Anche stavolta, dove eravamo rimasti?
Ah già, a due giorni fa.
Giovedì 18 Agosto.Alla fine il bagno al mare l'ho fatto.
A parte che ho dovuto per forza, ma vabbe.Nel pomeriggio si è agitato, e non sapevo cosa fare.
Da un lato mi faceva paura e avrei solo voluto scappare, ma dall'altro lato sapevo di non poter scappare per sempre.Onde devastanti, mi ci tuffavo dentro,
sperando di non essere trascinata via.Come i suoi occhi, che sono capaci di trascinarmi in un altro mondo quando mi guardando in un modo che..oddio.
Poi finalmente quella giornata al mare finisce lì, torno a casa, e mi preparo per quella fatidica cena di cui ho parlato nel precedente capitolo.
A parte noi, mio cugino, e i suoi genitori, ci sarebbero stati anche i miei zii, con i miei due piccoli cuginetti.
Uno di due anni, e l'altro che ha compiuto oggi un mese.Mi preparo tranquillamente, non avevo ansia, ne pensieri, ne niente.
Ma quando lo vedo, ogni volta, uscire dalla porta di casa sua, penso sempre a quanto possa essere bello nella sua semplicità.
Si, nella sua semplicità di carattere, del modo di vestire, del modo di fare.
Penso ogni volta a quanto possa essere bello LUI, sotto ogni sfumatura.Ci mettiamo in macchina e imbocchiamo l'autostrada.
Eravamo diretti a Portici,
ma purtroppo, arrivammo fino a lì, e trovammo il ristorante chiuso!Le risate di noi 6 in quell'auto...implacabili.
Ma bisogna dire che ci rimanemmo anche un po' male.Nessun problema però.
Tornammo indietro e alla fine finimmo in un ristorante molto vicino casa mia.D'altronde, almeno per me, non importa il luogo, o il tempo..a me importa stare con lui.
Ogni volta.Inutile dire che dopo aver cenato siamo stati fuori assieme, da soli.
Ormai lo facciamo sempre.
Ormai è come una tradizione,
andare fuori, da soli, a ridere, a scherzare,
e a dar vita a quel "noi" che non può essere espresso a tavola con i nostri genitori.Si, noi.
Semplicemente noi.Ci mettemmo seriamente a ballare,
con la musica in sottofondo dal suo iPhone.Ad un certo punto partì una canzone lenta, e mi chiese tipo "Mi concede questo ballo?!"
Andavamo avanti e indietro per quei viali,
per quel giardino.
Il tempo passava e nemmeno ce ne rendevamo conto.Dentro ad ogni suono, di ogni risata,
scoccava un minuto.
Dentro ad ogni abbraccio, il tempo di fermava, almeno per me.Insomma, il tempo andava veloce e noi eravamo troppo impegnati ad essere noi stessi per accorgercene.
All'improvviso, dal mio cellulare una chiamata blocca la musica.
Era mia mamma?!
Seppure nello stesso ristorante...ma si, mi stava chiamando.-«Mamma(?) che c'è?!»
-«Dove siete?» mi chiese lei, con tono serio.
-«Mamma dove possiamo essere?! Siamo qui, all'entrata, nel giardino.»
-«E vedete di entrare. Mi stai antipatica quando te ne vai con lui. Si, mi stai antipatica quando fai così. Muoviti e vedi di entrare.»
Io rimasi tipo paralizzata.
O meglio, sorpresa. Se non sconvolta.
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Ero preparata, però fa male lo stesso.
Fiksi RemajaSono tanti i problemi dell'adolescenza, e ognuno li vive a modo suo, ognuno reagisce a modo suo...ognuno ha un carattere diverso. Nelle pagine a seguire troverete la mia storia, quello che la vita mi ha messo davanti e tutti i problemi che ho dovuto...