Capitolo 57

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Aveva davvero accettato?

Mi aveva davvero dato il via libera di andarmene?

Non ci potevo credere.

<< S-Sicura? >> balbettai.

Sospirò, immettendo molta aria bei suoi polmoni e rilasciandola lentamente.

<< Sì >>

Fù un "sì" secco e netto, senza ripensamenti e senza insicurezza.

<< Però vattene, subito, adesso, prima che ci ripensi >>

Le sorrisi, e lei ricambiò.

Prese uno zaino, piuttosto piccolo, e ci mise dentro un paio delle sue maglie e un paio di pantaloni.

Mise anche una mappa e una piccola bussola nella taschina davanti.

Riuscì a farci entrare tutto e a chiuderlo.

Me lo porse, insieme a $500 e una pistola carica.

Il peso della Beretta che appoggiò sul palmo della mia mano mi fece quasi cedere il polso.

Per quanto potesse sembrare piccola e di un materiale leggero in realtà era davvero pesante

La guardai negli occhi.

Dalla tasca tirò fuori un piccolo cellulare.

<< Qui c'è segnato il mio vero numero di cellulare. Il numero di questo telefono lo conosco solo io, ma non ti chiamerò, se no potranno rintracciarti. Dovrai messaggiarmi assolutamente solo quando ti scriverò di dirmi dove ti sei nascosta. Risponderai solo a quel messaggio. Solo uno >> precisò, insistendo, quasi preoccupata.

Annuii, ripetendomi in testa quello che mi aveva appena detto.

<< Và >> disse semplicemente.

Esitai un attimo, solo un minimo.

Naturalmente.

Stava accadendo tutto troppo velocemente.

Volevo baciarla, abbracciarla, stringerla forte a me, appoggiare il mio orecchio sul suo petto e sentire il suo cuore battere...

E invece mi ritrovai in meno di un secondo fuori, nel corridoio con dietro la schiena una porta chiusa.

Istintivamente iniziai a camminare, senza pensarci due volte.

Mi misi lo zaino sulle spalle e uscì dal motel in cui avevo avuto l'ultima notte di sesso con Lauren, per il momento.

Già mi mancava.

"Non ho avuto neanche il tempo di salutarla" continuavo a ripetermi in testa.

Di punto in bianco mi fermai.

Rimasi per qualche attimo ferma, immobile.

Dove sarei potuta andare?

Dove sarei potuta andare a nascondermi?

Fù difficile trovare un luogo dove dormire senza pagare tanto.

Dopo ore infinite di camminata, trovai un piccolo motel, tra tanti bar e pub di una piccola cittadina che, probabilmente, viveva solo di turismo.

Era un piccolo edificio nero, che si confondeva molto bene con il cielo di quella notte.

Era mimetizzato perfettamente, lo notai solo grazie all'insegna al neon blu e alle luci che provenivano dal suo interno.

Cominciava ad essere freddo, perciò mi ci fiondai senza alcuna esitazione.

La hall era molto calda e accogliente, e nell'aria c'era un buon odore di pulito.

she's a kidnapperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora