Uhm, goodmorning

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Jungkook decise che doveva trovare un lavoro.

I soldi che aveva non gli sarebbero bastati per sempre.

Portò il suo curriculum a un ristorante, a un bar, una palestra, alla posta e anche a una piscina.

Anche due lavori sarebbero andati bene, a parte che dei soldi aveva bisogno anche di distrarsi.

Dopo quasi una settimana lo chiamarono e gli dissero che avrebbe cominciato come postino il giorno seguente.

Il suo capo gli diede la divisa e, visto che Jungkook non aveva il patentino, le chiavi di una bici elettrica con il quale andare a consegnare la posta.

Dopo aver ascoltato tutte le dritte, lesse la lista per vedere dove andare.

Le vie non le sapeva molto, ma per fortuna esisteva google maps.

Poco dopo essersi messo in sella arrivò nella via indicata sul foglio e prese tre lettere e un pacco abbastanza grande. Per metterlo sulla bici ci aveva messo letteralmente una vita.

Lo prese e camminò fino alla porta della casa e cercò il campanello con una mano visto che non vedeva nulla.

Dopo qualche secondo lo trovò.

Sentì la porta aprirsi.

«Uhm buongiorno»
Non sapeva neanche se doveva dire signore o signora, il pacco gli copriva tutta la visuale.

«Oh si, grazie»
La voce era maschile. Subito dopo il pacco venne sollevato e portato dentro, Jungkook guardò il ragazzo di spalle che posava il pacco a terra.

«Bene.. mi servirebbe una firma qui» disse Jungkook prendendo un modulo dalla borsa.
Non appena si girò per farglielo firmare, il respiro gli si bloccò in gola.

Somigliava incredibilmente a Taehyung.

Scosse la testa pensando che era impossibile e gli diede la penna.

Il ragazzo guardò per un lungo momento Jungkook, scrutò tutte le parti del suo viso.
Si guardarono per un istante negli occhi, il cuore del ragazzo in divisa accelerò.

"Non è lui" continuava a ripetersi in testa.
Firmò il foglio di carta e lo riconsegnò a Jungkook, le loro mani si sfiorarono.

Una scossa attraversò il suo corpo.

Si guardarono di nuovo.

«Arrivederci» disse velocemente per poi andarsene. Quella situazione fu.. strana.

Salì in sella con mille pensieri in testa, era lui?

Si fermò una volta lontano da li, prese il foglio.

Il suo cognome era.. Kim.

Deglutì a fatica.

«La Corea è piena di Kim» disse parlando da solo.
Quel giorno finì le sue consegne mattutine prima del previsto e tornò a casa prima dell'ora di pranzo.

Si buttò sul divano esausto, pensò a quel ragazzo passandosi la mano tra i capelli.

Quel batticuore..
Quella scossa..

Perché un perfetto sconosciuto gli aveva fatto quell'effetto?

COSO AUTRICE

UOUOUOUOUUU

-Chan.

our little secret。 taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora