Arrivarono davanti alle grandi mura, nella zona sud, dov'erano soliti arrivare quando, in un tempo che a Broker sembrava una vita, gli serviva qualcosa da quel popolo.
«Non qui.», disse lei, beccandosi degli sguardi di incomprensione dai velocisti rimasti. «Non dobbiamo entrare qui», ripeté, facendosi capire.«E...e dove allora?» Chiese Mayers, confuso. «Sicuro, qui ci beccano subito.», notò Connor, girandosi verso Broker. «Guidaci.»
Corsero fino al lato est, dove sporgeva la recinzione delle prigioni. «Cos'è questo posto?», chiese Mix, guardandosi intorno con molta curiosità. Non aveva mai visto niente di simile, e ciò lo affascinava nello stesso modo in cui lo disgustava.Broker poggiò un piede sulla recinzione, portò le mani in alto, afferrando degli anelli. Si girò verso di loro. «Queste sono le recinzioni del settore alfa.»
Tutti ne rimasero sorpresi, ma poi rifletterono sul fatto che lei era lì, ed era sopravvissuta, e si sentirono più sicuri.
«Forza», replicò lei, «salite.»Nel lato ovest della città, intanto, veniva allestito il luogo per la.resa della giustizia per Niall e Luke, che, nonostante stessero per essere dichiarati colpevoli in pubblico, non erano tanto agitati. «Luke,» Niall alzò la testa, guardando l'amico, «come ti senti?»
Il biondo australiano alzò le spalle, riuscendoci male, data la postura storta. Entrambi avevano le mani legate tra loro e ad una gamba posteriore della sedia. La posizione era piuttosto scomoda, i movimenti molto difficili.
Forse tutto questo se l'era guadagnato, alla fine.Aveva fatto quasi solo errori, e forse niente poteva più perdonarlo, forse nemmeno il Creatore. Forse questa era la sua punizione. La furia di Dio.
Ma allora perché parlavano di lui in modo così efficace? Non doveva essere il Dio che fattosi uomo era morto per amore dell'umanità, ucciso dalla stessa? L'uomo che era poi risorto per glorificare ogni persona che gli stava affianco, che pregava in suo nome?
Forse era arrivato anche il suo momento, forse era arrivato il suo turno, per raccontare la sua versione, per espropriarsi e pentirsi delle proprie colpe.Iniziò a sussurrare impercettibilmente, ma se qualcuno lassù fosse esistito sul serio, avrebbe percepito le sue parole anche se Lucas le avesse formulate nella mente.
«Che fai?», chiese improvvisamente Niall, vedendo l'amico ad occhi chiusi bisbigliare qualcosa a lui incomprensibile. Lucas si girò, con gli occhi leggermente lucidi. «Sto pregando, Niall.»
L'irlandese fu subito colpito da questa risposta: pregare? Era da quando la sua famiglia lo aveva abbandonato, che si sentiva abbandonato anche da Dio. Aveva visto tanto sangue scorrere per mano sua, perché Dio avrebbe dovuto perdonarlo? Sarebbe bastato sul serio dire solo quanto fosse profondamente pentito?
«Perché dovresti farlo?», continuò, dando voce ai suoi pensieri, «Insomma guardati, abbiamo ucciso tanto, fatto tanto male. Perché pensi che ti dovrebbe ascoltare o salvare?»«Perché non ho altre speranze. Se il mio destino è gia scritto, se io devo morire qui e devo morire stanotte, voglio almeno pentirmi di tutto ciò che ho fatto di male.», Lucas tornò ad ignorare l'amico, rituffandosi nel mare del passato, e cercando le tempeste: i suoi errori.
Niall, di nuovo sorpreso dalle parole dell'altro, rimase in silenzio, e cominciò a pensare quale fosse nel suo animo più recondito, il primo peccato di cui avrebbe voluto scusarsi.···
«Popolo, siamo qui affinché giustizia trionfi ancora una volta!», il popolo era muto, perché già alle prime parole della senatrice, guardie e corpi dello stato avevano cominciato a far zittire le persone, per far sentire il discorso a tutti. «Oggi abbiamo scoperto un fatto di inenarrabile tradimento. Talvolta succede di avere tentazioni, di poter giudicare cosa sia giusto e cosa meno: quando succedono queste cose, bisogna fermarsi. Bisogna dire "Io non so cosa sia giusto e cosa sia sbagliato". Potete pensare a popoli pacifici, se vi piace, ma io sono riuscita a vedere la crudeltà di questi popoli, io ho visto il loro comportamento adamitico: riescono a malapena a coltivare, non hanno basi di conoscenza dell'ingegneria, dell'architettura. Non saprebbero costruire uno dei nostri palazzi, non hanno altri mezzi di comunicazione se non la parola. Il caos è il regno di quei popolo, noi siamo la protezione. Mio figlio ha messo in ballo la sua vita, per poter riportare informazioni dal popolo in cui è nata Broker, la nota ribelle. Non è carino ripagarlo andando a fare pensieri ipotetici sulle popolazioni vicine. Questo è sbagliato, ve lo diciamo noi. Noi che abbiamo capito con i fatti, ciò che è giusto e ciò che non lo è.»
Il popolo era nettamente distinto in due parti: chi arrabbiato, chi sorpreso. Niall fece una smorfia. Nessuno si era accorto del fatto che lei sosteneva implicitamente di essere superiore a loro?
Percival era in piedi, in mezzo a lui e Luke, ogni tanto gli lanciava delle occhiate per controllarli.«È arrivato il momento di ritornare alla pace, di far capire a queste persone una volta per sempre il loro fatale errore!
«Troppo spesso le stesse persone che dicono di volerci proteggere, alla fine cospirano contro di noi. Penso sia giusto far rimanere ben vivido nella memoria di tutti questi giorno: questo giorno in cui due agenti speciali, che hanno ricevuto un'istruzione più elevata, che sono stati addestrati per missioni più importanti, più pericolose. Quegli stessi che voi temevate e rispettavate,» e qui la sua voce si fece più sprezzante, nonostante nell'animo, che Niall e Luke respirassero o meno non le dava peso: diventava un problema non appena avrebbero provato ad intralciare i suoi piani -cosa che stavano facendo-; «si sono fatti una beffa di voi e vi hanno disprezzato.
Io dico, signori e signore, non è arrivato il momento di far capire a tutti che noi vogliamo cambiare pagina? Che non ammettiamo più alcun errore?»Il popolo scoppiò ancora in urla concitate e sguaiata euforia per il glorioso discorso fatto dalla senatrice, poi si zittirono per gioire dell'assoluzione che sarebbe stata data ai due ragazzi: il prezzo da pagare era la vita.
La senatrice si girò verso di loro, sorridendo. Si avvicinò.
«Ditemi ragazzi, il vostro ultimo desiderio?»Lucas non parlò, mentre la senatrice si avvicinò a Niall. «Tu, che mi hai sempre aiutato così tanto. Perché vuoi fermarmi?» Si abbassò alla sua altezza. «Ormai è inevitabile. La tirannia scorre già nelle mie vene.»
Si alzò: «Ultimo desiderio?»Niall alzò leggermente la testa, sorrise. «Non ho un desiderio, ho solo tre parole da dirti: lei è qui.»
La donna si girò improvvisamente, guardando verso il cielo che ormai dava spazio alla notte: il freddo le stava arrivando nelle ossa, interpidendole le dita. Il suo vestito bianco era perfettamente intonato con il colore della neve, che adesso stava scendendo fitta fitta. La nebbia si stava addensando, ma nonostante questo si riusciva chiaramente a scorgere una figura, un'ombra. Mentre Niall la guardava, rendendosi conto di quanto sentisse la sua assenza, la senatrice ebbe il presentimento che sarebbe cambiato tutto.Perché lei era lì, la furia selvaggia fatta in persona, la natura intrappolata in un corpo, nei suoi aspetti più belli e più bruti. Lei era la sola ed unica che avrebbe potuto cambiare le cose. E lei, Broker, le avrebbe cambiate.
AMIDALA!
Non mi aspettavo un capitolo né così lungo, né così soddisfacente, perciò mi sta bene.
Ci sarà un War (Part 3), contenti?Okay, vi giuro, il prossimo è azione. Come vi è sembrato questo, invece?
Mancano pochi capitoli alla fine! (Eh già, tiriamo le somme!) Per cui votate e commentate per me, okay?
Al prossimo capitolo babess

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Rebels · N.H.
ActionFanta-action story Forse era questo che la spingeva ad andare avanti, a combattere. Ciò con cui era stata cresciuta e con cui si sarebbe sfogata, la sua unica riserva infinita: l'odio. Tratto dal capitolo intitolato "War." «Sai cosa, Horan?» Si pieg...