Balbettai qualcosa, ma non ricordo cosa dissi.
Non mi ricordo neanche se balbettai o semplicemente annaspai come un piccolo cucciolo nelle mie stesse parole.
Probabilmente spalancai la bocca e non uscì niente, ma avevo completamente rimosso il ricordo.
Affogai nella più completa vergogna.
Ero riuscita a formulare un discorso intero nei minuti precedenti... perché in quel momento non riuscivo neanche a pensare alle parole giuste?
Continuavo a fissare il suo splendido corpo, tonico e scolpito da Dio.
Era una benedizione per i miei occhi, e più la guardavo più mi veniva in mente quello che avevamo fatto prima.
Mi veniva voglia di saltarle addosso ancora una volta, ma dovevo essere seria.
<< D-Dobbiamo parlare >> riuscii a dire con un filo di voce.
Lei sorrise, sentendo la mia voce tremolante.
Probabilmente si era accorta del mio disagio nell'averla nuda davanti agli occhi.
Non sarei riuscita a formulare neanche una frase con un senso se non si fosse messa qualcosa addosso.
Aprì l'armadio e indossò solo una felpa lunga, fino alle ginocchia, incrociò le braccia e mi guardò attentamente.
<< Allora... di cosa vogliamo parlare? >>
Deglutii e mi feci coraggio, arrivando subito al punto, senza troppi giri di parole.
<< Cosa siamo noi due? >>
Lei alzò il sopracciglio.
<< Due esseri viventi. Esseri umani con un corpo e dei sentimenti che vengono identificate come "sesso femminile" >>
Sospirai.
<< Lauren, sono seria >>
<< Anch'io sono seria >> rispose lei << Ti stai pentendo di quello che abbiamo fatto perché siamo due donne? >>
Sembrava davvero ferita. Nei suoi occhi vedevo un misto di tristezza, insicurezza e rabbia.
Sgranai gli occhi.
Aveva completamente frainteso.
<< No, Lauren, non stavo parlando di questo... >>
Lei ci mise un po', ma sembrò capire.
<< Vuoi dire... >> mormorò sotto voce << cosa c'è tra noi due? >>
Annuii, senza smettere di guardarla negli occhi.
La cosa straordinaria fù che riuscii a sostenere il suo sguardo, per tutta la durata di quell'estenuante silenzio.
Le sue labbra erano serrate, i suoi occhi fissi su di me e il suo corpo immobile.
Rimase in silenzio, a lungo, mentre il mio stomaco veniva divorato dall'ansia.
Prese un profondo respiro e si morse il labbro, facendomi capire che era arrivato il momento della verità.
<< Camila, io ti amo. Ti voglio più di ogni altra cosa al mondo... ma non so cosa siamo >>
Rimasi delusa dalla sua risposta, e abbassai lo sguardo.
La tensione nell'aria era evidente e più che percepibile, perciò iniziai a giocare con le mie dita.
Lauren si avvicinò a me e afferrò il mio volto con le sue morbide mani, costringendomi a guardarla.
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she's a kidnapper
FanfictionFF - Camren Lauren, la rapitrice. Camila, la sequestrata. La giovane Camila è la figlia del boss della mafia più potente e temuto di tutta la Florida, e per colpa di questo, viene rapita da Lauren, la rapitrice più esperta di una delle bande nemiche...