni. Da circa un anno vivo in Canada, sì proprio così, da un giorno all'altro ho deciso di dare una svolta alla mia vita ed in...