Capitolo 17

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Mi sveglio con i raggi del tiepido sole di Febbraio che passano attraverso le tende chiare e illuminano tutta la stanza.

Una strana eccitazione e una leggera ansia iniziano a crescere dentro di me, ma cerco di usarli come forza per ciò che farò.

Scivolo lentamente fuori dal letto e scendo giù in cucina, dove trovo Giulia già lavata, vestita e pettinata mentre mangia la sua tazza di latte e cereali, concentrata a leggere un lungo foglio di carta.

"Buongiorno." Le dico con un sorriso.

"Buongiorno." Mi risponde alzando per un attimo lo sguardo, per poi tornare a concentrarsi su quel foglio.

"Cosa stai leggendo?" Le chiedo mentre prendo una tazza dal mobile sopra il lavandino e la riempo di latte.

"Ho fatto una lista della spesa. In frigo non c'erano molte cose e quindi avevo pensato che stamattina potevamo andare a fare spesa.
Ho anche scritto una lista di ciò che puoi cucinare per stasera, non ho scelto piatti troppo elaborati, ma sono andata sul semplice.
Tieni leggi." Mi porge il foglio di carta e io lo prendo, iniziando a leggere il contenuto.

"È perfetto. Credo che riuscirò a cucinare queste cose, sembrano molto semplici." Affermo con un sorriso.

"Perfetto! Allora stamattina andiamo a comprare ciò che serve per stasera e tornate a casa ci metteremo subito all'opera per sistemare la casa e renderla un po' più accogliente."

Le rivolgo un sorriso riconoscente e finisco di bere la mia tazza di latte, prima di salire sopra e cambiarmi.

"Non credi che abbiamo comprato un po' troppa roba?" Le chiedo mentre trascino a fatica un sacchetto della spesa colmo di prodotti.

"Abbiamo preso tutto quello che c'era sulla lista, cioè tutto quello che ti servirà per la cena di stasera, quindi no."

"Resta comunque il fatto che abbiamo comprato troppe cose." Le dico mentre controllo l'orario e noto che è ormai ora di pranzo. "È già ora di pranzo. Che dici se preparo io il pranzo mentre tu finisci di posare la spesa?"

"D'accordo."

Passiamo buona parte del pomeriggio a ridere e chiacchierare, mentre spostiamo il tavolo nella cucina e scegliamo il vestito per la serata.

"Che ne dici di questo? È carino e ti sta anche molto bene."

"Sì, mi piace." Le rispondo mentre guardo la mia immagine riflessa nello specchio.

"Si è fatto tardi. Devo andare da Benjamin." Sospira leggermente.

La guardo attraverso lo specchio e la vedo seduta ai piedi del letto intenta a torturarsi le mani.

Mi avvicino al letto e mi siedo vicino a lei.

"Andrà tutto bene vedrai." La rassicuro, poggiando una mano sulla sua spalla.

"Lo spero davvero tanto."

Mi guarda negli occhi dove leggo tutta la preoccupazione ma anche tutto l'amore per quel ragazzo.

"Adesso è meglio che vada."

Le sorrido e l'abbraccio.

"Grazie per tutto l'aiuto."

Mi sorride e prende la sua borsa, prima di scendere le scale e andare da Benjamin.

Scendo in cucina dopo essermi cambiata il vestito e faccio mente locale di tutto ciò che devo fare.

'Lascia le bistecche a riposare in frigo dopo averle insaporite.
Taglia la frutta e l'insalata.
Prepara i brownie e mettili in forno, prima di cambiarti.'

Inizio a fare tutto con calma, controllando di tanto in tanto l'orario.
Quando ho finito con le bistecche e l'insalata inizio a preparare l'impasto per i brownie, controllando di continuo la scatola con la ricetta per evitare di commettere errori.

Quando l'impasto è pronto, lo verso nella teglia imburrata e la infilo nel forno.

Salgo di sopra nella camera e mi infilo il vestito rosa con le scarpe con il tacco e mi trucco leggermente.
Sciolgo i capelli e sono pronta.

Scendo in cucina proprio nel momento in cui il timer del forno inizia a suonare.

Tolgo la teglia del forno e metto i brownie a raffreddare.

A questo punto mancano gli ultimi ritocchi come apparecchiare la tavola e accendere le candele e tutto sarebbe pronto.

Una leggera agitazione mi colpisce mentre apparecchio la tavola, facendomi tremare le mani e accelerando il mio battito cardiaco.

Finisco di apparecchiare la tavola e per finire accendo le candele.

Faccio un passo indietro e ammiro il tutto, soddisfatta del mio lavoro, proprio nel momento in cui sento bussare alla porta.

Give me love like never before || Federico Rossi (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora