Libera solo con te.

18. IL PROGETTO

"Come ogni anno, è arrivato il momento di svolgere il progetto. Sarete a coppie e avrete libera scelta sull'argomento. Dovrete esporlo a voce,ma averlo anche in forma scritta,entro domani" le parole del professore non mi piacciono per niente. Non sono capace di fare qualcosa riguardante biologia senza l'aiuto di Josh. Spero tanto che sia lui il mio compagno di progetto. 

"Le coppie sono state scelte dal sottoscritto,e se volete potete iniziare anche qui a scuola" dopo aver sentito un'infinità di nomi e rispettive coppie,ecco la mia. Cooper e Peters. Si. Sono felicissima,e Josh sembra ricambiare con un sorriso stampato in volto. Senza troppi giri di parole,decidiamo di iniziare questo progetto a scuola. Uniamo i banchi,e dopo qualche minuto di consultazione,decidiamo di fare l'argomento che Josh sa meglio e anche quello che spiega a me tutti i pomeriggi. 

"Ho un idea" dice alzandosi di scatto "tu resta qua" dice raggiungendo la cattedra del professore,in fondo all'aula. Vorrei tanto sapere di cosa stanno parlando,ma il brusio generale e la lontananza dalla cattedra me lo impediscono categoricamente. Dopo un po' vedo tornare Josh con una chiave in mano. 

"Prendi tutti i libri e seguimi" dice lui rilassato. Una volta fuori dall'aula mi chiedo cosa stia facendo.

"Josh,mi dici cosa stiamo facendo?" Senza rispondere alla mia domanda, inizia a camminare,per andare non so dove,faccio fatica a stare dietro il suo passo,ma allo stesso tempo non mi dispiace,perchè durante la sua camminata lascia una scia di profumo che scatena in me solo tanta allegria e positività. Arriviamo davanti ad una porta strana,non l'avevo mai vista qui. Subito dopo capisco di che cosa si tratta. L'aula computer. 

"Ma come ci sei riuscito?" chiedo io incredula,il professore di biologia a momenti non mi permetteva neanche di andare  a buttare nel cestino un foglio di carta. 

"Ha detto che mi ha lasciato l'aula perchè sa che sono un ragazzo responsabile e un sacco di altre cose che non ho ascoltato.Credo comunque che mi abbia concesso questo piccolo lusso anche per la mia media nella sua materia" dice lui con un espressione soddisfatta.

"Hai avuto proprio una bella idea" dico io felice. Passiamo un'ora a stampare,trascrivere e completare il progetto. Abbiamo faticato un po',ma alla fine,il nostro progetto di dieci pagine è pronto. Le due ore a disposizione sono state sufficienti  e devo dire che abbiamo fatto prorpio un bel lavoro. 

"Sarà un lavoraccio imparare tutte queste cose in un pomeriggio" dice lui inarcando la schiena nella sedia per potersi stiracchiare e contemporaneamente grattarsi la testa. 

"Ce la faremo,la maggior parte del lavoro è già conclusa" dico io alzandomi dalla sedia e avviandomi all'uscita,seguita da Josh

"hai ragione,io ho storia adesso,ci vediamo dopo principessa" come sempre,le sue parole sono seguite da il suo solito bacio sulla guancia,io ricambio con una abbraccio prima di andare nelle nostre rispettive classi . Sono davvero contenta del rapporto che ho con lui. Vicino all'aula di inglese trovo Amanda,parliamo un po',come se fossimo amiche di vecchia data,gli argomenti che trattiamo e io suo solito tono di voce dolce e rassicurante mi fanno capire quanto sia graziosa. È un'ottima ascoltatrice,e anche un'ottima amica. Il nostro discorso si sposta su Crystal,anche secondo lei in questi giorni sta assumendo un atteggiamento strano,e non si fa neanche più vedere spesso. Amanda dice di non preoccuparsi più di tanto,cerco di convincermi. Dopotutto Amanda conosce Crystal da molto più tempo di me,quindi è giusto che l'ascolti. Per tutta la durata della lezione di inglese sono rimasta a fissare Amanda. ha un eleganza,nei modi di fare e nell'essere e apparire,rarissima. Un'eleganza innata. Non finge per apparire brava,buona o bella agli occhi degli altri,è così. Adoro questo di lei.  

Tra una lezione e l'altra e anche tra una litigata e un bacio di josh a ogni cambio ora,finalmente anche questa giornata di scuola è finita. Mentre cammino per il corridoio,andando verso l'uscita,qualcuno mi mette il braccio attorno al mio collo.