Capitolo 48

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Oggi è sabato 6 agosto,

ma non è questa una data 'importante' per me,

come lo è quella dell'altro giorno.

04/08/16.

Una giornata come tutte le altre, noiosa, calda.

Non sapevo cosa farmene di quel pomeriggio, e altrettanto di quella serata.

Ricevo, poi, improvvisamente un suo messaggio.

Mi chiedeva di stare con lui quella sera, perchè i suoi sarebbero usciti e lui si rompeva di stare da solo a casa.

Mia mamma si convinse e corsi a dargli la buona notizia,

-"Tesoroo posso. Facciamo per le 19:40?" gli scrissi.

Nemmeno il tempo di una sua risposta, che mi buttai sotto la doccia ghiacciata.

Non ci misi molto, non stavo nella pelle.

Uscii dalla doccia e lavai i denti.

In tutto ciò non sapevo ancora cosa indossare.

Sembrava il primo appuntamento, ero felice uguale.

Ancora in accappatoio, mi diressi vicino a quel cellulare, sperando che ci fosse stata anche una sua risposta tra quelle notifiche.

E c'era.

-"Noo purtroppo non posso uscire più, l'ho appena 'saputo' :( "

Ero arrabbiata, questa volta.

Si, mi ero arrabbiata talmente tanto che lanciai il telefono talmente forte sul tavolo della cucina, che per un momento pensavo di aver spaccato lo schermo.

Ero già incazzata di mio, poi venne mia mamma a dirmi che la sera stessa saremmo andati a Castellammare a cenare con i suoi genitori.

Non volevo andarci nemmeno,

ero talmente arrabbiata che speravo addirittura che lui non ci fosse.

Quella sera non lo volevo vedere.

Come avrete già capito, fin qui la giornata non poteva di certo essere classificata 'importante'.

Andammo a casa loro a prenderli, per non viaggiare con due macchine.

Arrivati lì, c'era anche lui.

Rimasi in macchina e aspettai che fosse lui a salire.

Da un lato ero più calma, perchè sapevo che m'aveva dato 'buca' perchè stava coi suoi genitori.

Durante il viaggio di un ora e qualcosa (trovammo traffico),
mi scrisse per sms.

Mi chiese di tenergli compagnia durante quel lungo viaggio.

Io ero seduta dietro, lui avanti. 

Ogni tanto quando staccava gli occhi dallo schermo, vedevo che guardava dinnanzi a se,
poi a destra, a sinistra.

Così, per scherzare, gli scrissi:

-"Come sei pensieroso, cit."

-"Stronzaa AHAHAHA" lui mi scrisse, scherzando.

Dopo di che aggiunse:

-"appena ho saputo che venivi...OKAY VENGO"

Mi fece piacere.

Ero preparata, però fa male lo stesso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora