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Marzo

Christopher


     Bionda, rossa, mora, castana. . . capelli con mèche rosa, azzurre, verdi, lilla. . . il cortile del college oggi sembra un ricco buffet di gonnelle. Devo solo tirare a sorte e scegliere! È da un po' che non vado nella mia adorata aula di chimica e mi va proprio di recuperare!

Mi guardo un po' intorno pensieroso, adocchiando una brunetta con capelli mossi poco più lunghi delle spalle che mi cattura e incanta. Indossa un lungo cappotto nero curiosamente familiare, dal quale spuntano due gambe molto belle e snelle, decorate da un paio di collant nere pesanti.

Non riesco a vederla in faccia, ma da come si tocca i capelli con quelle manine bianche e sottili, decorate da unghie di un rosa delicato mi attira come una falena alla fiamma. Così mi decido e prendo ad avvicinarmi.

Nel breve tragitto che mi divide da lei, penso a un veloce discorsetto a effetto, il quale unirò al mio solito sorriso ammaliatore, qualche complimento buttato qua e là, e al massimo in un'ora la porterò dentro al laboratorio di chimica.

Le busso sulla spalla e mentre si volta mi titilla al naso un inebriante ondata di profumo di fragola proveniente dai suoi capelli, il quale mi solletica in modo davvero piacevole.

Sto per attaccare, quando il suo volto mi colpisce invece come uno schiaffo.

«Olivia?» Sgrano gli occhi sconvolto, con il cuore che mi fa un curioso balzo in gola.

«Oh! Ciao Christopher!» Mi saluta sorpresa, fissandomi con i suoi occhi blu fiordaliso spalancati e luminosi.

Porca puttana! Mi porto la mano alla bocca in un goffo tentativo di coprire il mio disagio. Sono terribilmente imbarazzato, ma devo trovare una scusa e alla svelta!

«Che ci fai qui?»

Si infila una ciocca di capelli color cioccolato dietro all'orecchio, mentre le guance le si colorano di rosso. Si è truccata?

«Oggi c'è il giro dei college della zona.»

«Ah. . . capito. . .» Non so davvero cosa dirle. «Scusami per prima, sai. . . ti. . . ti avevo scambiata per una mia amica!» Se la sarà bevuta?

«Oh tranquillo!» Replica lei liquidando la cosa con un semplice gesto della mano.

Non so perché, ma proprio non riesco a smettere di guardarla! Cioè. . . negli ultimi tempi mi è accaduto troppo spesso devo dire, ma in questo momento sono come ipnotizzato! Forse è stata la sorpresa di trovarla qui, o forse è perché fra tutte le ragazze con le quali avrei potuto provarci il destino ha voluto che io scegliessi proprio lei!

«Hai fatto qualcosa di diverso?» Le chiedo infine armeggiando nervosamente con il pacchetto di sigarette.

«Ah! Sì. . . la mia amica Meg ha portato il ferro per i boccoli in classe. . .» Spiega passandosi nervosamente una mano fra i lunghi capelli. «. . . più qualche trucco e ha insistito affinché le permettessi di darmi una sistemata.» Conclude infilandosi le mani nelle tasche del suo cappotto nero guardandosi attorno agitata.

Effettivamente lei normalmente non ha quei capelli e pure il trucco è diverso. Il suo normalmente è molto delicato, quasi impercettibile, ma oggi è più vistoso. Sembra quasi una donna! E all'improvviso mi balena in testa una mezza idea di offrirmi come guida turistica dell'università e di portarla a vedere il laboratorio di chimica. . . ma cancello quest'ultima immagine prendendomi mentalmente a schiaffi.

Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora