Capitolo 20

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Rimasi a guardarle la bocca per un'infinità di secondi.

Poi iniziai a spostare in continuazione lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi, e viceversa.

Lauren iniziò a fare lo stesso.

Io mi avvicinai, spontaneamente, fino a che i nostri nasi non si sfiorarono.

Fu quasi naturale, mi venne spontaneo.

Sentire la sua pelle che sfiorava la mia mi fece venire i brividi.

Non ero mai stata così vicino ad una persona, se non il mio fidanzato Shawn.

Sentivo il suo dolce respiro scontrarsi sulle mie labbra come onde sugli scogli.

Era meraviglioso.

Una forte sensazione mi uccideva il bassoventre e lo stomaco, era dolorosa ma allo stesso tempo eccitante.

Il mio respiro accelerò notevolmente, come il mio battito cardiaco.

Non appena lei se ne accorse, fece un mezzo sorriso, che sparì subito dopo.

Tornò seria in meno di un attimo.

Appoggiò una mano sulla mia guancia, accarezzandola, senza smettere di fissarmi le labbra.

Il suo palmo era così caldo, mentre la mia pelle era sempre così fredda...

Mi vennero i brividi.

Quel contatto tranquillizzò per qualche secondo il mio battito cardiaco.

Chiusi gli occhi, godendomi al massimo tutte le sensazioni che mi trasmetteva Lauren.

Mi passò delicatamente il pollice sul labbro inferiore, per poi chiudere le sue labbra e scuotere leggermente il capo.

<< Non posso >> sussurrò << Non devo >>

Detto questo si allontanò, e prese le distanze dalla mia bocca ancora leggermente aperta.

La vicinanza mi aveva stregata e il suo allontanarsi mi fece tornare alla realtà.

Iniziai a sbattere le palpebre freneticamente per capire se stessi dormendo o se fossi nella vita reale.

"Che cazzo stavo facendo?" pensai, scuotendo la testa.

<< Ti faccio finire di mangiare, così poi posso andarmene >>

Sinceramente, avevo perso l'appetito dopo quell'episodio, ma mangiai lo stesso.

Dovevo pur mettere qualcosa dentro lo stomaco.

Subito dopo se ne andò, lasciandomi da sola con i miei pensieri.

Iniziai a riflettere sulle cose che mi stavano succedendo.

Feci mentalmente il punto della situazione.

"Sono legata su una sedia, chissà dove, e sono giorni che sono lontana dalla mia famiglia. Odio profondamente la mia rapitrice, la odio quando si comporta da stronza, la odio per quello che ha fatto alla mia domestica, la odio con tutto il cuore... ma, allora, perché mi era venuta la voglia di baciarla?" iniziai a pensare.

La sua lontananza mi fece riflettere meglio, da sola nella stanza cercai di capire cosa la vicinanza di Lauren suscitasse in me, terrore si ma anche una strana curiosità.

Quando si avvicinava a me, saliva una strana tensione tra di noi.

Il suo sguardo diventava incredibilmente pesante e le sue labbra da vicino sembravano più grandi e più rosse.

she's a kidnapperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora