CHIARA POV
Sono le sei del mattino quando guardo la sveglia per l'ennesima volta.
Questa notte non ho chiuso occhio, continuavo a pensare a ciò che è successo ieri e le dure parole di Patrizio continuavano a rimbombare nella mia testa.
Devo assolutamente parlare con lui, ieri non ne ho avuto l'occasione dato che quando sono tornata a casa lui stava già dormendo.
Guardo fuori dalla finestra e noto che oggi è una bellissima giornata, così decido di stare un po' nel terrazzo. Il sole spende nel cielo coperto da qualche piccola nuvola bianca e un leggero venticello mi scompiglia i capelli mentre le note di una dolce canzone arrivano alle mie orecchie. Non appena capisco che provengono dalla stanza di Patrizio, rivolgo lo sguardo verso la sua finestra e noto che la luce è accesa. Attraverso la tenda semitrasparente intravedo Patrizio seduto nel letto con le gambe incrociate.
Decido allora di andare da lui, ancora in pigiama e con i capelli arruffati.
Arrivo davanti alla porta della sua stanza, faccio due respiri profondi e poi busso.
«Chi è?» chiede lui spegnendo la musica.
«Sono io» rispondo timidamente.
«Cosa vuoi Chiara?» chiede lui da dentro la stanza.
«Ho bisogno di parlarti» rispondo.
«A quest'ora? Sono le sei del mattino» mi dice un po' scocciato.
«Tanto lo so che nemmeno tu hai chiuso occhio stanotte» affermo.
«Che fai? Mi spii?» chiede lui.
«No, ti conosco bene» rispondo io.
«Io pensavo di conoscerti un po' di più Chiaretta» mi confessa lui.
«Lo so...ho sbagliato, ma l'ho fatto con buone intenzioni te lo giuro. Non volevo né ferirti né deluderti» dico io.
«Invece l'hai fatto» afferma lui tristemente.
«Mi dispiace...Mi perdonerai mai?» chiedo io.
«Non lo so Chiara, non me lo aspettavo da te» mi risponde.
«Non sopporto l'idea di averti ferito e di averti deluso, è come se un pezzo del mio cuore si fosse rotto» affermo io fissando il pavimento.
Appoggio la schiena alla porta ancora chiusa e lentamente mi lascio scivolare verso il basso, poi avvicino le ginocchia al petto e le avvolgo con le braccia.
Sento che Patrizio si avvicina, afferra la maniglia per qualche istante ma poi ci ripensa e si lascia scivolare con la schiena contro la porta, esattamente come avevo fatto io pochi istanti prima.
«Quando eravamo piccoli facevamo lo stesso» afferma lui lasciandosi sfuggire una piccola risata.
«È vero, ti ricordi quando bussasti alla mia porta per un'ora intera? Alla fine ci ritrovammo entrambi seduti a terra a parlare con la porta in mezzo» dico io accennando un sorriso.
«Si, mi ricordo, non volevi aprire la porta perché eri troppo arrabbiata con me» afferma lui.
«Mi avevi detto che ero troppo piccola per giocare con te ed avevi preferito andare a giocare con i tuoi amici. Mi avevi trattata come una bambina» gli ricordo io.
«Ma eri una bambina, avevi 6 anni. Io ne avevo 13 ed ero un ragazzino ormai, spesso preferivo giocare a calcio con i miei amici piuttosto che a nascondino con te» mi dice lui.
«Ma mi avevi promesso che avresti giocato con me e invece non hai mantenuto la promessa» affermo io.
«Lo so, infatti ti chiesi scusa e per farmi perdonare giocai con te per tutta la sera» afferma lui.
«Si, con le bambole» dico io ridendo.
«Ammetti che lo facesti per vendicarti, sapevi che odiavo giocare con le bambole» mi dice lui.
«Lo ammetto, lo feci apposta» rispondo io.
«Eri tremenda anche da piccola» mi dice lui.
«Ma mi volevi bene lo stesso, anche se ti costringevo a giocare con le bambole» dico io.
«E come facevo a non volerti bene? Eri la mia piccolina» mi dice lui.
«E adesso? Mi vuoi ancora bene?» chiedo io.
«Ti ricordi cosa ti dissi quel giorno quando dopo tanto hai aperto la porta e ci siamo abbracciati?» mi domanda lui.
«Si, mi dicesti che niente ci avrebbe mai separato» dico io.
Sentii la porta aprirsi dietro alla mie spalle, mi alzai di scatto e mi ritrovai davanti a mio cugino.
«Niente ci potrà mai separare» mi dice lui stringendomi forte a se.
Scoppiai in un pianto di felicità mentre stavo ancora tra le sue braccia, era un pianto liberatorio, non potevo credere che mi stesse abbracciando e che il nostro rapporto alla fine non fosse cambiato.
«Mi perdoni?» gli chiedo io asciugandomi le lacrime.
«Si, però mi devi promettere che tra di noi non ci saranno mai più segreti» mi dice lui.
«Te lo prometto» rispondo io.
Patrizio si siede sul letto e mi invita a sedermi sulle sue ginocchia, proprio come quando eravamo piccoli.
«Non andare mai più in giro da sola come hai fatto ieri sera, mi hai fatto preoccupare» mi dice lui.
«Pensavo non ti importasse, non mi sei venuto a cercare e stavi già dormendo quando sono tornata» rispondo io.
«Quando l'ho saputo ieri sera sono corso a cercarti insieme ai ragazzi, poi mi è arrivato un messaggio da Andreas che diceva che ti aveva trovata e che stavi bene e allora sono tornato a casa e mi sono chiuso in camera per farti credere che dormissi. In realtà sono rimasto sveglio ad aspettare che tornassi e solo quando ho sentito i tuoi passi e la tua voce ho tirato un sospiro di sollievo» mi confessa lui.
«Dici davvero? Allora ti sei preoccupato» affermo io.
«Certo che mi sono preoccupato sciocchina, sei pur sempre la mia cuginetta. Non lo fare mai più, intesi?» mi dice lui.
«Si, non lo farò più, ho capito che è pericoloso» prometto io.
«E adesso raccontami un po' di te e Andreas, com'è nato questo amore?» mi chiede lui.
«Fin dal primo giorno ho capito che provavo qualcosa, mi piaceva ma non pensavo che anch'io potessi piacere a lui, sapevo che non voleva storie serie. Poi invece ho capito che era la persona giusta, che era disposto a cambiare per me e che ricambiava i miei sentimenti, così abbiamo deciso di fidanzarci» spiego io.
«E come ti tratta?» mi domanda lui.
«Benissimo, mi tratta come una principessa. Riesce sempre a farmi sentire importante e a sorprendermi in qualunque momento; affianco a lui mi sento protetta ed amata. Ricordi quando ti descrissi il mio ragazzo ideale qualche anno fa? Lui è esattamente così, è la persona giusta me lo sento» rispondo io.
«Sei proprio innamorata questa volta eh?» afferma lui sorridendo.
«Si, è la prima volta che amo così tanto qualcuno. Andreas è il ragazzo dei miei sogni e voglio che sia il mio compagno di vita ed il padre dei miei figli» dico io.
«Quanto corri Chiaretta, parli già di figli. Ti ricordo che non hai nemmeno vent'anni»
«Non si sa mai, che accada tra qualche mese o tra qualche anno voglio che sia lui il padre» dico io.
«Si ma è meglio se aspettate, crescere un figlio non è come avere una bambola, è una grande responsabilità e bisogna essere maturi per saperlo fare al meglio» mi dice lui.
«Lo so» affermo io abbassando la testa.
«E poi solo all'idea che tu e Andreas passerete certi momenti intimi insieme, muoio di gelosia» mi confessa lui.
«Beh...ecco...in realtà» iniziò a dire borbottando ma lui mi interrompe tappandomi la bocca con la mano.
«Non dirmi nulla, ti prego. So già dove vuoi arrivare e preferisco non sapere cosa è già successo o cosa deve ancora succedere tra di voi. Ti chiedo solo di stare attenta e di farlo con maturità, proteggendovi sempre in modo da non correre rischi di nessun tipo» mi dice lui.
«Certo» rispondo io ridendo mentre guardo mio cugino visibilmente imbarazzato.
«Perché ridi? Sono serio io eh» mi dice lui perplesso.
«Lo so, rido perché non avevamo mai parlato di queste cose, o meglio tu non ne avevi mai voluto parlare» gli spiego io.
«Non ne ho mai voluto parlare perché ti ho sempre considerata piccola, solamente adesso mi sto rendendo conto che in realtà sei cresciuta e ormai sei una donna» mi dice lui.
«Per te sarò sempre la tua piccola cuginetta» affermo io.
«Si...sarai sempre la mia piccolina» mi dice lui stringendomi e lasciandomi un bacio sulla guancia.
Finalmente si è risolto tutto ed il nostro rapporto è tornato ad essere come prima, anzi migliore, adesso è più forte che mai.
Patrizio ha accettato il mio amore per Andreas e nonostante la delusione è riuscito a perdonarci e ad andare oltre.
Adesso corro da Andreas per dargli la bellissima notizia; finalmente non dovremo più nascondere il nostro amore.ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti :)
Chiara e Patrizio hanno fatto pace e, dopo aver chiarito, si sono abbracciati proprio come quando erano piccoli, promettendosi di non separarsi mai.
Vi è piaciuto questo capitolo incentrato sul loro rapporto? Quante di voi vorrebbero avere un cugino dolce come Patrizio? Io si ahah ;)
Un bacione enorme
Ary
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Una nuova vita ~ Chiara Grispo e Andreas Müller
FanfictionANDREAS POV Mi chiamo Andreas Müller, sono nato in Germania ma sono cresciuto in Italia, in provincia di Ancona, ed ho 20 anni. Da circa un anno vivo in Canada, sì proprio così, da un giorno all'altro ho deciso di dare una svolta alla mia vita ed in...