32. LASCIATEMI SOLA

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-volevo solo precisare che a me non importa se non dici il motivo per cui stai male,tempo al tempo-

-su con la vita-

Non so nemmeno perchè mi abbiano comprato un telefono che non so nemmeno usare. Josh continua a mandarmi messaggi e sono contenta che a lui importa qualcosa di me.

'vado a prepararmi il pranzo per dopo'
'scusa ma non sono dell'umore giusto'
'potrei sembrare scontrosa o fredda ma sono solo stanca'

-sei sola a pranzo?-

'si'

-oh okay,a dopo. tra poco abbiamo educazione fisica-

Chattare con lui è strano. Mi alzo dal divano e decido di andare a cercare qualche ricetta di cucina per prepararmi il pranzo. Il rumore delle goccioline di pioggia batte sul vetro della cucina,facendomi compagnia durante la preparazione di una sorta di tortino di verdure. Mi fido di quanto c'è scritto nel libro preso dalla libreria di mia mamma,che dice di cuocerlo per almeno due orette. Salgo al piano di sopra e mi rimetto a letto,a leggere il mio solito libro. Il mio cosiddetto compagno di pensieri. Sento che pian piano la tristezza sta passando. E' bello tenere i pensieri impegnati con una buona lettura,il flusso di parole mi paralizza e mi porta ad una realtà molto più bella di quella che sto vivendo io in questi attimi. 

Due ore passano in fretta,sono le dieci meno venti e non so proprio cosa fare. Dopo aver tolto dal forno il tortino,decido di mettermi al tavolo della cucina con un vecchio quaderno e disegnare un po'. Mi ricordo che alle scuole medie tutti mi dicevano che avevo un futuro da artista davanti a me. Disegnavo di tutto,persone,luoghi,persino sensazioni,tutto su carta e penna. Dopo un po' abbandonai questo svago rifugiandomi nella lettura e scrittura. Pensando che siano un ottimo modo per dar sfogo ai tuoi pensieri o idee,o magari solamente scoprii la bellezza di immergersi in un mondo che non parla di te ma che ti appartiene. 

Ho disegnato qualcosa di banale,volti e oggetti non reali e mentre inizio un'altro disegno suona il campanello. E' Josh,con due cartoni di pizza. Entra con un sorriso ignorando la mia espressione confusa. 

"Hai intenzione di aprire un negozio di tatuaggi Sceill?" dice lui spostando delicatamente i miei disegni e mettendo i cartoni di pizza sul tavolo.

"Il mio tavolo è così grande,dovevi poggiare proprio lì le pizze?" dico io divertita

"Scommetto che hai una fame pazzesca" dice lui aprendo e iniziando a mangiarne una fetta. 

"in realtà ho preparato un tortino di verdure,ma non so come sia venuto." dico io mettendolo in frigo,non ha un bell'aspetto. "allora che hai fatto oggi a scuola?" domando io

"solo due cose" dice lui con la bocca piena. Ha i capelli spettinati,stanno crescendo e spesso gli vanno in fronte. Lui li sposta continuamente indietro per non averli negli occhi,ma con scarsi risultati si rassegna e ha imparato a conviverci. "ho cercato di risollevarti il morale e ho cercato di non farmi beccare durante il mio piano" fa una piccola pausa. Sento i suoi occhi azzurri  puntati su di me anche se non ricambio lo sguardo. "quindi Sceill" 

"Dimmi" dico io incrociando le braccia e portando la schiena indietro

"dato che il mio primo piano non ha funzionato molto ben.." dice lui serio.

"So che ti sembrerà un atteggiamento da bambina immatura. O comunque non paragonabile a quello che hai passato tu ma, sono successe delle complicazioni con il contratto di papà e tornerà a casa con un mese di ritardo." dico io sorridendo malinconicamente. "tutto qua,so che è un comportamento eccessivo o cose del genere ma credimi.."

"perchè ti preoccupa così tanto questo fatto?" dice lui con voce bassa,quasi avesse paura della mia risposta.

"l'ultima volta che ci sono state delle complicazioni con il contratto di papà ci siamo ritrovati in un areo diretti a Boston" dico io seria. Non voglio lasciare tutto,non adesso. 

"Quando decidi di trasferirti in un posto che non è la tua città sai che ti dovrai abituare agli usi,costumi e abitudini del posto. E lo accetti. Ma in realtà noi non ci siamo mai trasferiti, la vita di papà è un continuo viaggio senza mai una meta fissa  e Boston probabilmente è una delle tante fermante del treno in corsa." dico

"Non so cosa fare,non so cosa pensare. sono spaventata,tutto qui" dico mentre qualche lacrima riga il mio viso ma rido per sdrammatizzare. 

Josh si alza e viene verso di me. Mi prende il volto tra le mani,scruta il sguardo e subito dopo mi stringe forte in un abbraccio. 

"non ti lascerò andare facilmente piccola Sceill" dice accarezzandomi i capelli. "devi solo essere positiva e cercare di non pensarci" 

"si hai ragione" dico soffiandomi il naso e cercando di pulirmi bene il viso. "parliamo d'altro,ti prego" il mio è diventato quasi un tono supplichevole. 

"non posso restare qua tutto il pomeriggio,non oggi" dice lui un po' imbarazzato. "Luna stamattina mi ha buttato giù dal letto a suon di 'fratellone oggi vieni alla mia recita vero?' ripetuto per almeno venti volte. Se vuoi venire con me non ci sono problemi" 

Rido immaginandomi la scena e rifiuto l'invito. "è giusto che sia un momento tra voi due" dico sorridendo. 

"Sceill,non durerà neanche un'ora. Ah,dopo Derek e le altre stavano pensando di uscire" dice lui ritirando i cartoni. 

"perchè io non so mai nulla?" dico esasperata ma non adirata. 

"sai quanti messaggi ti mandano le tue amiche ma tu non li leggi mai?" ride

"Se ti vuoi unire a noi non c'è problema,la recita inizia tra un'oretta quindi,se vuoi, alle 18 noi siamo nel parchetto di fronte al supermercato" dice per poi uscire,dandomi un bacio sulla guancia. 

Erano già le 15.30,il tempo con Josh passa troppo in fretta,due minuti fa era l'una. Decido di salire su,farmi una doccia,cambiarmi e prendere una borsa. Prendo le cuffiette e le chiavi di casa. In cucina lascio un post-it fermato con una mela. 

-sono in palestra-

Mi dirigo verso la palestra,sollevata del fatto che tra poco potrò scaricare tutte le mie preoccupazioni e tutta la mia rabbia su quel sacco senza pensarci troppo. 

Non ho intenzione di uscire con gli altri,voglio evitare il mare di domande che mi faranno. Tutte quelle domande così insignificanti ma che a loro piacciono tanto. Voglio bene ai miei amici ma alcune volte non sono proprio di buona compagnia,si divertiranno anche senza di me.

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