Capitolo 28

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Era vicinissima.

Il suo respiro mi solleticava le labbra, e questo non mi lasciava pensare.

Quella posizione non era a mio favore.

Il mio cuore andava a mille, quella vicinanza mi metteva ansia, e io volevo solo trovare una risposta.

Dovevo trovare assolutamente una risposta da darle.

Il cervello continuava a dirmi "no", ma il mio corpo impazziva dalla voglia, e urlava "fallo".

Se il cervello avesse vinto, io mi sarei allontanata e le avrei detto di no, mentre se avesse vinto il mio corpo... beh...

In quel momento, agli occhi di chi mi guardava, sarei potuta sembrare rilassata, ma dentro di me c'era una guerra.

Dovevo decidermi.

A chi dovevo dare ragione?

Tornai alla realtà, dopo un'infinità di secondi.

Aprii gli occhi e mi allontanai il giusto per mettere a fuoco il viso di Lauren.

"Sono sicura di voler ricambiare il bacio di questa donna?" mi domandai, guardandola per bene.

Dire che era bellissima in quel momento era dir poco.

Lei aveva ancora gli occhi chiusi, ma non ci mise molto a riaprirli e a guardarmi.

Quel contatto visivo bastò al mio corpo per vincere la battaglia contro il buonsenso.

Mi fiondai sulle sue labbra, baciandole e succhiandole dolcemente.

Erano veramente morbide e carnose, qualità che io adoravo.

Passai la lingua sul suo labbro inferiore, chiedendole l'accesso.

Lei abbozzò un mezzo sorriso, che gridava "finalmente", e schiuse le labbra, senza farsi troppi problemi.

Entrai, quasi timidamente.

Assaporai lentamente il sapore della bocca di Lauren, mentre lei mi lasciava fare tutto quello che volevo.

Stava ferma, ero io che dovevo fare il lavoro.

Solo in quel momento mi accorsi che aveva un sapore diverso dagli altri che avevo baciato.

Avevo avuto solo un ragazzo prima di Shawn, ma entrambi avevano più o meno lo stesso sapore...

Quello di Lauren fu qualcosa di nuovo, mai assaggiato e mai sperimentato prima.

Non so come descriverlo, so solo che era unico.

Iniziai ad accarezzare la sua lingua, con un po' più di passione e pressione, e questo le fece scappare un piccolo gemito.

Il mio stomaco fece le capriole, e il mio basso ventre prese fuoco.

Quel magnifico suono echeggiò dentro la mia testa per diversi minuti.

Mi fece sentire potente, come se, con le mie mosse, avessi io il potere su di lei.

she's a kidnapperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora