Capitolo 54

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La presi con entrambe le mani per la maglia, avvicinandola a me per assaporare la sua soffice bocca.

Era ormai da troppe ore che non la sentivo rilassata, sopra di me.

Mi era mancato quel genere di contatto: le mie labbra che accarezzavano le sue, le nostre lingue che si cercavano disperatamente, i nostri cuori che battevano all'unisono.

Sembrava che non mi baciasse così da un'eternità.

Eravamo in fuga da quasi 17 ore, non avevamo pranzato, non avevamo cenato per un giorno, a parte qualche tramezzino preso alle prime stazioni di servizio che avevamo trovato per la strada.

Avevamo voglia di qualcosa di serio da mettere sotto i denti, ma avevamo sì e no 20 minuti per sgranchirci le gambe e mangiare in tutto.

Accarezzai il suo addome forte e tonico, stuzzicandola con le dita.

Lei ridacchiò, mentre mi baciava, facendo risuonare la sua risatina nella mia bocca.

<< Mi sei mancata >> mormorai.

<< E perché? >> chiese lei, con le sopracciglia corrugate ma con un sorriso splendente.

<< Beh, fino ad ora sei stata concentrata su questa fuga e per niente su di me... E, ehm, sì, mi sei mancata >>

<< Ti sono mancate le mie attenzioni? >> disse ridendo << Che carina che sei >>

Mi baciò lentamente, tornando seria e lasciandomi concentrare a pieno su quel bacio.

Le sue mani si spostarono verso il bordo della maglietta, intrufolandosi sotto di essa e toccando la mia soffice pelle.

Sfiorò le mie costole con le dita, facendomi rabbrividire.

<< N-Non è che mi mancavano le tue attenzioni... ehm, mi mancavi semplicemente tu >> cercai di difendermi.

<< Sei troppo tenera quando balbetti >> continuò lei, dando attenzioni alla mia mascella.

Le sue labbra passarono sulla mia pelle soffice e leggera, lasciando qualche piccolo morso, fino a che non arrivò sul collo e non iniziò a succhiare lievemente.

<< Lauren, niente succhiotti >>

Sentii come un gemito di disapprovazione vibrare nella sua gola.

<< Uff, dai, solo uno... piccolo piccolo >>

<< So che non sarà così, perciò staccati prima di fare un casino >>

Lei continuò, succhiando lentamente e restando molto leggera.

Voleva farmi arrabbiare.

<< Lauren... no! >>

A quell'affermazione sentii la sua calda lingua sulla mia pelle, seguita da un forte dolore.

Sentii i capillari frantumarsi sotto tutta la pressione che ci aveva messo.

<< Cazzo >> imprecai.

Baciò la zona dolorante, per poi spostarsi di qualche centimetro, continuando al solito ritmo.

Appoggiai le mani sul suo petto e provai a spostarla, ma non avevo abbastanza forza.

Io non ci riuscii, ma un forte rumore proveniente dall'esterno la fece sobbalzare.

Si staccò dal mio collo come se la sua bocca fosse stata a contatto con una superficie incandescente.

Il suo corpo era sul mio, e si teneva su con le braccia, appoggiate a lato del mio corpo.

Rimase immobile ed io smisi di respirare.

I suoi occhi sembrarono fatti di vetro.

Mi fissavano intensamente, ma la sua mente era da tutt'altra parte.

Mi guardava, ma allo stesso tempo il suo sguardo era perso nel vuoto.

Era più che percepibile, lo sapevo.

Era concentrata al massimo per capire cos'era quel suono sinistro e da dove proveniva.

Era dentro il motel oppure fuori?

Che cosa era stato a provocarlo?

Non riuscii nemmeno io a capire cosa fosse stato.

Eravamo state prese alla sprovvista e l'unica cosa che sentii in quel momento fu il battito del suo cuore, quasi inesistente.

Lo percepii a mala pena, quando poco prima sembrava che le stessero per esplodere le vene.

L'inquietante silenzio fu interrotto da un altro rumore, simile a quello precedente.

Girò la testa di scatto, si alzò da sopra di me saltando giù dal letto e, correndo, andò verso il comodino.

Aprì il cassetto e tirò fuori la sua pistola.

Accadde tutto in meno di un attimo.

La caricò con un movimento fulmineo e si fiondò sulla porta, appoggiando l'orecchio su di essa.

Mi sentivo davvero impotente e, per un certo senso, anche responsabile.

Era per la maggior parte colpa mia.

Lei si era innamorata della persona sbagliata.

Sarei dovuta morire per non farla finire nei guai lei.

Stavamo scappando dalla morte, e ogni piccola cosa ci faceva dubitare della nostra sicurezza.

Io restai immobile, pensando a più di mille cose.

Ero seduta nel bel mezzo del letto, ancora con il collo umido e dolorante.

Deglutii, cercando di stare calma e di non far troppo rumore con la mia respirazione, discretamente accelerata.

Mi fece cenno di non far rumore, appoggiando l'indice sulle sue labbra meravigliose.

Impugnò l'arma, cercando di udire il più possibile.

Da dove ero io sentii delle voci, ma sembravano tranquille e scherzose.

Alla fine ci fu un altro rumore, molto più vicino degli altri, e riuscii a capire che era qualcosa che scoppiava.

Sentii urlare nel corridoio.

<< Cazzo! Smettila, deficiente >> gridò una voce femminile << Tu e i tuoi stupidi zeus >>

Passarono davanti alla porta, litigando, e lentamente le loro voci andarono via via diminuendo, fino a non sentirle più.

Lauren tirò un profondo sospiro di sollievo, mise la sicura alla pistola, la mise nei pantaloni e si coprì gli occhi con le mani.

<< Porca puttana, che colpo al cuore >>

Si massaggiò le tempie, e sospirò un paio di volte, tranquillizzandosi.

Io ero ancora sconvolta e a bocca aperta per quel brutto scherzo di Dio.

<< Ho perso dieci anni di vita >> cercò di sdrammatizzare lei.

Annuii, sorridendo a mala pena.

<< Ho avuto davvero paura >> mormorai.

Lei si sedette sul letto, avvicinandosi a me.

Mi prese la guancia e mi accarezzò dolcemente col pollice.

Per la prima volta la sentii ghiacciata.

Aveva il palmo freddissimo, segno che si era presa un bello spavento anche lei.

Avevamo sperimentato entrambe quello che chiamano "terrore puro".

<< Lo so >> sussurrò lei << Adesso proviamo a rilassarci per stanotte >>

Salì sul materasso, mettendo le ginocchia in modo da intrappolare da entrambe le parti il mio piccolo bacino.

<< Cerchiamo di distendere i nervi... >> mormorò con la sua voce roca, prima di baciarmi con passione.

Dopo un colpo al cuore come quello che avevamo appena passato, ce ne voleva un altro.

she's a kidnapperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora