Capitolo 31

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Lo schermo del telefono si illumina e mostra un messaggio.

Lo prendo tra le mani per vedere il destinatario e scopro con grande piacere che è da parte di Federico.

"Ho una sorpresa per te. Passo a prenderti tra mezz'ora."

Il mio cuore inizia a battere a leggere quelle poche righe.

"Chi è Federico?" Mi chiede.

Alzo lo sguardo e la trovo sorridente nonostante gli occhi ancora arrossati dal pianto.

"Già." Le rispondo accorgendomi solo in questo momento di star sorridendo.

"Cosa ti ha scritto?"

"Ha detto che ha una sorpresa per me e che passa a prendermi tra mezz'ora." Le rispondo sorridendo.

"Hai idea di quale sia la sorpresa?"

"No, nessuna, l'ho scoprirò tra poco."

Giulia in risposta mi sorride debolmente e posa lo sguardo sulle sue mani incrociate.

"Aspetta ma tu.."

"Tranquilla. Starò bene."

"Non posso lasciarti sola e non voglio nemmeno farlo." Esclamo.

"Ehi." Mi poggia una mano sulla spalla. "Non devi obbligarti a restare a casa per colpa mia. Starò bene. Adesso vai da Federico e guarda la sorpresa che ha in serbo per te."

Mezz'ora dopo.

"Ormai ti conosco così bene che non serve nemmeno chiederti cosa sarà perché continuerai a ripetermi che è una sorpresa e presto scoprirò di cosa si tratta." Dico sorridendo mentre ci dirigiamo verso la sua macchina.

"Esattamente." Mi risponde avvicinandosi a me e baciandomi dolcemente.

Dopo non molto tempo arriviamo a casa sua e Federico parcheggia la macchina sulla strada sterrata che conduce al vialetto di casa sua.

"Come mai mi hai portato a casa tua?" Gli chiedo confusa.

"Perché è qui la sorpresa che ti dicevo." Mi risponde prima di aprire la portiera e scendere dalla macchina.

Continuo a guardarlo confusa ma nel frattempo lui mi apre la portiera e tende una mano per aiutarmi a scendere.

"Mi dispiace dirtelo ma... Devo bendarti." Mi dice indicando la fascia tra le sue mani.

"Sul serio?" Gli chiedo stupita.

"Già."

"Non se ne parla nemmeno, non voglio essere bendata." Affermo mentre faccio un passo indietro, ma non vedo un pezzo di legno e inciampo, barcollando leggermente e rischiando di cadere.

Federico prontamente mi prende per i fianchi e mi stringe a sé.

"Ti fidi di me?" Sussurra vicino al mio viso.

Annuisco mentre mi mordo il labbro inferiore e mi giro di spalle, facendomi bendare.

La sua mano finisce sul mio fianco e l'altra nella mia e mi lascio guidare, fino a quando ci fermiamo.

Federico toglie la benda dai miei occhi e sbatto più volte le palpebre per abituarmi alla luce accecante del sole.

Quando ormai la mia vista si è abituata, guardo davanti a me e la notò subito: un altalena legata con due funi a un ramo di un albero ricco di fiori.

"Ti piace?" Mi chiede sussurrando nell'orecchio.

Le sue mani sono poggiate su entrambi i miei fianchi e il suo respiro caldo sul mio collo mi provoca brividi in tutto il corpo.

Un grande sorriso inizia a farsi strada sul mio volto e mi giro a guardarlo, mettendo le mie mani attorno al suo collo.

Senza dire una parola faccio unire le nostre labbra in un dolce e lungo bacio.

Mi stacco lentamente da lui e appoggio la mia fronte sulla sua.

"È bellissima. Grazie." Gli sorrido.

"Vieni."

Mi prende per mano e mi fa sedere sull'altalena, prima di posizionarsi dietro di me e poggiare le mani sulle due corde.

"Sei pronta?"

Annuisco con un sorriso e poggio a mia volta le mani sulle corde.

Federico inizia a spingermi delicatamente, per poi andare più veloce.

Alzo i piedi dal terreno e chiudo gli occhi con il vento leggero che mi soffia il viso e mi scompiglia i capelli, sentendomi per la prima volta dopo molto tempo, la bambina di otto anni che ero una volta.

Giulia.

Sento il mio telefono squillare dal salotto e mi precipito dalla cucina correndo, sospettando che sia lui ancora una volta.

Tutti i miei sospetti vengono confermati quando leggo il suo nome sullo schermo.

Sono quasi tentata di ignorare la chiamata e ritornare a ciò che stavo facendo prima di sentire lo squillo del telefono, ma prima che me ne accorga mi ritrovo a scorrere il dito sullo schermo e portarmi l'apparecchio all'orecchio per rispondere.

Prima che riesco a dire una parola, sento la voce di Benjamin dall'altro lato.

"Giulia! Finalmente mi hai risposto, temevo che non volessi più sentirmi." Afferma con voce quasi allarmata ma allo stesso tempo carica di sollievo.

"Ciao." Lo saluto in tono freddo.

"Sei ancora arrabbiata con me, vero?" Mi chiede abbassando il tono di voce.

"Beh, cosa ti aspettavi? Dopo quello che mi hai fatto di certo non potevo fare finta di niente." Rispondo con lo stesso tono di voce usato prima.

A quel ricordo le lacrime si accumulano nei miei occhi e cercano di uscire, ma decido di cacciarle indietro per cercare di sembrare il più fredda possibile e cerco di ingoiare il nodo che ho in gola.

"Ti ho già detto che posso spiegarti tutto."

Resto in silenzio, con la paura che la voce mi possa tradire.

"Bene. A quanto pare non ti importa. A questo punto è meglio se ti lascio and-"

Prima che possa continuare a dire qualsiasi cosa lo interrompo. "Allora perché non lo fai?"

"Cosa? Spiegarti?" Mi chiede con voce quasi stupita ma in cui leggo anche una nota di sorpresa.

"Già."

"Domani a casa mia alle quattro?"

"Ok." La mia voce trema e mi tradisce come avevo sospettato.

"Bene. Allora ciao."

Riattacco il telefono con le mani leggermente tremanti e una lacrima che mi riga il viso seguite dalle altre mentre continuo a fissare il telefono su cui lampeggia la chiamata appena terminata.

Give me love like never before || Federico Rossi (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora