Capitolo di (quasi) pura azione, godetevelo! (È piuttosto lungo!)
La senatrice guardò interdetta il minaccioso spettacolo davanti a sé: non fu però la paura o il panico ad assalirla; bensì la rabbia. Pochi si erano accorti della sua presenza alle loro spalle, ma ormai non importava più.
La Prayer poteva anche essere una perfetta bramante di potere, ma non era stupida. Sapeva come non mai che questa volta era lei stessa, ad aver perso la guerra.Percorse passo per passo le piccole sconfitte di Broker, che, -purtroppo per lei-, l'avevano resa più forte. Più forte della donna che aveva sotto le mani tutta la città, ogni singola forma di vita presente all'interno di quelle mura doveva obbedire alla lettera ciò che lei ordinava, perché era rispettata.
Rispettata da degli stupidi, -pensò-, ma chissà come avrebbe reagito Broker, se avesse le redini della situazione.Gli occhi della ragazza sembravano brillare, appacificando gli animi di coloro che la guardavano con la speranza, la speranza che con l'arrendersi sarebbe andato tutto bene.
Gli occhi del popolo furono conquistati attraverso le prime tre morti, di tre agenti che stavano in mezzo alla folla per calmare eventuali spiriti bollenti durante la resa della giustizia.Uomini, donne e bambini gridarono alla vista di quei tre corpi giacenti a terra e inermi, trafitti con la massima precisione: uno al centro del petto, uno sulla testa e uno sulla gola, colpo ben piazzato in modo da attraversare completamente la trachea dal busto all'inizio della spina dorsale. Una di queste frecce era stata scoccata da Broker, ma la senatrice non riuscì a distinguere quale tra le tre.
Poi, come se si fossero clonati, migliaia di persone scesero dalla valle, facendosi spazio tra la folla che, intimorita, li lasciava passare senza commentare.
Il varco che si apriva, dove la prima a passare tra i cittadini era Broker, si stava dirigendo verso di lei.Niall ormai era incurante di ciò che lo circondava. Se c'era una cosa che la senatrice non poteva sapere su Broker, era il modo in cui lei agiva: in tempo, ma imprevedibilmente.
Ringraziò mentalmente di essersi innamorato di una persona così particolare, con così tanti angoli e così tante sfaccettature, da essere per lui ancora un mistero, nonostante gli avessero affidato il compito di sorvegliarla, e lo avesse svolto per oltre quattro mesi.
In effetti, quando lei era entrata nel settore alfa, il tempo per lui si era perso: inizialmente sotto l'odio, poi dalla curiosità, infine sopraffatto dall'amore.Il popolo di questa, -la senatrice notò con molto disprezzo che c'erano molti se non tutti i carcerati del settore alfa-, si arrestò tra le persone che lo guardavano impotenti, ma probabilmente con tanta rabbia dentro.
Solo lei continuò ad avanzare, raggiungendo il luogo in cui dovevano essere giustiziati i due agenti speciali.
Come Percy la vide avanzare, inesorabile nel suo camminare, impassibile nella sua serietà e distruttibile nella sua forza, ebbe la tentazione di cedere, ma tutti gli anni che era rimasto con lei equivalevano a più esperienza nei suoi movimenti.Mentre il moro le si avvicinava, lei aumentò leggermente il passo, fino ad arrivare quasi ad una corsa. Mentre lui si fermò, per poterle parlare, lei gli tirò un pugno sullo zigomo, fermandosi subito dopo.
Come se fosse l'inizio di un processo di punizione. «Perché lo hai fatto», chiese lei, nonostante nel suo tono non ci potessero essere scuse valide a farla ragionare correttamente.«Perché la mia famiglia è qui.», incalzò lui, dando uno sguardo fugace alla senatrice, che li guardava persa nei suoi pensieri. È come se già fosse pronta a morire, come se avesse accettato il suo destino.
«Lei», la bionda alluse alla donna, «lei è tua madre?»
Percival si limitò ad annuire, non abbassando la guardia.«Finalmente siamo faccia a faccia, Broker. Alla pari.», la Prayer sembrò essersi riscossa dal lastrico del suo burrone. Aveva lo sguardo puntato nelle iridi della ragazza, che nonostante fosse più piccola, non mostrò alcun segno di paura. «Già.», asserì la piccola combattente in risposta, sfidandola. «Però è qui che si nota la differenza tra me e te. Io sono partita in svantaggio: tu avevi una città al tuo fianco, armi a disposizione,» si girò per guardare Percival, «infiltrati che mi studiavano da anni. Come siamo finiti? Io che riesco ad evadere, che ho aiuti dal mio popolo e da chi vi crede ingiusti, con le armi, con l'unione. Tu che cosa hai adesso?»

STAI LEGGENDO
Rebels · N.H.
ActionFanta-action story Forse era questo che la spingeva ad andare avanti, a combattere. Ciò con cui era stata cresciuta e con cui si sarebbe sfogata, la sua unica riserva infinita: l'odio. Tratto dal capitolo intitolato "War." «Sai cosa, Horan?» Si pieg...