Capitolo 37.

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Leighton's POV.
Due settimane dopo.
Sono due settimane che sono rinchiusa, precisamente diciassette giorni. Non ce la faccio più.
Queste settimane sono state abbastanza dure e non ho dormito molto per paura che facessero qualcosa al bambino.

Queste due settimane mi sono andate bene: spesso c'era Madison con me e non lasciava solo Luke. Qualche volta, durante la notte, Luke scendeva da me e mi dava degli schiaffi o dei pugni. Lo faceva quando era arrabbiato, o forse solo per divertimento. Non succedeva tutte le sere fortunatamente.

Gli uccelli canticchiano felici e liberi nel cielo. Quanto vorrei spiccare il volo per andare via da quest'inferno ed essere finalmente libera.

Certe volte ho sentito la voce di Cameron. In questi giorni ho sentito anche le urla disperate di Madison e le sue lacrime. Veniva da me e stava lì, ferma in un angolo tra le sue lacrime, mentre io ero dalla parte opposta della stanza a farmi i fatti miei. Sarà sicuramente successo qualcosa ad entrambi.

"Hey." mi dice aprendo la porta. Ha un vassoio in mano.
Non la rispondo.
"Come va oggi?" Già, me lo chiede ogni giorno ed ogni giorno le ripeto la stessa cosa.
"Come potrebbe andare bene?" abbassa la testa e la alza pochi secondi dopo.
"Ti ho portato la colazione." almeno col cibo mi trattano abbastanza bene.
Le prendo il vassoio da mano e mi siedo sulla panchina bianca sul lato destro della stanza.

"Cameron come sta?" chiedo mangiando. So che non dovrei chiederlo, specialmente a lei, ma sono due settimane che non ho sue notizie..capitemi.
"Mi ha detto che hanno saputo della tua scomparsa e ti stanno cercando. Sta male. È dimagrito tanto e non mangia quasi nulla. Sta tutta la notte in strada con la speranza di cercarti.." mi strozzo quasi. Mi sta cercando? Passa tutta la notte fuori per cercarmi? Sta male come dice Madison?

Annuisco senza parlare. Non so proprio cosa dire.
"Leighton." mi giro sentendo pronunciare il mio nome da lei.
"Lui mi ha lasciato. Ed è solo colpa tua." sbarro gli occhi.
"Colpa mia? Cosa c'entro io se lui vuole lasciarti?"
Non risponde, ovviamente. Non c'è una risposta logica a questo argomento.

Sapevo che Cameron l'avrebbe fatto. Era logico. Quando è sicuro di una cosa la fa senza problemi. 'Ed è colpa tua.' ma come fa ad essere colpa mia?

"Buongiorno." dice Luke guardandomi disgustato.
"Mad ti ha chiamato Cameron." mi batte il cuore a quel nome. "Non ho risposto ovviamente, ma ti ha mandato un messaggio. Ha detto che deve dirti una cosa..quindi oggi pomeriggio verrà qui." Cameron sarà qui, a pochi passi da me. Sto progettando un piano.
****
Saranno le tre, più o meno. Ho mangiato qualcosina per avere le forze per dopo. Ho un piano preciso in mente.

Sento dei passi scendere le scale. Luke entra e mi guarda.
"Oggi hai mangiucchiato almeno." non rispondo. Non voglio parlare con loro. Una domanda, però, mi tormenta la mente.

"Perché hai deciso di partecipare anche tu a questo piano?" mi guarda negli occhi.
"Sai, non è bello veder mia sorella piangere e star male per colpa di una ragazza. Credevamo che fossi tu ad avvicinarti a lui, ma si è rivelato il contrario. Lei ha voluto rapirti per farti capire che devi star lontana da Cameron. Credeva che per un po' sarebbe stata in pace con lui, ma la sta ignorando maledettamente." si avvicina a me e mi mette i due pollici sulle guance. "Per te, piccola puttana." trovo ribrezzo nelle sue parole. "Da quando sei arrivata tu mia sorella non sorride più, non è più felice. Quando sei andata via, era un'altra persona. Anche Cameron lo era." inizia a stringere e a premere forte le dita sulle mie guance.
"Ahia!" dico, ma lui mi ignora.
"La riempiva di attenzioni, di regali. La portava dappertutto, etano sempre insieme e finalmente mia sorella era felice." preme i polpastrelli sempre di più sulle mie guance facendomi male. "Poi sei ritornata e lei è tornata quella di prima. Cameron si è allontanata man mano da lei, fino a non chiamarla per giorni. Tutto questo perché si è innamorato di te, lurida puttana." dice lasciandomi, finalmente.

"Ora lei sta così male per colpa tua." mi dà uno schiaffo sulla faccia. Urlo per il dolore. Tutta questa violenza mi sta uccidendo.

"L'ho fatto per lei. Ho partecipato a questo piano per lei, per vederla felice nella speranza che vivesse qualche giorno in pace, che per qualche giorno Cameron non ti pensasse. Invece no." mi dà un calcio sul polpaccio. Sto iniziando ad avere paura. "Ogni giorno è sempre peggio." mi dà un pugno sulla guancia. Le lacrime mi rigano il viso. Liberatemi per favore.

"Piangi? Fai bene. Devi stare male come sta male mia sorella. Non meriti altro che questo." mi dà un altro schiaffo.
"Sei entrata nelle nostre vite rovinandole completamente. Ci hai ucciso e rovinato tutto ciò che avevamo di più bello. Ci hai tolto il sorriso e la felicità."

Piango. Sia per le ferite fisiche, sia per le parole. Non l'ho fatto apposta. Non scelgo di chi innamorarmi, al cuore non si comanda. Non ho scelto io di incontrarlo e rovinare la vita a questi psicopatici. Non ho scelto io di aver a che fare con loro tre, tra i tre c'è ovviamente anche Cameron. Io anche sono stata male quando Cameron mi ha lasciato andare come fosse nulla, ma non ho certo preso Madison e l'ho rinchiusa nella stanza più nascosta della mia casa.

Urlo. E trovo una mano tapparmi la bocca. Luke.
"Zitta puttana, c'è Cameron sopra." Cameron sopra? Che il mio piano abbia inizio. Assesto una gomitata a Luke che mi lascia per il dolore. Apro la porta.
"Cameron. Cameron aiutami." Urlo. Sento la sua voce fermarsi sentendo le mie parole. "Cameron. Aiutami." urlo e piango.

Luke mi prende per i capelli ed urlo per il dolore.
"Stronza cosa credi di fare?" mi trascina vicino al muro e si posiziona davanti a me. Mi dà degli schiaffi fortissimi e urlo. Urlo forte nella speranza che Cameron mi senti o che qualche altra persona venga in mio soccorso.

"Cameron." urlo tra le lacrime e gli schiaffi.
"Ancora? Devi stare zitta!" mi urla dandomi degli schiaffi.

"Lasciala in pace, pezzo di merda." urla. La sua figura di presenta davanti ai miei occhi. Il mio eroe è venuto a salvarmi. Per la prima volta da quando sono qui, piango lacrime di gioia. Finalmente andrò via da questo posto.

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