17. IL CIONDOLO PERDUTO

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Durante il tragitto,cerco di rimettere a posto la mia mente. Arrivata a casa,mi fiondo subito in camera senza mangiare. Per fortuna mamma non c'è e quindi non devo dare troppe spiegazioni a Leo. Cerco disperatamente di studiare biologia,ma come al solito non capisco mai niente. Cerco comunque di convincermi e credere nelle mie capacità e studiare i quattro capitoli che ho per domani. 

Dopo ore di studio matto e disperato,decido di scendere al piano di sotto per mangiare qualcosa. C'è un bel temporale fuori,così ne approfitto per farmi una bella tazza di cioccolata calda ed andare in camera mia ad ascoltare la pioggia che sbatte nei vetri di camera mia. Questo rumore,forte e leggero,mi rilassa e scaccia via tutti i pensieri negativi. 

Tra una pagina e un'altra,si è fatta tarda sera. Ma sono ancora nella mia scrivania,cercando di capire un maledettissimo concetto. Non avendo più voglia di leggere una sola parola proveniente da quel libro,prendo il mio quaderno per scrivere un po'. Le pagine mezzo strappate,quelle piene di profumo che ho spruzzato e quelle bianche,lasciate così per motivi ignoti,mi dicono che non mi basta non capire biologia o perdere il mio ciondolo per rovinarmi la giornata. Spero solo che sia a scuola,e che qualcuno dei bidelli o responsabili lo conservino per me. 

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Il rumore delle dita di Leo che bussano alla mia porta mi svegliano.Sono così stanca e mi sento così strana. Qualcosa di freddo solletica il mio collo,e come al solito,mi porto la mano al collo per toccare la collana. Con mia sorpresa,c'è. È di nuovo qui. Okay,a questo punto la giornata di ieri è stata solo uno strano incubo. Mi avvicino alla mia scrivania per leggere una pagina del mio quaderno. Il discorso e il ciondolo sono gli argomenti più citati in questa pagina piena di rabbia e delusione. Come ha fatto il ciondolo a tornare nel mio collo?
Decido di non pensarci troppo,almeno per adesso,e lavarmi,vestirmi e mangiare qualcosa. Durante colazione qualcuno suona alla porta. Josh,che con la fretta mi ha letteralmente costretta ad andare a scuola prima del tempo. Per fortuna non sta piovendo. Per un po' nessuno dice niente,forse siamo troppo imbarazzati dalla litigata di ieri. Ma io decido comunque di parlare. 

"Josh" dico io sistemandomi lo zaino che ho in spalla e toccando il ciondolo che mi solletica ancora il collo. 

"Dimmi" dice lui girandomi e guardandomi negli occhi. 

"Per caso ieri hai notato se avevo la collana?" chiedo io 

"Vedi Sceill,dopo che tu mi hai detto quelle cose fuori scuola,sono andato al mio armadietto per prendere le mie cose e tornare a casa. Nel pomeriggio sentivo perfettamente tutto quello che dicevi,volevo aiutarti in biologia,ma forse era meglio lasciarti da sola. Più tardi,verso le tre di notte,stavo andando a dormire,quando ho notato che la luce della tua stanza era ancora accesa,sono passato in camera tua per vedere se fosse tutto apposto. Ti ho trovata addormentata sulla tua scrivania,sopra un quaderno. Delicatamente,ti ho messo la collana che ho trovato nel mio armadietto e poi ti ho messo a letto.Spero che tu non mi consideri come un ladro adesso" dice lui fermo. Senza neanche pensarci mi fiondo tra le sue braccia. Anche se l'ho trattato male mi ha aiutata. Non ho la minima idea di come sia finito la mia collana nel suo armadietto,ma adesso non mi importa. L'importante è che io non l'abbia perso. 

"Grazie Josh,e scusa per tutto" dico io 

"Tranquilla principessa,avevo detto che avrei rimediato,e così ho fatto" dice baciandomi la guancia. "E comunque,hai sbagliato capitoli,erano il sette e l'otto. Non il dieci e l'undici" dice lui ridendo. 

"Ti prego,oggi studiamo assieme." dico io in tono supplichevole 

"Che c'è,senti la mia mancanza?" chiede lui ancora con un sorriso in volto e con le mani in tasca. Si Josh,sento sempre la tua mancanza,sei la prima persona all'infuori della mia famiglia che mi ha accettata per quello che realmente sono. E si,ogni volta che ti vedo vorrei abbracciarmi e vivere abbracciata a te per il resto della mia vita.

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