Dopo aver avuto il consenso di mia mamma per uscire, vado a prepararmi. Oggi fa molto freddo e una bella doccia rilassante fa proprio al caso mio, cerco di sbrigarmi poichè ho mangiato da poco. Appena esco dalla doccia mi asciugo i capelli e mi faccio una coda, adesso che li guardo stanno diventando sempre più lunghi..
L'orologio nella parete all'angolo della mia stanza segna le quindici e quarantacinque. Non ho voglia di vestirmi subito, Amanda verrà a prendermi alle diciassette. Apro l'armadio e cerco il mio pigiama in pile e decido di scendere in cucina per farmi una bella tazza di thè caldo. La mamma sta lavorando, infatti sul tavolo davanti al frigo ci sono pile infinite di fogli scarabocchiati seguiti dal libro originale e dal suo computer. Mi nota.
'Scusa, voglio farmi un thè, devo usare il microonde.' le dico sottovoce
'Non ti preoccupare non mi disturbi affatto ma.. pensavo che dovessi uscire. Hai cambiato idea?' chiede posando i suoi occhiali da vista sul tavolo.
'Oh no no no, mi sono messa comoda perchè Amanda verrà alle diciassette.' dico io versando l'acqua nella mia tazza, la ho dal mio quinto compleanno, raffigura la costellazione del sagittario, che mi ricorda che tra soli cinque giorni sarà il mio compleanno. Anche mamma ha notato la vecchia tazza e abbiamo iniziato a parlare proprio del mio compleanno che si avvicina.
Adoro festeggiare il mio compleanno e andare alle feste di compleanno, si respira sempre un'aria di allegria e sembra che tutto il mondo sia silenziato dalle stupide canzoncine tipiche da festa di compleanno.
'Cosa vorresti per il tuo compleanno' mi chiede mentre sorseggio il mio thè, raggomitolata nella sedia della cucina, proprio davanti a lei.
'La me stessa di un anno fa ti avrebbe detto una cosa tipo 'non voglio partire' o le solite stupide cose, ma dato che sono un po' cresciuta, vorrei non dimenticarmi di questo posto.
'So che è difficile, per tutti quanti, persino per tuo padre...' dice lei chiudendo il suo computer 'ho bisogno anche io di un buon thè' dice lei ridacchiando dolcemente.
E dopo aver chiacchierato del più e del meno davanti ad una tazza di buon thè, con una giornata uggiosa come questa, non posso far a meno di riacquistare quella felicità che negli ultimi giorni era stata divorata del profondo senso di malinconia. Ma adesso mi sento meglio: la vita va avanti e tu non ti puoi permettere di restare indietro.
Metto una maglietta a maniche lunghe bianca con delle strisce orizzontali blu e sopra una felpa rosa, poi metto dei jeans e gli stivaletti bassi.
Sciolgo i capelli, metto dentro al mio zainetto un paio di cose e dopo aver salutato mamma e gli altri, mi dirigo verso la macchina di Amanda. E' parcheggiata davanti a casa quindi non devo camminare per molto.
'Ciao Amanda' la saluto con due baci nella guancia
'Ciao Sceill, sei proprio freddolosa.' dice guardando la mia felpa e il mio giubbotto che ho preso prima di uscire. Lei, in effetti, ha solo un maglione.
'Diciamo che lo sono sempre stata' rido mentre mi allaccio la cintura.
'Allora, che mi racconti?' dice concentrata sulla guida. La radio è accesa al minimo e ci fornisce un sottofondo piacevole.
'Josh mi vorrebbe parlare, sono un po' in ansia' dico gesticolando un po' troppo con le mani.
'Devi solo ascoltarlo attentamente' dice lei picchiettando le dita sul volante.
'Tu sai cosa mi deve dire?' chiedo sbalordita girandomi nella sua direzione.
'E' tutta la mattina che ce ne parla e che è piuttosto in ansia per questa cosa' dice ridacchiando
'Posso stare tranquilla?' chiedo guardando il finestrino, piove ancora, menomale ho portato l'ombrello con me.
'Assolutamente'. dice lei sorridente. ' Okay, siamo arrivate' dice parcheggiando. 'Gli altri sono già alla caffetteria del terzo piano' dice guardando il suo cellulare.
Mentre ci dirigiamo alla caffetteria provo uno strano senso di curiosità, voglio sapere al più presto cosa deve dirmi Josh.
Vedo tutti in lontananza. Sono seduti in un grande tavolo, e ci salutano con le mani, riconoscendoci da lontano. Non sono mai venuta in questo centro commerciale. Prendiamo posto e ordiniamo. Io ho preso una bella cioccolata, Amanda dei pancakes come Derek, Josh un pezzo di torta al cocco e Crystal una tisana ai frutti di bosco.
