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Noah


     BUM BUM BUM «Olivia! Olivia apri!» BUM BUM BUM.

Botte, grida, poi passi in direzione degli ascensori. Le porte che si aprono e richiudono. Altri passi, di donna probabilmente, sempre in direzione degli ascensori. Deve essere l'amichetta di mio fratello. . . quella Iris. . . . e poi cala il silenzio come un telo molto pesante.

E ora che faccio? Sono qui che premo contro la porta della mia camera una Olivia sconvolta e tremante.

Mi da le spalle e io mi sono appoggiato a lei, con le mani appoggiate contro la porta strette a pugno.

Il profumo di vaniglia dei suoi capelli, quello ancora più zuccheroso della sua pelle, il suo respiro affannato. . . stanno portando il mio cuore, che già batte talmente tanto da sembrare voglia uscirmi dal petto, a spiccare il volo come un razzo.

Come diavolo faccio a dimenticarla e a lasciarla andare se ogni volta che sento il suo profumo sono punto a capo?

Avevo sentito mio fratello entrare in camera con una e darsi da fare, e per un istante interminabile ho avuto il terrore che potesse essere lei, ma poi ho sentito quella voce e ho capito che si trattava della ragazza bionda sua amica, se così si può definire. E io mi sono immediatamente sentito sollevato e al contempo in colpa per essere contento che lui la stesse tradendo.

Poi la sua voce, i suoi passi dentro la stanza. Ancora non so se non ho fatto in tempo a fermarla, o non abbia voluto farlo. . . è un dubbio che mi tormenta. Sono davvero così bastardo se voglio? Sarà nel DNA degli O'Brian?

E dopo il suo urlo sono corso alla porta e l'ho afferrata per tirarla dentro alla mia camera. Mi è come venuto istintivo. E ora non so davvero cosa dirle. È così tanto che non ci trovavamo da soli! Senza contare tutto il resto!

«Ehm. . .» Sono alla disperata ricerca di qualcosa da dirle.

«Ahm. . .» Anche lei a quanto pare! «Cre-credo che. . . c-che lui. . . lui sia. . . e lei. . . credo di poter uscire ora.» Balbetta girando la maniglia della porta, ma io con le mani la spingo e la richiudo con un forte botto. Non riesco a lasciarla uscire.

«Noah?»

Sento ogni muscolo del mio corpo tremare come impazzito, poi prima che il mio cervello possa capire cosa accidenti io stia facendo, l'abbraccio così stretta che temo di soffocarla, ma non riesco proprio ad allentare la presa.

«No-Noah?» Sento il suo respiro e il battito del suo cuore aumentare.

«Perché non ci riesco?» Scoppio aumentando la stretta su di lei. «Perché non sono in grado di dimenticarti e lasciarti andare?» Inizio anche a tremare stupidamente come una foglia scossa da una burrasca.

«Noah. . . ti. . . ti prego io. . .» La sua voce è un sussurro strozzato mentre cerca di liberarsi, ma io non allento la presa.

«Io ti amo Olivia! Non credevo nemmeno possibile si potesse provare un sentimento del genere per qualcuno, ma. . .» Ormai sono partito, la diga si è aperta ed è impossibile per me fermarla. «. . . il primo mio pensiero al mattino sei tu! Quando mi guardi con quegli occhi colmi di dolcezza io mi sento sciogliere! Un solo tuo sorriso mi fa credere di poter sollevare il mondo! L'unica cosa che vorrei ora è che tu potessi anche solo in minima parte ricambiarmi!» Sta per esplodermi la testa.

Mi scosto per voltarla verso di me e afferrarle il volto fra le mani, obbligandola a guardarmi in faccia.

«Noah i-io non. . .» Ha gli occhi lucidi, mentre cerca di puntarli ovunque tranne che nei miei, ma non voglio darle il tempo di parlare o allontanarsi.

Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora