Capitolo 1

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Il vento di Febbraio mi soffia sul viso asciugandomi le poche lacrime rimaste sulle mie guance, mentre mi stringo ancora di più nella mia felpa troppo leggera per questa stagione. Mi dirigo verso la biglietteria dove prendo un biglietto di sola andata per il primo treno in partenza. Si dirige verso Modena. Non sono mai stata in questa città, né ho mai sognato di andarci, ma sembra una città abbastanza lontana dove poter ricominciare.

Pago il biglietto con i pochi soldi che mi sono portata, non sono molti e magari non mi basteranno nemmeno per i primi tempi lì in quella nuova città, ma ho intenzione di trovarmi un lavoro il prima possibile così da poter pagare l'affitto della casa che ho intenzione di affittare.

Mi dirigo vicino ai binari aspettando il treno come tutte le altre persone. Ho lo sguardo basso e le mani in tasca, mentre nella mia mente riaffiorano i ricordi di quando ero piccola e mia mamma mi raccomandava di non avvicinarmi troppo ai binari del treno.

Una lacrima scende sul mio viso senza che io riesca a fermarla.

Sono subito presa dalla tentazione di tornare indietro e chiedere scusa a tutti: a Marco, ai miei genitori, a Grazia, la mia migliore amica che senza un valido motivo un giorno mi ha abbandonata.

Sto quasi per tornare indietro, ma le mie gambe sono come immobilizzate, non hanno alcun'intenzione di muoversi, e così me ne resto qui, ad aspettare il treno che presto mi porterà via, ripetendo nella mia mente che ciò che sto facendo è la cosa più giusta, e che tornare indietro, ormai, è del tutto inutile. Non sono io che devo chiedere scusa, ma loro, e per quanto mi sforzi, le cose non torneranno mai come prima.

Il treno arriva e si ferma lentamente, distogliendomi dai miei pensieri. Le porte si aprono e la gente scende in massa. È ora di salire.

Saluto con un piccolo sguardo che sembra quasi volerla abbracciare, forse per l'ultima volta nella mia vita, la mia città, la mia Napoli. Alcune lacrime cercano di uscire ma mi costringo a tenerle dentro.

Adesso non si torna più indietro.

Salgo sul treno e mi siedo in un posto abbastanza isolato. Non ho voglia di parlare con nessuno, voglio solo ascoltare un po' di musica e magari distrarmi, cercando di non pensare a ciò che sto facendo. Metto le cuffie e inizio ad ascoltare la mia canzone preferita: Thinking out loud di Ed.

Ed Sheeran è il mio idolo praticamente da sempre. Mi ha aiutata in alcuni dei momenti più brutti della mia vita semplicemente con la sua musica, e per questo motivo il mio sogno più grande è quello di andare a un suo concerto, per incontrarlo dal vivo e ringraziarlo da lontano per tutte le volte in cui c'è stato più di qualsiasi altra persona nonostante la distanza.

Mi sveglio di soprassalto e mi accorgo di avere le cuffie ancora nelle orecchie nonostante la canzone è già finita da un pezzo.

Il treno sta iniziando a rallentare. Guardo fuori dal finestrino e noto un grande cartello con sopra scritto: "MODENA".

Il treno rallenta fino a fermarsi. La gente inizia a prendere i propri bagagli e così faccio anche io. Prendo il mio zaino e lo butto in spalla, avviandomi verso l'uscita.

Subito un vento fresco mi soffia sul viso e mi scompiglia i capelli. Respiro questa nuova aria che mi riempie immediatamente i polmoni.

Saluto con lo sguardo questa nuova città.

"Adesso è ora di ricominciare". Penso. "Adesso sono libera."

Give me love like never before || Federico Rossi (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora