Ero stata davvero una stupida.
Mi sentii sbiancare.
Quella forte e fredda presa m'immobilizzò.
Ferma, con gli occhi fissi sulla mia donna che piangeva e singhiozzava che poi, per qualche ragione, alzò lo sguardo su di me.
I suoi occhi si spalancarono e le sue pupille si dilatarono, mostrando puro terrore.
Accadde tutto in pochi attimi.
In seguito alla reazione di Lauren, trovai il coraggio di girarmi verso la figura che mi aveva afferrato il braccio e che me lo stava stringendo forte.
Era un uomo, molto più alto di me, con una barba molto curata, i capelli neri tirati all'indietro con il gel e vestito di una giacca di pelle.
Al polso della mano con cui mi aveva afferrato aveva un Rolex di ultimo modello, mentre nell'altra stringeva una pistola.
Mi rigirai verso la mia ragazza, urlandole aiuto.
Lei intanto si era alzata e stava cercando di tirare fuori la pistola dai suoi pantaloni.
L'uomo, in una mossa repentina, mi portò con forza a sé e mi tappò la bocca, mentre puntava la sua pistola verso quella di Lauren.
Nel mentre, iniziò ad allontanarsi velocemente in direzione di una macchina nascosta poco più in là.
Non riuscii a vedere più nulla, cominciai ad agitarmi e a cercare di liberarmi, ma era inutile.
Lauren urlò qualcosa che non riuscii ad udire per colpa del rumore forte dei colpi di pistola.
Sparò un paio di volte verso di lei, arrivando senza problemi alla portiera.
Riuscì ad aprirla e a tenermi ferma allo stesso momento.
Senza problemi.
Mi sbatté dentro la macchina, facendomi male, e continuò a sparare nella direzione di Lauren.
Poi entrò anche lui e mise in moto.
In pochissimi secondi la sua Cadillac sfrecciò via, lontana dal motel, lontana da colei che mi avrebbe potuto salvare.
Il mio respiro irregolare era l'unica cosa che si poteva distinguere in quel momento, oltre al ruggente motore della macchina.
Cominciò a ridacchiare, tenendo sempre l'indice sul grilletto della Beretta nera opaca.
<< Non preoccuparti, non sarò io a farti del male. Almeno che tu non mi faccia arrabbiare >> disse, rivelando la sua voce bassa e profonda.
<< C-Chi sei? >> balbettai.
<< Non te ne deve fregare niente >>
<< Morirò? >>
Sospirò.
<< Sono colui che finirà il lavoro che non è riuscita a portare a termine la signorina Jauregui >> mormorò << Quindi sì >>
Lì per lì non pensai più a niente.
Non ero sconvolta, era come se il mio cervello lo avesse accettato.
Dovevo morire.
Doveva farlo Lauren, ma aveva disubbidito all'ordine di esecuzione, perciò era stata sostituita da una persona più adeguata al compito.
Dopo aver fatto perdere le sue tracce, l'uomo accostò e aprì la mia portiera, puntandomi la pistola contro.
Mi prese per una spalla e mi fece scendere a forza, mettendomi in ginocchio sulla strada fredda.
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she's a kidnapper
FanfictionFF - Camren Lauren, la rapitrice. Camila, la sequestrata. La giovane Camila è la figlia del boss della mafia più potente e temuto di tutta la Florida, e per colpa di questo, viene rapita da Lauren, la rapitrice più esperta di una delle bande nemiche...