Capitolo dodici

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I minuti passavano ed Alex aspettava una risposta.
Doveva essere una cosa certa, avrei dovuto rispondere "certo che resto".
Ma quando aveva pronunciato quella frase "Che cosa vuoi fare Piper?" Avevo ripensato alle sue precedenti parole...

Non voglio che fra vent'anni, tu ti accorga che quello era il tuo destino e che te la rifaccia con me per tutta la tua esistenza.

Quelle parole avevano scatenato qualcosa in me, un tuono che aveva percosso il mio scheletro, facendolo tremare come una foglia.
E se fosse vero? Se fra vent'anni, avessi scelto di odiare Alex, per una decisione che spettava solo a me?
Lei avrebbe vissuto una vita piena di litigi e rancore, ed io mi sarei torturata, nell'incertezza di aver scelto il destino giusto.

<Non... Non lo so.> Balbetto insicura, portando le mani davanti agli occhi. Non sono forte come lei, quando sento il bisogno di piangere, mi lascio andare.
Ed è quello che faccio.
Mi abbandono al sentimento, una lacrima dopo l'altra, riga il mio volto e la nostra conversazione viene spezzata più volte, dai miei singhiozzi.
Non c'è cosa peggiore, di non sapere cosa vogliamo.

<Piper..> Alzo lo sguardo verso di lei. La sua rabbia è evaporata, lasciandole solo un gran dolore. Tiene gli occhi socchiusi e respira profondamente, so quanto le faccia male, vedermi crollare.
Si sfiora la pancia, come se adesso fossi io ad averle dato un pugno. Uno di quelli forti e precisi, che non lascia scampo.
Siamo due pugili sul ring e ogni parola, fa sempre più male.

<Non voglio vederti stare male. Ma non voglio nemmeno dover soffrire. Io ti amo cazzo, certo che ti amo. La mia condanna è l'amore che provo per te, lo porterò dentro di me, fino alla fine dei miei giorni...> Inspira con il naso, respingendo le lacrime in gola. Quando riprende a parlare, la sua voce risulta più grottesca, essendo otturata dal pianto represso <... Però io non posso vivere così. Dopo tanti anni, questi sono i primi mesi normali della mia vita, della nostra vita. E adesso tu mi stai chiedendo di ripartire da zero. Credimi, lo farei, per te lo farei, ma è arrivato il momento, che faccia qualcosa per me. Non ti terrò in gabbia, non ti implorerò di restare. Hai da fare una scelta e non credo tu abbia molto tempo a disposizione, che cosa vuoi fare Piper?>

In quel momento, avrei dovuto darle la mia risposta, ma invece di urlarle che restavo, o gridare che partivo, seguo il mio istintivo primitivo, quello che nasce dentro come un fuoco, ed è impossibile reprimerlo.

<Voglio fare l'amore.> Sussurro. I suoi occhi si ingrandiscono, stupiti tanto quanto me.
Mi avvicino a lei, ripetendo la frase, senza mai distogliere lo sguardo.
Alex indietreggia, quando le mie mani sfiorano le sue spalle. Ha una faccia contrariata, abbattuta.

<Ti prego.> Mormoro, asciugando le ultime lacrime e tendo le mani verso di lei, aspettando che le afferri.

Alex gira la testa verso destra e si porta indietro i capelli tremante.

<Guardami.> La supplico più volte, prima che il suo sguardo si poggi sul mio. Stendo ancora di più le mani, ed apro i palmi disperatamente.
Alex fa un passo avanti, insicuramente.
Una parte di lei, la sta pregando di voltarsi e andarsene, ma l'altra ha bisogno di aggrapparsi a me.

Si siede nuovamente sul letto, immobile. Aspetta che sia io a fare la prima mossa.
Le bacio il collo dolcemente, lei inclina la testa rabbrividendo.
Salgo su fino alla guancia e la bacio attorno alla tempia, sulla fronte, sul naso.
Stringo le mani attorno al suo volto, spostandomi davanti a lei.
Premo le labbra fredde contro le sue, che mi riscaldano immediatamente.
Nonostante una parte di lei voglia opporsi, l'altra è più forte e non tema il confronto.
Dopo qualche secondo, che sto baciando le sue labbra, senza ricevere una risposta, Alex ricambia il bacio, facendo scorrere le mani dietro la nuca e stringendo una ciocca dei miei capelli fra le sue dita.

Spingo il corpo contro il suo, il suo seno abbonda contro il mio.
Cerco la zip del suo vestito, facendola scorrere lentamente giù, fino alla fine della cerniera e l'aiuto a sfilare le spalline, finalmente posso toccare interamente il suo corpo.

Alex mi distende sotto di lei, accarezza il mio petto, togliendomi il reggiseno, mentre io mi occupo del suo.

Posso sentire il suo respiro affannato, i battiti del suo cuore accelerare contro la mia pelle.
Mi aggrappo alla sua schiena, graffiandola leggermente con le unghie.

Le sue labbra sfiorano la pelle delicata del mio collo, scendendo fino all'incavo e scendendo. Mi tortura, passando la punta della lingua sul capezzolo, gemo di piacere, lasciando andare indietro la testa, porto le gambe sopra di lei, mentre il suo corpo scende lungo la mia pancia, fino all'ombelico.
Sfila lentamente le mie mutandine, facendole scorrere lungo le mie gambe e in una mossa repentina, me ne sbarazzo.

Risale verso le mie labbra, la sua lingua entra dentro la mia bocca e si muove in maniera circolare. Sento le sue dita sfiorare la mia parte intima, ma prima che possa fare qualsiasi cosa e sia troppo tardi, per respingerla, la rotolo sul letto, trovandomi io sopra di lei.
Ho bisogno di vederla star bene.
Ho imparato che a letto, il piacere dell'altro, deve essere anche il tuo.

I miei capelli biondi ricadono sulla sinistra, inclino la testa, spingendoli tutti su un'unica spalla e mi abbasso sopra di lei, baciandola in mezzo si seni.
Gentilmente sposto le lebbra verso il suoi capezzoli e lecco prima l'uno e poi l'altro.

Infilo la mano sotto le sue mutandine bianche, dove scopro con piacere, la sua eccitazione.
Spingo un dito dentro di lei, Alex lancia la testa all'indietro e stringe la federa fra le mani, mordendosi il labbro inferiore.

Mi muovo avanti e indietro sopra di lei, contemporaneamente muovo il dito dentro il suo sesso e bacio ogni parte possibile del suo corpo.

Alex mormora il mio nome, in un sussurro mischio di rabbia, piacere, amore e confusione.
L'afferro per i capelli, portando ancora più indietro la sua testa e premo con forza le sue labbra contro le mie.
E viene su di me.

Ci sono momenti nella vita, in cui due persone trovano una connessione a livello carnale, ma soprattutto spirituale, ed entrano in contatto.
Pochi secondi nei quali, ti è concesso visitare le porte chiuse dell'anima altrui. Puoi rovistare nei cassetti, buttare all'aria ogni singolo armadio. Sono quei momenti nella vita, che capitano raramente, ma vi assicuro che prima o poi, si presentano.

Questo è uno di quei momenti.
Quei pochi attimi in cui la mia anima si riversa nella sua e la sua nella mia.
Alex apre gli occhi, mi guarda intensamente. Prendo un distacco solo per poggiare la mia fronte contro la sua, i nostri nasi si sfiorano leggermente e nel mezzo del nulla, che poi è tutto, lei inizia a piangere, singhiozzi che svuotano anche me, perché la sua anima aleggia ancora intorno alla mia.
Lei ha già trovato la risposta che cercava, dentro di me.

Mi lascio andare anch'io, piangendo contro il suo petto e mi faccio sempre più piccola, raggomitolandomi contro di lei, la mia casa sicura.

<Va bene Piper.> Riesce a dire, mentre sta ancora piangendo

<Hai scelto la tua strada.>

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Ciao a tutti! Allora... Mi sono emozionata scrivendo questo capitolo 🙈. Spero che vi piaccia, fatemi sapere. Ci tengo molto, (come sempre) alle vostre opinioni.
Inoltre spero vivamente di riuscire a pubblicare il prossimo entro stasera, ma non credo che sarà facile... In alternativa, vi aspetto domani!

Ciao ciao ❤️

Alex e Piper 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora