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Olivia

     Sono le 2 del mattino e ancora io non riesco a prendere sonno. Le parole di Christopher mi rimbombano nelle orecchie.

«Ti amo Olivia. . .» Ogni volta che ci penso mi sento la faccia avvampare e il cuore saltarmi in gola. E non vi dico cosa sento quando ripenso al modo in cui mi ha baciata e sfiorata prima di andarsene! Io non so se mi aveva mai baciata così. È stato davvero. . . perfetto direi! Un mix sognante di passione e delicatezza! Mi ha completamente disarmata con un semplice tocco della sua lingua e piercing contro la mia. Ho capito dopo il primo istante che se lui avesse anche solo provato a portarmi in camera, io non glielo avrei impedito. Anche se forse sarebbe stato un errore. Un bellissimo errore, lo so.

«Ti amo da morire!»

Alla decima volta che la mia mente sfiora nuovamente quel pensiero mi tiro la coperta sopra la testa e scalciando emetto un urlo soffocato di sfinimento. Vi prego, ditemi che c'è un interruttore che mi permette di spegnere il cervello almeno per un paio d'ore! Giusto il tempo di dormire un po'!

     Non so come né quando, ma finalmente riesco a perdere i sensi e dopo solo tre ore e qualcosa mi sveglio e decido di approfittare delle lezioni ferme per quattro giorni per tornare a Kildare

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     Non so come né quando, ma finalmente riesco a perdere i sensi e dopo solo tre ore e qualcosa mi sveglio e decido di approfittare delle lezioni ferme per quattro giorni per tornare a Kildare. Magari l'aria di casa mi darà una mano a non pensare a questa storia!

Arrivata trovo mia madre nelle stalle intenta a occuparsi di Faith, il nostro ultimo acquisto.

«Ciao mamma.» La saluto entrando.

«Oly! Non ti aspettavamo per oggi!»

«Lo so, è stata un'idea improvvisa. . .»

Noto immediatamente che mi sta fissando con una strana luce negli occhi sgranati dalla sorpresa.

«Che c'è?» Le chiedo confusa.

«Niente. . .» Replica con voce strana voltandosi nuovamente verso il cavallo.

Mmm. . .sarà!

Cerco comunque di ignorare la cosa e mi dirigo al box di Artax. «Ciao bello! È tanto che non ci vediamo!» Il mio cavallino mi strofina il suo dolce musino sulla spalla, nitrendo felice spintonandomi un po'. «Okay, okay! Ho capito cosa vuoi!» Ridacchio afferrando due carote dal secchio, passandogliene una alla volta.

«Sta per arrivare Patrick per farlo allenare, ma se vuoi fare una corsa prova Faith!» Suggerisce mia madre avvicinandosi a me, pettinando la bellissima criniera del nostro campione bianca come la neve appena caduta.

«Non ci ho ancora fatto amicizia.» Rispondo accarezzando Artax.

«È buona, buona!» Mi lancia un occhiolino, andandosene a occuparsi degli altri cavalli.

Rimango nel box del mio cavallo a strigliarlo fino all'arrivo di Patrick, gli do una mano a portarlo fuori, e poi mi metto a osservare Faith.

Lei se ne sta tutta tranquilla a mangiare la sua avena, dondolando la lunghissima coda per scacciare qualche mosca dispettosa. Dopo qualche istante alza lo sguardo verso di me, osservandomi curiosa con i suoi occhi neri e brillanti come una pietra d'onice.

Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora