Capitolo 14

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Chiuse la porta, creando un unico e forte rumore.

Solo in quel momento realizzai quello che aveva detto.

"Cosa intendeva dire?" iniziai a riflettere.

Si stava innamorando? Di me?

Rimasi interdetta.

Com'era possibile? Era lesbica?

Forse l'avevo stuzzicata un po' troppo quando ero nella vasca...

Non sapevo cosa pensare.

Ero confusa, e anche il mio corpo era confuso.

Perché mi piaceva l'idea che Lauren fosse innamorata di me?

Scossi la testa, e feci scappare quei pensieri strani dalla mia mente.

Non poteva essere vero.

Passarono le ore, e io non avevo ancora sentito o rivisto Lauren.

Inconsciamente mi addormentai.

Caddi nelle braccia di Morfeo senza accorgermene, e iniziai a sognare.

Erano incubi, non erano sogni.

In quella notte iniziarono i peggiori incubi.

La mia mente manipolava il fatto che ero stata rapita e che ero senza la mia famiglia, legata e intrappolata, in un motel sperduto nel nulla e ne creava incubi orrendi.

L'angoscia che mi provocò il sogno di quella notte, mi fece svegliare di soprassalto, urlando.

Il miei polmoni cercavano disperatamente ossigeno, come se avessi corso una maratona.

Improvvisamente iniziai a strattonare freneticamente la corda che mi legava alla sedia, cercando di liberarmi.

Sudavo freddo.

Sentivo la mia faccia completamente coperta da un sottile strato di sudore.

I miei muscoli erano contratti, il mio cervello era spento e il mio cuore andava a mille.

Chiusi gli occhi, che iniziavano a pizzicarmi, segno che stavo per piangere.

Trattenni le lacrime fino a quando non sentii qualcosa di caldo che mi avvolgeva il volto.

Aprii gli occhi, liberando le lacrime, e vidi che era Lauren.

<< Ehi, ehi >> sussurrava << Tranquilla. Tranquilla. Era solo un incubo >>

Io singhiozzai e scossi lievemente la testa, come per liberarmi dalle sue mani, appoggiate su entrambe le mie guance.

<< Peccato che l'incubo lo stia ancora vivendo >>

Lei si ammutolì.

Rimase in silenzio per qualche secondo, facendomi capire che avevo colpito con le giuste parole.

<< Sono io la causa dei tuoi incubi? >> domandò, con la voce tremolante.

Io annuí, cercando di smettere di singhiozzare e di piangere, non riuscendoci.

Lei scosse la testa, senza togliere le mani dal mio volto.

<< Mi dispiace così tanto >> mugolò con un fil di voce, appoggiando la sua fronte sulla mia.

In quel momento il mio respiro irregolare si fermò, liberando solo qualche piccolo singhiozzo.

Le lacrime che scendevano dai miei occhi si dimezzarono.

she's a kidnapperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora