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Agosto


Christopher


     La London Eye, Buckingham Palace, Tower Bridge, Hyde Park, Trafalgar Square, il Big Ben. . . oramai ho visitato questi posti più e più volte e li conosco a memoria.

La cosa che più mi piace di Londra però, sono le belle inglesine. Sempre pronte a divertirsi e a scatenarsi, e io finalmente sono tornato a essere il vecchio me stesso.

La monogamia? No, grazie. Mai più!

Ogni sera con mio zio è sempre una super festa, e conosco ogni volta un sacco di gente nuova e soprattutto attrici. E così ho fatto per tutto il mese di luglio, dopo i primi dieci giorni passati di cattivo umore nel mio nuovo appartamento a bere birra, a fumare e rispondere male a chiunque.

     Oggi pomeriggio ho un appuntamento insieme a mio zio, ha detto che vuole presentarmi un suo amico.

A passo tranquillo, con le cuffie alle orecchie, mi dirigo al pub vicino a Piccadilly Circus, godendomi appieno questa soleggiata giornata estiva di inizio agosto, canticchiando fra me e me sulle note di Pumped Up Kicks dei Foster The People.

Come arrivo dentro al pub scorgo immediatamente mio zio seduto a un tavolo libero, tutto intento a bersi una birra scura. Mi saluta con un cenno del capo, chiamando svelto la cameriera per farmi portare una pinta.

Togliendomi le cuffie mi sistemo accanto a lui. «Ciao zio! È molto che aspetti?» Domando afferrando qualche nachos dal suo piatto.

«No, tranquillo!» Mi sorride pulendosi un baffo di birra da sopra il labbro velato di barbetta scura.

     «No, tranquillo!» Mi sorride pulendosi un baffo di birra da sopra il labbro velato di barbetta scura

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«Okay. . . è che venendo qui ho incontrato una ragazza davvero carina, e ho perso cinque minuti per strapparle il numero di telefono!» Sogghigno compiaciuto ringraziando la cameriera e prendendo immediatamente un lungo sorso di birra fresca.

Mio zio scoppia a ridere divertito. «Sei sempre il solito nipote mio!» Sghignazza sguaiato.

«Ho imparato a mie spese che è una brutta idea provare a cambiare!» Sospiro incupendomi per un minuto, mentre il mio cervello tenta di inviarmi davanti agli occhi l'immagine di due fiordalisi luminosi. Tentativo che io blocco innervosito sul nascere.

Non ho nessunissima intenzione di tornare a pensare a lei. Ha fatto la sua scelta. E io la mia. Punto. Fine.

Sollevando lo sguardo, noto che ora Peter mi sta osservando con fare più assorto, mentre si massaggia il mento squadrato ricoperto di ispida barbetta. «Chris, ascolta. . .»

Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora