Capitolo 11

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<< Sei troppo tenera quando ti vergogni per ogni complimento che ti faccio >> continuò lei.

Io mi sentii le guance andare a fuoco.

Lei si mise a ridere, facendomi vergognare ancora di più.

Con mia grande sorpresa e stupore, si avvicinò e mi prese tutte e due le mani, portandole davanti al suo petto.

Quell'azione mi costrinse a guardarla negli occhi per cercare delle spiegazioni.

Era così vicina che potevo mettermi a contare tutte le diverse sfumature delle sue iridi, incredibilmente molto accese.

Era bellissima.

<< Smettila di vergognarti e prova ad essere più sicura di te >> mormorò a pochi centimetri dal mio volto.

Poi mi lasciò le mani.

<< Ti do tre minuti per i tuoi bisogni personali, così puoi finire di svestiti là dentro, e quando te lo dico io esci dal bagno. Ti darò un asciugamano con cui coprirti >>

Il suo tono era tornato leggermente freddo, ma era comprensibile visto che stava lavorando.

Io mi fiondai in bagno, senza fare domande né contraddirla.

Riuscii a rientrare nei tre minuti che mi aveva dato, riuscendo ad uscire addirittura prima.

<< Niente male >> disse Lauren, guardando l'ora sul suo cellulare.

Ero completamente nuda, davanti a lei, e riuscivo a coprirmi a malapena con l'intimo e i pantaloni che mi ero appena tolta.

Lei mi guardò, e io abbassai subito lo sguardo.

Prese qualcosa da dentro l'armadio e si avvicinò a me.

Mi porse un asciugamano, si girò di spalle, e mi diede il tempo per coprirmi.

Le picchiettai lievemente sulla spalla per avvertirla che ero pronta.

Si girò, seria, prese i vestiti e li mise sul letto.

Dopo l'ultima azione, mi squadrò da capo a piedi.

Ero completamente nuda sotto quel lembo di circa un metro e mezzo di cotone bianco, e lei mi stava guardando.

<< Sembra un vestito >> mi fece notare << È così piccolo che fa risaltare tutte le tue forme >>

Deglutii con difficoltà dopo quell'affermazione, ma riuscii a dire comunque un "grazie".

Mi portò in bagno, e iniziò a riempire la vasca.

Io rimasi in piedi, sulla soglia della porta, a guardare ogni suo singolo movimento, mentre mi tenevo stretta l'asciugamano.

La vasca era discretamente grande, bianca e con delle venature grigie chiare.

Accanto alla vasca c'era il gabinetto, poco più in alto una finestra, e sul lato opposto c'era un lavandino con specchio.

Era un bagno abbastanza piccolo, non di lusso, ma la vasca sembrava davvero comoda.

La vasca era simile a quella che avevo a casa, solo che la mia era leggermente più grande e di marmo nero.

Lauren guardò attentamente l'acqua che saliva, lentamente, mentre il rumore risuonava nelle mie orecchie.

Quando l'acqua arrivò al punto giusto, mise un po' di sapone, lo fece schiumare, e chiuse il rubinetto.

<< Entra >> mi ordinò.

Io ubbidii, e subito dopo lei chiuse a chiave la porta.

<< Dammi l'asciugamano ed entra nella vasca >>

she's a kidnapperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora