Capitolo 67

53 2 0
                                    

Credo proprio di essere arrivata al limite.

Al limite per sopportare.
Tutto.

E non lo so,
punti di vista,

se definirlo mollare o meno.

Io no,
non lo definisco mollare, ma solo affrontare una cosa ancora più grande.

Perché quando un muro ha una crepa..
e poi, questa crepa, comincia man mano ad espandersi di più..È più saggio distruggerlo completamente, una volta per tutte.

Perché se già rotto..Non si aggiusterà per magia..Ma se lo si butta giù, può essere  ricostruito, man mano..magari sano.

Non lo so come andrà,
non lo so come la prenderà,
non so nemmeno come farò a trovare il coraggio, ne tanto meno le giuste parole.
quindi, per "facilitare" il lavoro,
penso proprio che gli lascerò il nome di questa specie di libro..

Così potrà capire da solo..
così si troverà faccia a faccia con quello che ho nascosto per mesi..e forse questo è l'unico modo che ho per essere me..

Forse questo è l'unico modo che ho per non bloccarmi all'ultimo minuto.

Sono arrivata al punto che non so nemmeno più le cose che desidero, che non so nemmeno le cose che penso.
Non so nemmeno cosa sia giusto e cosa sia sbagliato..

Non so cosa possa fare più bene a lui..ma se penso sempre e solo a questo...beh,
rimarrò sempre allo stesso punto..ed io davvero sono stanca,
davvero non ne posso più.

Credevo di poter resistere ancora un po..

Credevo che questo segreto sarebbe cresciuto con me ancora a lungo..ma a quanto pare..mai illudersi su queste cose,
mai promettersi resistenza,
mai.

__

Mi è venuta in mente una giornata d'estate, quando io inventai quella balla con mio cugino..
quando gli dissi che mi serviva un consiglio per una ragazza
che mi aveva chiesto aiuto in pagina, raccontandomi dell'amore che provava verso suo cugino.

Mi ricordo molto bene che gli chiesi lui cosa avrebbe preferito che lei facesse,
se si fosse trovato lui in una situazione del genere..

Mi ricordo bene che lui disse che preferirebbe non sapere..
Altrimenti il rapporto si potrebbe rovinare.

E quindi si,
quindi ho un po' paura,
un po' tanta paura.

Ma non posso tenerlo dentro per sempre.

Le granate prima o poi esplodono...e mi dispiacerà causare dolori e danni attorno a me.
A lui.

__

Non so se la foto in cima è visibile,
ma nel caso non lo fosse..lui mi ha chiamata "amore", e..dopo un brivido lungo la schiena, e dopo un bel respiro, lungo, profondo..gli ho scritto "una domanda importante".

Ho visto le due lineette blu..
ma resto comunque senza risposta.

Forse stiamo facendo il solito gioco idiota:
Io aspetto te, tu aspetti me.

Allora credo che sarò io a parlare ancora..È l'unico modo.

O la va, o la spacca..!

A più tardi, forse.

Ero preparata, però fa male lo stesso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora