Niall, come cazzo batti le mani?!
Le facevano male le gambe, non le era quasi mai successo. Era nel bel mezzo della foresta, le chiome degli alberi ondeggiavano sotto lo sguardo vigile della luna piena, che dava un tocco magico al posto in cui si trovava lei.
Si guardò intorno, spaesata. Niente le ricordava qualcosa che avesse mai visto in precedenza. Si era persa. Ma come ci era arrivata lì? Chi l'aveva portata lì? Dov'era?
Camminò per qualche metro, tentando di resistere all'impulso di sedersi. I polpacci le dolevano infinitamente e lei non potè fare a meno di chiedersi cosa le era successo, cosa le avevano fatto.
Sentì un rumore provenire da un punto in cui la boscaglia era più fitta: qualcuno la stava osservando, o semplicemente qualcuno stava passando di lì. Si abbassò, spingendo il più possibile il busto per terra, e prestando attenzione ai rumori.
Vide un fascio di luce provenire dal punto in cui poco poco prima aveva sentito quei passi, quella terra rotolare sotto il peso di un corpo.
Si mise in piedi, piegandosi però sulle ginocchia per rimanere bassa.Si avvicinò di qualche metro, fino a giungere ad una roccia. Oltre questa un fitto scudo di alberi le impediva di vedere oltre. Si appoggiò al masso e guardò attenta, in attesa.
Le nuvole coprirono la luna, regalando solo il buio quasi totale.
Sentì di nuovo dei passi, dei passi che si avvicinavano sempre di più a lei, che non riusciva a scorgere niente di materiale muoversi, se non la foresta in sé. Si girò indietro, per accertarsi di non avere nessuno dietro, dopodiché tornò alla foresta fitta.
Sentì un ringhio, e alzò lo sguardo. Due occhi luminescenti, gialli come il sole le si stagliarono davanti, causandole una botta di panico e un fiume di adrenalina.
Si allontanò con molta cautela, tenendo gli occhi puntati su quella creatura misteriosa dagli occhi abbaglianti.La luna tornò a splendere nell'esatto momento in cui lei si fermò. Un lupo, nelle sue dimensioni abnormi, torreggiava poco sopra la sua testa, a circa dieci metri di distanza.
I denti affilati e bianchi come l'avorio più pregiato erano macchiati di sangue e in mostra, rischiarati dai raggi del satellite del suo pianeta.
Le orecchie abbassate e lo sguardo furioso, le gambe erano pronte a saltare.L'animale si passò la lingue tra i denti: una lingua impregnata di sangue, che sgocciolava dal muso e cadeva a terra. Le zampe erano completamente rosse, e il petto presentava strisce color cremisi.
La cosa che più colpì la ragazza furono i lunghi peli biondi che aveva dentro la bocca: capelli. Erano abbastanza lunghi per essere capelli, ma troppo corti per essere i suoi. Della lunghezza giusta però per essere di un uomo, un uomo che lei conosceva bene.
«Sveglia ho detto!» La prima cosa che Broker vide, aperti gli occhi, fu la luce di una torcia puntata sulla faccia.
«Finalmente!», disse questo, per poi uscire e continuare il suo lavoro.La bionda si alzò, pensando al sogno appena fatto. Perché un incubo simile? Era forse un presagio? Niall era forse stato beccato?
Scese in mensa e fece colazione. Quella mattina era presente anche Calum.
Si fissarono per qualche istante, poi lei dedicò le sue attenzioni ai suoi pensieri e al suo cibo.
Quando ebbe finito, si alzò e se ne andò, seguita inconsapevolmente da quello.Tutti i presenti lo notarono: forse c'era qualcosa che aveva spinto la ribelle ad avvicinarsi a lui.
Un uomo piuttosto muscoloso guardò i compagni seduti al suo tavolo, dandosi ad una risata contenuta. «Adesso la nuova se la fa con lui?»

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Rebels · N.H.
AcciónFanta-action story Forse era questo che la spingeva ad andare avanti, a combattere. Ciò con cui era stata cresciuta e con cui si sarebbe sfogata, la sua unica riserva infinita: l'odio. Tratto dal capitolo intitolato "War." «Sai cosa, Horan?» Si pieg...