she's a kidnapper

Capitolo 30

In una mossa chiuse tutte e quattro le portiere.

Avevo paura.

Paura delle sue domande, paura delle sue richieste, paura di quello che avrei risposto io, avevo paura di tutto.

Lei era un mistero, la sua mente era un mistero...

Presi coraggio, mi girai verso di lei e la guardai negli occhi.

Eravamo in uno spazio chiuso, e tutte le uscite erano bloccate.

Non sarei potuta scappare da quella situazione, anche perché aveva una pistola con lei, a portata di mano.

Mi fulminò con lo sguardo, cercando di guardarmi dentro l'anima.

Voleva scoprire come mi stavo sentendo in quel momento, e sicuramente ci era riuscita dato che trasudavo terrore da tutti i pori.

Si avvicinò lentamente a me, appoggiando una mano sulla mia coscia.

<< Camila >> sussurrò il mio nome, cercando di tranquillizzarmi << Non voglio farti del male >>

Facile a dirlo.

Lei era una killer professionista della mafia, armata e pronta ad uccidermi.

Io ero solo una ragazza ricca e viziata, che non sapeva difendersi, rapita, senza via d'uscita.

Però annuii, cercando di concentrarmi sul suo caldo tocco sulla mia gamba.

Mi accarezzò dolcemente, sempre cercando di farmi tranquillizzare.

<< Allora >> iniziò << Dobbiamo chiarire tutto questo, perché io ci sto impazzendo >>

Lei ci stava impazzendo? Ed io?

<< Perché mi hai chiesto di baciarti? >>

Deglutii.

<< I-Io non lo so... >>

Mi sentivo sotto pressione.

Dovevo mettere in chiaro i miei sentimenti, e lei non aiutava affatto.

Era, forse, un po' troppo vicina, e la sua mano sulla mia coscia mi deconcentrava.

<< N-Non lo so... tu eri vicina, io ero vicina e-e poi guardavi le mie labbra >>

Mentre parlavo faceva le stesse cose che le stavo descrivendo.

Più si avvicinava, più il tono della mia voce si abbassava.

<< Io guardavo le tue e... e poi è successo >>

Mi interruppe e fece combaciare lentamente le nostre labbra.

<< Così? >> chiese lei in un piccolo sussurro.

<< S-Sì >>

<< E questo cosa ti ha fatto provare? >>