Mi rendo anche conto che sono la più freddolosa del gruppo, tutti sono vestiti quasi leggeri. Josh ha una camicia, ma ho visto che ha una felpa nera con sè.
E' facile parlare mentre mangiamo qualcosa di caldo. Ho affianco Crystal, affianco a lei c'è Josh e davanti a me ci sono amanda e dek. Devo dire che parlare distrae molto la mente, si è creata un'atmosfera molto piacevole e felice. Dopo aver finito la nostra lunga merenda e chiacchierata, decidiamo di fare un giro per tutto il centro commerciale. Partendo dal piano terra fino ad arrivare al quarto piano. Derek e Crystal, esperti, mi hanno spiegato che i piani sono divisi in fattori. AL piano terra c'è un supermercato, il primo piano è dedicato agli articoli della casa, il secondo piano è dedicato ai libri, alla musica e delle sala giochi mentre nel terzo abbiamo pizzerie, bar e caffetterie. Mentre al quarto piano, nonchè il più grande, possiamo trovare negozi di vestiti.
Appena giunti al quarto piano qualcuno mi tocca con un dito la spalla. Mi giro: è Josh.
'dimmi' gli dico guardandolo negli occhi, non mi sono ancora abituata al loro color ghiaccio. Per quel che mi riguarda, lo sguardo di Josh è uno di quegli sguardi che sono capaci di paralizzarti o capirti senza dire una parola.
Lui non dice nulla, mi indica una panchina, una di quelle panchine dove di solito ti siedi per mangiare un bel gelato mentre guardi la gente che passa, carica di buste, magari che litiga al telefono o che fa un giro solo per staccare dalla solita routine noiosa. Io mi siedo ma lui è ancora in piedi. Poggio la mano alla mia destra, indicando a josh di sedersi di fianco a me; ed è proprio quello che fa.
'Okay, sarò breve, ma ci tenevo a chiederti scusa' fa una pausa dove fa un lungo respiro.
'non sai quanto mi dispiace per quelle cose che ti ho detto quella sera. era una serata no, questo non giustifica il mio comportamento, ma oltre ad essere stata una giornata ero anche ubriaco' cerco di sostenere il suo sguardo, il suo piede sinistro picchietta contro il pavimento molto velocemente.'sai josh, dicono che gli ubriachi dicano sempre la verità' dico io, sono tranquilla ma non sono ancora sicura di volerlo perdonare.
'E' una cavolata, ero ubriaco, ma la mattina seguente ero totalmente cosciente e ho pensato a quanto ti avessi ferita, perchè so come sei fatta...' ridacchia 'Derek il pomeriggio ti aveva invitata ad uscire con noi, beh tu hai detto di no, così come Crystal e Amanda. Abbiamo chiamato un po' di amici e sai come finiscono quelle cose. Abbiamo iniziato a parlare di ragazze ed è venuto fuori, tra un bicchiere e l'altro, che io e te ci fossimo baciati un paio di volte ma che non fossimo ufficialmente fidanzati. Ho iniziato a pensare in modo corretto, e ho trasformato la mia confusione in miei sbagli e quindi me la sono presa con te; perchè non ci capisco più niente. Sei l'unica ragazza che è stata capace di ascoltarmi quando tutti si fermavano alle frivolezze inventate lì, sul momento. Quando stamattina a pranzo ci hai detto che a febbraio saresti ripartita, non ci ho più capito niente e mi sono rattristato.' dice toccandosi le gambe.
'Questo è tutto, volevo che sapessi tutto per filo e per segno. E..scusa ancora ma io non ce la faccio più senza di te. Mi mancano le nostre passeggiate per andare a scuola, i compiti di biologia e le chiacchierate in balcone. Mi manchi semplicemente tu, i tuoi capelli profumati e vederti indossare le mie felpe. Non importa se la nostra situazione è così in questo momento, l'unica cosa che voglio è starti accanto'. dice lui guardandomi. Il suo sguardo si posa su di me e io non posso far a meno di provare un enorme senso di leggerezza.Lentamente mi avvicino a lui. 'Le tue parole sono come tatuate nella mia mente' gli dico guardando in avanti, 'non nego di aver sofferto per le parole che hai detto, ma so benissimo che non sei il tipo di persona che dice queste cose'. Poggio la mia testa sulla sua spalla sinistra, :'ti perdono, e uno dei tanti motivi è perchè mi manchi, Josh.'
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Libera solo con te.
Teen FictionCOMPLETATA. 'Se mai dovessi descrivermi in un tema di italiano ricordami di lasciare il foglio in bianco' dico a Josh,distesa sul prato. 'come mai?' risponde lui,tenendo lo sguardo fisso sul cielo stellato. 'probabilmente avrei troppe cose da dire...