ALEX:
Respiro faticosamente. Un gran peso si è sollevato dal mio addome, quando le ho detto tutto ciò che pensavo, ma adesso mi assale l'ansia.
Piper non dice niente, sbatte più volte le palpebre, lasciandomi appesa ad un filo.<Alex..> La sua voce esce in un sussurro dispiaciuto, so già cosa sta per dire e il mio cuore si preparare già ad attutire, come meglio può, l'urto.
<Io e te facciamo parte di un gruppo finito. Siamo al centro, impossibilitate ad uscire: il perimetro ci circonda, racchiudendoci dentro. Perciò qualunque cosa faremo, ovunque andremo, saremo sempre all'interno del cerchio. Perché è questo che siamo, un gruppo finito.> Il suo discorso mi spiazza, non so dove sta andando a parare, vorrei solo che rispondesse in modo chiaro, così da poter capire se domani-ovvero oggi, perché è già passata la mezzanotte- sarò ancora viva.
<Perciò nonostante altre persone tenteranno di oltrepassare il confine, sarà impossibile.> Sospira, riportando alla mente le persone che già hanno tentato inutilmente di provare ad entrare nel nostro gruppo finito, come lo definisce lei.
<Credimi Alex, io ti amo più di me stessa, forse anche più di questo, se è possibile, ma come ti ho già detto, ho firmato un contratto vincolante. Ci sono delle scappatoie, ma tu non vuoi ascoltarle e io lo capisco. Capisco che aspettare a casa per mesi, mentre io sono lontana, sia frustante. Capisco che ripartire da zero, in un Paese che non conosci, sia destabilizzante, ma non posso darti altro. Se potessi lo farei, ma non posso.>
<Licenziati.> Esce dalla mia bocca senza volerlo. Non vorrei mai che Piper si licenziasse, quel lavoro significa davvero tutto per lei, ed è una delle poche cose che le fa credere di valere davvero. Eppure, in questo momento, non suona un'idea tanto stupida, pensando al contesto in cui ci ritroviamo, dobbiamo essere pronte a sacrificare qualcosa e stavolta, non sarò io.
Non saremo noi.<Non posso.> Scuote la testa, abbassando lo sguardo sui piedi scalzi, poggiati parallelamente a terra.
<Si che puoi. Lo puoi fare per me. Ti prego, non lasciarmi di nuovo.> La supplico, sentendo quella morsa che riprende a stringere il cuore, immaginando di dover patire di nuovo l'agonia, di saperla lontana.
<Non voglio lasciarti..> Sussurra, alzando lo sguardo e penetrando il mio, come una lancia scagliata con precisione, al centro del mio stomaco. Fa un passo verso di me, appoggia le mani attorno al mio collo, intrecciando le dita sulla mia schiena.
<Allora non farlo.> Rispondo frettolosamente, respirando più a fondo e avvicinandomi a lei.
I nostri corpi si toccano creando una sinfonia melodica, quella che senti per una sola volta nella vita e che vai ricercando per il resto dei tuoi giorni, ma nessuna ti tocca, come quella.
Nessuna.Bacia la punta del mio naso e una scossa elettrica percorre il mio corpo, dalla punta degli alluci, fino alla mia bocca, dove si posa gentilmente, sdraiandosi sulle labbra.
<Non riuscirò mai a lasciati andare. È più facile che perda me, che te.> Il suo respiro si infrange contro la mia pelle, salendo fino alle guance e riscaldandole a poco a poco, così in pochi secondi, arrossisco come una bambina e il mio avvampa contro il suo.
<Se potessi porterei la Norvegia qui. Dietro l'angolo, dove potrei trovarti costantemente. Non ci sarebbe più dolore.> Continua, strofinando il naso contro il mio collo e dandomi un bacio sul mento, vicino alle labbra.
<Baciami.> La prego. Il mio corpo non resiste più, la mia mente si sta sbriciolando, se non posa le sue labbra sopra le mie adesso, credo che potrei morire.
<Baciami dannazione.> Ripeto, notando la sua esitazione. Le sue labbra si protendono verso di me, per poi ritrarsi e tornare ad avvicinarsi nuovamente.
Il mio orlo freme, tremando come se fossi nuda, immersa dentro la neve.<Piper giuro che se non mi baci adesso...> L'avverto, quando le sue labbra sfiorano le mie, restando impigliate, come un pesce nella rete di un marinaio, alle mie.
Accarezzo la sua guancia con il pollice, delicatamente e gentilmente, per paura di rompere quella porcellana purissima.PIPER:
<TU!> Ci giriamo di scatto, colte da una voce alle nostre spalle.
Mary.
Ancora! Alex mi spinge dietro le sue spalle, gonfiando il petto, affrontandola a faccia aperta.
Dopo aver combattuto la prigione, Kubra, gli incubi, mia madre e mio padre, un coma, un intervento al fegato e Stella, non ha certo paura di Mary.<Allontanati immediatamente da noi.> Alex porta una mano avanti, intimorendola di restare indietro.
<Sei finita.> La intimorisce Mary, avvicinandosi a passo sicuro, con le maniche tirate su e il dito puntato verso di lei.
<Non ho paura.> Risponde coraggiosamente Alex, aspettando che Mary sia davanti a lei.
La sua mano stringe il mio braccio, rassicurandomi che andrà tutto bene.Probabilmente pensa che Mary la colpirà e anch'io lo penso, fin quando la bionda fa di molto peggio, molto molto peggio.
Le mette davanti agli occhi un foglio, stringendolo con le dita.Una denuncia, da parte di Mary, fatta ad Alex per aggressione.
<Marcirai in carcere.> Ghigna soddisfatta.
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Alex e Piper 2
FanfictionSEQUEL DI ALEX E PIPER! Dopo tutto quello che è successo fra le nostre sue amanti, come procederanno le cose fra loro? Piper ed Alex, staranno finalmente vivendo la loro favola, godendo di la vera libertà e l'amore? Che cosa succederà? Anche ques...