Capitolo 1.

5.8K 219 19
                                    

Due giorni dopo..
La sveglia suona e vedo l'orario: sono le quattro del mattino.

Le quattro? Papà non mi aveva messo la sveglia alle cinque?

Maledico mentalmente questa stupida sveglia e mi alzo di malavoglia.

Ieri sera sono stata sveglia fino a tardi per accudire Naomi perché Matt e Lucy erano andati ad una cena 'tra amici'. Bella la vita come la fanno loro: i due genitori vanno da tutte le parti da soli, mentre la loro migliore amica accudisce la loro figlia.

Vorrei sapere come faranno ora che io non ci sarò più.
Gliel'ho detto che non ci sarei stata e loro mi hanno abbracciata dicendomi 'buona fortuna, non farti sopraffare dalle emozioni.'

Eh già, dovrò stare attenta a questa cosa.

Ci penso e mi accorgo che oggi è il giorno della partenza! Non l'ho nemmeno detto a Sierra, nonostante ci fossimo sentite la sera prima. Voglio farle una sorpresa. Voglio fare una sorpresa ai miei amici, a coloro che mi sono stati accanto, a coloro che hanno sentito la mia mancanza.

Pensandoci, non ho nemmeno preparato le valige presa dal sonno di ieri. Prima le preparo, prima mi addormento di nuovo.

Purtroppo i miei occhi non sono d'accordo e si richiudono in men che non si dica mentre io sprofondo in un sonno profondo, di nuovo.
****
"Leigh." Sento chiamare il mio nome mentre mugolo.
"Ancora cinque minuti papà." Piagnucolo.
"Ma che cinque minuti? Siamo in ritardo." Urla nelle mie orecchie. Non lo sopporto quando fa così.

Un risveglio così equivale ad una me scontrosa e non credo che ne valga la pena.

"Ti sei preparata le valige?" Mi domanda mentre biascico un 'no' a malapena udibile.

Ed ecco che alle cinque del mattino regna il caos nella casa dei Meester. Grazie papà.

Decido di alzarmi per non sentirlo più.
"Preparati le valige e fai in fretta."

Decido di dargli retta e preparo le mie valige.
Tre. Sono tre. Tre valige tutte mie.

Dopo aver impiegato un'ora buona, decido di vestirmi perché se avessi fatto una doccia non saremmo andati più via.

Indosso un jeans stretto ed una maglia bianca e nera, con le mie superstar bianche e nere. Dopodiché mi trucco con un po' di eye-liner ed un po' di matita.

Scendo al piano di sotto che le sei e mezza e realizzo che tra mezz'ora passerà l'aereo che mi porterà a New York.

Raggiungiamo l'aeroporto sommersa dai miei soliti mille pensieri. Come mi comporterò quando sarò lì?

La maggior parte dei miei pensieri sono inevitabilmente rivolti a Cameron.
Lo incontrerò? Come mi comporterò se succederà? Sarò felice? Triste? Nostalgica dei momenti passati insieme? Mi renderò conto che mi manca o che mi è sempre mancato?

È evidente capire che non l'ho dimenticato. Cosa succederà? Non lo so.

Lascerò ciò che succederà in mano al destino, padrone di ogni avvenimento.

All'aeroporto trovo il mio ragazzo, Charlie, e in quel momento scaccio via tutti i pensieri riguardante a quel ragazzo stronzo e dolce che mi fece innamorare due anni fa.

Gli corro incontro e lo stringo forte a me, subito dopo lo bacio. Bacio quelle sue labbra rosee e soffici. Bacio il mio ragazzo per l'ultima volta in questa città.

Niente parole, solo silenzi. Silenzi che colmano attimi incredibili, attimi che diventeranno, un giorno, ciò che per me è diventata New York prima di oggi: ricordi.

Never without you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora