La giornata è passata tranquillamente ed ogni volta che mi fermavo a pensare, pensavo a quella conversazione tra me e Cameron. Era inevitabile il pensiero verso di lui.
Ogni cosa, ogni minimo particolare, mi ricordava lui. Un esempio tra questi è veder camminare le persone per le strade di New York. Ciò mi ha ricordato il nostro primo incontro e a quanto l'ho reputato stronzo. A pensarci bene, questa reputazione si è riconfermata nel tempo. Ma non posso di certo dire che non mi ha mai fatto stare bene, che non mi ha mai fatto sorridere. Sarebbe una bugia.
Prendo la stampella posta al lato destro della scrivania e la poso sotto al braccio. Cerco di alzarmi, ma non ci riesco, quindi posò la mano sulla scrivania. Prendo l'altra stampella e faccio la stessa operazione svolta con quella precedente.
Iniziò a camminare piano e mi fermo vicino alla porta. Finalmente questa giornata di lavoro è finita. Apro lentamente la porta e mi dirigo fuori dall'ufficio.
Il corridoio è vuoto e mi sorprendo del fatto che Charlie non stia camminando tra questi. Prendo il cellulare per mandargli un messaggio, ma il suono della sua risata mi fa alzare il capo.
Lo guardo, bello come sempre. I suoi occhi chiari spiccano e brillano guardandomi. I capelli biondi richiamano il colore della giacca. Sembra un modello.
"Hey." sorrido e mi avvicino.
"Hey, di che avete parlato tu e Cameron?" mi sorride preoccupato.Sapevo che ci sarebbe stata questa domanda.
"Mh, niente d'importante, abbiamo parlato del fatto del piede di due settimane fa e mi ha chiesto scusa, poi niente di più."
"Leigh, devo parlarti di una cosa. È una cosa importante per me e voglio che la rispetti."
"Certo, dimmi."
"Non qui. Perché non usciamo stasera?" mi sorride ed annuisco.Non capisco il 'non qui'. Ha paura che qualcuno possa mangiarci?
"Papà è già andato via?"
"Si, ha detto che doveva svolgere delle commissioni."
"Oh, capisco, va bene."Mi aiuta a scendere e arriviamo verso la macchina. Il viaggio è stranamente silenzioso e la tensione è palpabile. Non so cosa voglia dirmi, né cosa pensa.
Non so nulla e sto entrando nel pallone.
Arriviamo a casa e ferma l'auto.
"Aspetta, ti aiuto." esce dall'auto e si ferma vicino allo sportello, dopodiché lo apre e mi aiuta mentre io mantengo salda la stretta sulle stampelle.Arriviamo dentro e c'è solo Jane ad ascoltare musica. Dopo aver salutato Jane e dopo che l'hai ha ricambiato senza alcuna emozione, mi siedo al suo fianco.
"Hey, tutto bene?" chiedo e lei annuisce anche se noto dagli occhi che non è così. Sono rossi come il sangue, sono come quando una persona ha appena smesso di piangere.
La abbraccio senza dire parole. So quanto, in questi casi, un abbraccio è più che confortabile, significa che una persona ti è vicina, soffre con te, ride con te e piange con te. E che persona migliore sarebbe se non tua sorella?
"Lei mi ha tradito. La mia migliore amica, Emily. Ci ha provato con Luke. Lo sa che mi piace e che mi è sempre piaciuto, lo sa bene. Proprio ora che stavamo iniziando a parlarci. Sembrava fosse interessato e invece mi sbagliavo, anche tanto. Ed oggi si sono baciati. Io non voglio più vederli Leigh, voglio tornare a casa."
Luke è stata ed è la prima vera cotta di mia sorella. L'ha conosciuto proprio qui, a causa del trasferimento a New York e frequentano lo stesso corso di biologia. Luke non l'ha mai notata due anni fa, ma dal giorno in cui è tornata non le toglie gli occhi di dosso. Ciò che non riesco a capire è solo perché lui non ha fermato Emily. E perché lei lo ha baciato?
Nonostante le spiegazioni e le prove, mia sorella sta male a causa loro e mi si distrugge il cuore in miliardi di frantumi a vederla in questo stato.
'Torneranno in fila indiana, dal più stronzo alla più puttana.' diceva la frase che leggevo spesso. Ed è così."Jane, torneranno da te. Torneranno perché tu ti sei sempre mostrata quella ragazza che nonostante tutto era sempre lì ad aiutarli, quella ragazza disponibile ed ottimista. Torneranno come tornano tutti quelli che se ne pentono, ma tu dovrai essere forte. Devi lasciar perdere. La vita va avanti per stare insieme a persone del genere.
Ovviamente ci rimarrai male, ma ti conviene stare così per la maggior parte della tua vita? Piangerai per i ragazzi, per amicizie false. Piangerai per sciocchezze o forse per tutto. Starai male per ogni cosa e ti sentirai debole. Ti crollerà tutto il mondo addosso e le poche certezze a cui ti ancoravi, svaniranno come sabbia al vento. Ma ricorda che chiuso un capitolo se ne scrive un altro ed ora è il momento di iniziare a scrivere il tuo." la stringo forte e mi alzo.Mi dirigo verso le scale quando mi viene da dirle un'altra cosa.
"Ed ora asciugati queste lacrime. Le guerriere combattono, è ora di mostrare la tua forza. Ricorda che sia in battaglia che in vittoria, io sarò con te sempre, per sostenerti e per darti tutto ciò che ho."Mi guarda e corre incontro per abbracciarmi sussurrando un 'grazie' appena udibile. Mi dirigo al piano di sopra e inizio a lavarmi e a prepararmi con l'aiuto di mia sorella per la serata insieme al mio ragazzo.
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Dopo migliaia di vestiti buttati fuori dall'armadio e rimasti a terra, ho scelto di indossare un vestito rosa pesca con un cinturino beige e le scarpe dello stesso colore, poi mi sono truccata e Jane ha approvato il mio look per la serata che, devo dire, non è stata affatto male, anzi. Sono stata davvero bene. Charlie mi ha portata fuori a cena in un ristorante in cui c'era anche un karaoke e mi sono azzardata di andare a cantare una canzone. Il risultato è stato pessimo e, se fossi stata su un vero e proprio palco, sono sicura che mi avrebbero lanciato dei pomodori.Ora siamo in macchina e stiamo tornando a casa. Siamo usciti dal ristorante un'ora fa e il traffico di New York ci impedisce impedisce di arrivare prima a casa. Da quando sono uscita da quel posto, stiamo ascoltando canzoni ad alto volume.
Arriviamo fuori casa e spegne la radio mente io lo guardo perplessa.
"Leigh." dice spegnendo il motore mentre io lo guardo.
"Ho bisogno che tu rispetti questa richiesta che voglio farti, lo faccio per noi, affinché le cose vadano bene." annuisco.
"Dimmi.""Beh, vorrei che tu stia lontana da Cameron." dice tutto ad un fiato.
In un altro contesto gli avrei detto di no e sarei impazzita e gli avrei urlato contro, ma ora cosa c'è di più da rovinare? Io e Cameron ci siamo detti addio.
"Lo farò." dico sicura.
"Me lo prometti?"
"Si." mi guarda. "Te lo prometto."
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Never without you.
Fanfiction•COMPLETATO.• •SEQUEL DI EYES FULL OF YOU.• Dopo due anni, Leighton torna a New York e ciò determinerà una serie di cambiamenti. Inoltre avrà delle sorprese che non si aspetterà minimamente. Intanto Cameron, deciso a farsi una nuova vita, cambia rad...