9. DEREK MCCARTHY

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Mi ritrovo in una stanza a dir poco gigante. Piena di sacchi per praticare il mio sport preferito. Un gruppetto abbastanza numeroso di ragazzi (rigorosamente a petto nudo) discute a bassa voce davanti ad un sacco. Mi avvicino a loro ma non riesco comunque ad attirare la loro attenzione. Cerco di schiarirmi la voce tossendo e finalmente tutti si girano verso di me. Un ragazzo abbastanza alto, con i capelli color biondo cenere e con due grandi occhi verdi, mi scruta da capo a piedi. Dopo aver passato una manciata di secondi a fissarmi,finalmente il ragazzo si degna di parlarmi. 

"Ciao" dice sorridendo e tendendomi la sua mano. Cavolo, ma in questa città c'è un siero della bellezza? Ricomponiti Sheila. Non lo conosci nemmeno. Apro la mia mano per tendergleila ma la ritraggo subito. 

"E tu saresti...?" dico con un sorriso beffardo stampato sul mio volto. 

"Dovrei fartela io questa domanda chèrie" dice lui sorridendo e incrociando le braccia al petto. Solo adesso mi rendo conto che ha degli addominali perfetti, spalle larghe e braccia possenti. "Se stai cercando quegli aggeggi per farti i muscoli, hai sbagliato stanza" dice prima di far ridere tutti i suoi compagni. 

"Sono venuta qui per fare pugilato" dico io calma "Il signore all'entrata mi ha detto di venire. A quel punto lui mi prende la mano stringendola. "Piacere, sono Derek. Sono l'istruttore di pugilato"dice lui troppo felice per i miei gusti.

"Il piacere è tutto tuo" dico io poggiando la mia sacca per terra. "Allora,quando si comincia?Non possiamo stare tutto il giorno a guardarci negli occhi no?" non mi piace dare troppa confidenza alla gente che non conosco. 

"Calma chèrie,dato che sei nella MIA area,si farà come dico io,okay?" dice lui serio. Sbuffo e lo invito a continuare il discorso. "È la prima volta che pratichi questo sport?" chiede sedendosi su una sedia. Nel frattempo noto che eravamo soli, tutti gli altri se ne sono andati.

"No,pratico questo sport da tre anni" dico io fiera. 

"Impossibile,questa è l'unica palestra della città" dice lui ridendo. 

"Sai caro, in Italia non ci sei solo tu" dico io secca. 

"Non scaldarti chèrie" dice lui con un sorriso dolce ma furbo in volto.

"Ho un nome sai?"  rispondo ancora più seccata di prima

"Non scaldarti Sheila" dice lui alzandosi. Non sento più il cuore battere. Come cavolo fa a sapere il mio nome? Non mi sono ancora presentata. Cerco di fermarlo prendendogli il braccio. 

"Come fai a sapere il mio nome?" dico io alzando il tono della voce. 

"Siamo nella stessa classe in tutti i corsi" dice lui mettendo le mani incrociate dietro la sua nuca. Mi fermo di scatto, in preda all'ira do un calcio forse troppo forte al sacco più vicino. Derek avrebbe detto sicuramente a qualcuno di questo fatto. Non potevo permetterlo. È LA MIA OCCASIONE. 

"Derek." dico io ferma. Al centro della stanza. Si gira per guardarmi. Penso che i suoi occhi verdi potrebbero consumarmi da un momento all'altro. 

"Non parlare di questa storia con nessuno a scuola" dico io dura. "per favore..." continuo ancora io. Il tono della mia voce si è fatto più debole adesso. Mi guarda con disapprovazione. I suoi occhi verdi mi stanno lentamente uccidendo. 

"Guarda che dovresti vantartene, non nasconderlo per paura del giudizio degli altri. Forse sei l'unica ragazza in america a non essere una cheerleader." dice lui  "comunque se non vuoi,non dirò nulla" dice lui riacquistando la posizione di prima. "dai,vieni. Devo vedere quello che sai fare". dice indicandomi il sacco. Non so perchè ma le sue parole mi hanno in un certo senso...rassicurata. Iniziamo a fare allenamento insieme e dopo circa due ore finiamo. 

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