Noah
La sera di Halloween Audrey mi ha chiamato tutta agitata per dirmi che quel. . . cito testualmente. . . «Paramecio senza cervello» di mio fratello, aveva miseramente fallito nel suo intento.
«E allora? Se non lo vuole più tanto meglio per lei e peggio per lui!» Ho replicato annoiato, mentre facevo zapping.
«Ma lei lo ama!» Ha squillato all'altro capo del telefono.
«Senti Audrey, anche fosse, io che posso farci?»
Pessima domanda, perché alla fine mi ha convinto a fare una cosa totalmente stupida, e cioè andare a Londra da mio fratello, afferrarlo per la collottola e ritrascinarlo a casa.
«Perché sempre io?» Ho borbottato fra me e me, mentre prenotavo un biglietto last minute su internet e preparavo una borsa con lo stretto indispensabile.
E ora, dopo quarantacinque minuti di volo, eccomi a Londra.
Non so dove abita Chris e non ho nemmeno il suo nuovo numero di telefono, ma ho l'indirizzo di mio zio, così mi dirigo da lui per chiedergli qualche informazione.
DLIN-DLON «Sì?» Mio zio viene ad aprire la porta con indosso solamente una vestaglia rossa in seta, con i bordi e la cinta neri e un paio di boxer arancioni. «Noah!» Esclama felice come mi mette a fuoco.
I capelli sono arruffati in un piccolo caos, la barba un po' incolta e indossa degli occhiali da vista con la montatura leggermente arrotondata e marrone.
«Scusa zio, ti ho per caso svegliato?» Domando entrando in casa.
«No, no, tranquillo! Sono solo in ferie oggi! Hai fame? Vuoi un po' di caffè?»
Mi fa accomodare in un piccolo soggiorno con moquette grigia, pareti in legno scuro, tre grosse librerie piene di libri, un divano in pelle nero a tre posti e una poltrona di quelle allungabili marrone. Un tavolinetto da caffè in legno d'acero sommerso di riviste, fogli e copioni è posizionato fra il divano e un enorme televisore a schermo piatto nero.
«Un caffè lo bevo volentieri!» Mi siedo sul divano, fra svariati cuscini di seta rosso fuoco e un plaid nero.
«Arriva subito!» Ammicca prima di sparire in un'altra stanza, tornando poco dopo con due tazze marroni ricolme di caffè bollente.
«Perdona il disordine. . . la mia cameriera è in ferie con la famiglia!» Spiega sedendosi sulla poltrona prendendo un sorso dalla sua tazza.
Lo imito. Caffè alla nocciola? Insolito, ma buono!
«Allora. . . che ci fai qui? Non sarai scappato anche tu spero!»
«No, no! Tranquillo!» Sorrido con la bocca appoggiata alla mia tazza.
«Ah! Meno male! Altrimenti tuo padre sarebbe piombato su di me in puro stile demone alato per uccidermi!» Ridacchia sollevando la parte inferiore della poltrona distendendo le gambe nude e parecchio pelose.
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Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logica
רומנטיקהOlivia è la classica brava ragazza, ottimi voti, ereditiera di un immenso e ricco ranch e con il futuro promettente. Non crea mai problemi e va d'accordo con tutti. Christopher, invece, è il classico cattivo ragazzo. Odia studiare, detesta sentirs...