«È il tuo turno stasera? Non dovevi venire qui domani?» Una guardia si rivolse al biondo.
«Hm no, no. Lavoro ora.» Rispose Niall.
«Ah okay.»Si diresse velocemente verso la cella di Broker, nella speranza di ritrovarla per caso lì. Ma il suo calcolo sulla probabilità di successo non lo tradì affatto: lei non si trovava dove avrebbe dovuto.
«Cazzo!» Sibilò tra sé e sé, sperando che non si fosse cacciata in qualche guaio.Un'idea gli illuminò la mente: ma certo, pensò, Liam!
Scese di due piani, mentre i prigionieri facevano battute su di lui. «Hai perso qualcosa, bambolina?»
«Kevin sta' zitto! Quello è l'agente speciale, non vedi il completo diverso?! Vuoi morire per caso?!»Si fermò davanti alla stanza di Liam: «Dov'è lei?» Disse con una durezza e poca enfasi tale da far pensare a Liam che le volesse far del male, che avesse intenzioni cattive.
«Non lo so, non la vedo da stamattina...»Si guardò intorno. Dove cazzo poteva essere?
Si diresse nel luogo in cui quelli come lui non si avvicinavano mai, perché sarebbe stato sempre meglio non sapere cosa succedeva lì. O perlomeno non vederlo. O per non esserne parte.
Si guardò intorno. Quel posto faceva venire i brividi: incrostazioni di sangue e puzza di sudore.Sarebbe stato decisamente meglio non andarci.
«Cosa ti ha spinto qui, eroe?» Chiese ironicamente un uomo in divisa arancione, spuntato dal nulla.
«Sai benissimo chi cerco.» Rispose lui, guardandosi intorno ma prestando attenzione alla persona che gli parlava. Sapeva benissimo chi fosse: uno scagnozzo di 1247.
«Oh andiamo, non dirmi che davvero la stai cercando...» L'uomo cominciò a girare intorno al corpo di Niall.«Esatto, e ciò che hai detto mi porta a pensare che la teniate nascosta voi.» Avrebbe voluto scagliarsi sull'uomo, ma sapeva benissimo che contro due di quelle macchine da distruzione non poteva farcela, e con un'azzuffata tra un carcerato -per di più scagnozzo di 1247- e una guardia, tutti coloro che potevano avrebbero partecipato.
«Ragazzo, non la teniamo nascosta. È in punizione, dal preside.»Il biondo ebbe un sussulto. Era già nelle sue mani? Era davvero arrivata a quel punto in così pochi mesi?
Spuntarono altri due carcerati, che guardano la scena divertiti.
Ecco un terzo motivo per cui le guardie non raggiungevano mai quel posto: tutti si nascondevano in attesa di agire. E stavano per farlo.«Sai perché tutti mi conoscono per il mio numero?» Chiese lui con calma, stringendo tra il pollice e l'indice u capelli di Broker, fungendo con la mano da elastico per racchiudere i capelli in una coda.
Con l'altra mano toccò le ciocche, accarezzandola in un modo alquanto strano.
Curvò la schiena e parlò vicino all'orecchio della ragazza, con una voce sicura e calda. «Perché sono quello che è qui da più tempo di tutti.»
Spezzò il contatto con la ragazza in modo rude, poi camminò trovandosi davanti al suo viso, e non più davanti alla sua schiena. «Nessuno ha resistito più di me: o escono per buona condotta,» tirò in su l'indice, Broker in quel momento si concentrò sulle labbra dell'uomo davanti a sé. Labbra che si muovevano così lentamente da far venire i brividi. «oppure muoiono.»Le venne istintivo deglutire.
Lui rise. «Dieci anni non si spazzano via con una ragazza troppo cresciuta per rubare caramelle.»
In quel momento lei si chiese perché lui fosse lì dentro, di cosa fosse stato incolpato.E il suo popolo, di cosa era stato incolpato?
Dei rumori provenirono dall'esterno, dei passi. «Mi scusi capo-»
L'uomo alzò le braccia in alto e sbuffò, ricominciando a camminare. «Ah quante volte vi ho detto di non interrompere mentre parlo con ospiti di cose serie?!»«T-tante signore ma-»
1247 si avvicinò di scatto alla persona appena entrata e tirò fuori un coltellino. «E allora dammi una buona motivazione per non ucciderti all'istante.»«C'è una guardia: la sta cercando.»
L'uomo si girò e guardò Broker dritta negli occhi. Grugnì.
«Prendila.»Il pugno fu così forte che sentiva ancora il sangue spargersi nella bocca. Si leccò il labbro inferiore, lasciando tracce di ciò che gli era stato inferto nella pelle: con la lingua il liquido rosso sporcò la zona dove questa era appena passata.
Mentre la vide arrivare, si passò il palmo sotto le narici del naso, e si sentì un bambino.
1247 aprì le braccia e sorrise. «Horan, ma che piacere vederti!»Lui continuò a respirare, guardandolo in modo storto.
«C'è qualcosa che non va?» Ironizzò ancora.«Perché l'hai presa?» Sembrava più un ordine che una domanda.
«Ah ah ah, agente Horan. Non l'ho presa io, ma loro. Sembra che tu voglia incolpare solo me così.» Acquisì un tono più innocente alla fine della frase.
«Comunque, se te lo stai chiedendo, non preoccuparti: la nostra chiacchierata è finita. Prendila, se la rivuoi.» Questa volta era sprezzante e serio.Broker venne spinta dalla schiena, scontrò contro il corpo dell'irlandese. 1247 sorrise. «Vedi di godertela, prima che qualcuno vi separi.»
Se ne andarono dopo che tutti sparirono intorno a loro. «Stai bene?» Chiese lui.
Lei lo guardò per qualche secondo, perdendosi nella perfezione del suo corpo e nei segni degli errori che nemmeno erano propri. Le si asciugò la gola. «No come...come stai tu?»
Si passò ancora una volta la mano sul volto. «Bene, bene. Non è stata proprio una bella giornata.» Sorrise.Lei si girò e si mise davanti al suo corpo, bloccandogli anche un minimo passo. Si guardarono per interminabili secondi, scrutandosi. «Grazie.» Gli disse, senza nemmeno il coraggio di stringergli la mano.
Lui sorrise. «Prego.»I loro sguardi erano ancora incollati. «Allora, buonanotte.»
Niall stese le labbra in un altro sorriso.Lei si girò e fece per andarsene quando lui parlò ancora. «Ehi, ti va di...di venire con me?»
Il corpo della bionda si girò di scatto e gli sorrise.CHANGE!
Ho compattato tutti i capitoli, bene! ^^
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Rebels · N.H.
AksiyonFanta-action story Forse era questo che la spingeva ad andare avanti, a combattere. Ciò con cui era stata cresciuta e con cui si sarebbe sfogata, la sua unica riserva infinita: l'odio. Tratto dal capitolo intitolato "War." «Sai cosa, Horan?» Si pieg...