Capitolo 64

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<< Sei bellissima, Lauren >> lasciai libero sfogo ai miei pensieri.

Lei sorrise, baciandomi l'interno coscia, per poi risalire il mio corpo e baciarmi la guancia.

<< Cazzo, siamo dei ricercati >> scherzò lei.

Ridacchiai, perché era vero, eravamo come ricercati per la mafia.

Lauren sbattè le palpebre molto lentamente, come se stesse sognando ad occhi aperti  guardandomi.

<< Sai, Camila... Penso a una cosa continuamente, alcune volte credo anche di avertela detta, ma alcune volte sono sicura di no, e ogni volta che inizio a pensare a questo do i numeri... eh, beh... Straparlo... >> iniziò a dire.

Sembrava davvero emozionata, era  quasi nel "panico".

Mi accarezzò il volto, teneramente.

Si morse il labbro, sorridendo, imbarazzata.

<< Camila, sai che voglio passare una vita serena e felice insieme a te... e dopo questa fuga d'amore, in un'altra città, lontana da tutto questo... voglio sposarti >>

Non capii più niente.

<< Karla Camila Cabello Estrabao >> sorrise, sfiorandomi le labbra << Vuoi avere una come me per moglie? >>

Iniziarono a cadere decine e decine di lacrime di gioia dai miei occhi.

Non ci potevo credere.

Il mio cuore andava a mille, il mio cervello non riusciva a connettere niente, ogni singolo muscolo del mio corpo tremava sotto il suo.

<< Sì, Lauren >> singhiozzai << Diamine, sì, sciocca! >>

Mi baciò dolcemente, prendendo il labbro tra i suoi denti e giocandoci come un piccolo gattino con un gomitolo di lana.

Le sue mani mi strinsero forte sulle costole, accarezzandomi e facendomi venire la pelle d'oca.

La mia pelle era calda, se non bollente.

Sentii il respiro di Lauren mozzarsi per l'eccitazione.

<< Dio solo sa quanto ti amo... >>

Mi baciò, ancora e ancora, senza dare tregua alla mia bocca, lasciandomi senza fiato.

La sua mano vagò per tutta la mia pancia.

Prese tra le dita un po' di pancetta, strizzandomela e ridendo.

Tornò seria l'attimo dopo.

Accarezzò il dorso della coscia destra, per poi strusciare le dita sull'interno.

Quasi tremava, ed era tenerissima in quel momento.

La guardai: aveva le labbra che sfioravano le mie, la bocca aperta, gli occhi sbarrati e una piccola lacrima che scendeva sui suoi spettacolari zigomi.

<< Avevo così paura di perderti >> singhiozzò lei.

<< Ma non è andata così >> risposi, baciandola.

Socchiusi gli occhi non appena solleticò la mia entrata.

Sprofondò lentamente nella mia umidità, senza farsi scrupoli.

Spalancai la bocca, tenendomi dentro un gemito che sarebbe stato davvero da svergognati.

Lauren se ne accorse subito.

Mi morse forte il labbro.

<< Ti trattieni? Farò in modo che tu non ci riesca, tesoro >>

she's a kidnapperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora