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Maggio


Christopher


     Non pensavo nemmeno io di potermi divertire tanto con una ragazza senza andarci a letto! Sono piacevolmente sorpreso!

Io e Olivia usciamo spesso insieme. . . cena, cinema, un caffè, luna park. . . e non ho nemmeno provato a baciarla! Non ci riesco. Incredibile, vero? È che mi sento straordinariamente in colpa per quello che provo in questo momento, per come l'ho trattata in tutti questi mesi e per il fatto che ritengo sbagliata tutta quanta la situazione. Sono tutte sensazioni strambe e nuove per me. Mi scombussolano e mi innervosiscono! Mai, in tutti i miei 21 anni di vita, quasi 22, mi sono sentito in questo modo verso una ragazza.

Sto molto bene in sua compagnia, perfino quando sono stato costretto ad accompagnarla alle gare dove ha partecipato il suo cavallo Artax, che tra parentesi, ne ha vinte sei su sei fatte. Un vero campione! Ancora qualche anno così e sarà un ottimo stallone!

Sono stato perfino l'unico della famiglia a esserci andato tutte e sei le volte. I miei sono venuti a vedere solo la prima e quella di oggi che è stata l'ultima.

Mia madre, mentre Artax tagliava il traguardo per la sesta volta, l'ho sentita tutta intenta a elencare la montagna di cose che si comprerà non appena quel puledro diventerà anche suo. E penso che lo stesso valga per mio padre. Credo di averlo addirittura visto leccarsi i baffi a quel pensiero!

Ma io sono l'unico qui al quale non frega un cazzo dei cavalli?

Finita la gara, e dopo tutti i festeggiamenti per questa vittoria schiacciante con stampa, foto e interviste al padre e nonno di Olivia, insieme all'allenatore del cavallo e al fantino, ci siamo tutti diretti a mangiare al ristorante francese.

«Oh signora O'Connel! Quel suo cavallo è un vero gioiellino! Come si chiama il vostro allenatore?» Chiede mia madre buttando giù un intero flûte di Dom Perignon in un sorso solo.

«Patrick Jhon. È con noi da quindici anni!» Risponde molto educatamente la signora Cassandra. Sottolineo la parola educatamente, perché il signor Chad ha provato a invitare Patrick a questo pranzo, ma mia madre si è fermamente opposta, con la scusa che doveva essere solo una cosa di famiglia. In realtà lo ha detto perché lei non vuole mangiare con i dipendenti. «È davvero sconveniente farlo!» L'ho sentita brontolare poi fra sé e sé. Che roba assurda!

«A proposito signora Ursula, sabato daremo un party a casa nostra, voi venite?» Domanda Olivia mentre iniziano ad arrivare gli antipasti a base di pesce.

«Oh cucciola! Jeremy dopodomani partirà per un viaggio d'affari.»

Nome in codice per –me la spasso quattro giorni con l'amichetta!-

«E io ho un'importantissima cena di beneficienza a Dublino!»

Altro nome in codice per –e io me la spasserò con l'istruttore di tennis poco più grande di mio figlio!-

«Io purtroppo non posso. . . ho un esame lunedì e mi aspetta un tour de force sui libri questo weekend!» Mio fratello che da buca a Olivia? Strano!

Ora che ci penso è da un po' che fra quei due aleggia una strana atmosfera! Li osservo assorto appena mi rendo conto di questa cosa, ma non noto sguardi ambigui o imbarazzati fra di loro. Anzi. . . non si guardano proprio! Così mi convinco che deve essere stata solo una mia impressione.

Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora