Capitolo 44.

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L'indomani.
Continuo a torturarmi le mani a prima mattina. Abbiamo deciso di comunicare stasera la nostra decisione: ossia quella di sposarci.

Sembra ancora un sogno bellissimo. Non mi sembra vero. Io sposerò il ragazzo che tanto amo e avrò anche un bambino con lui. Mio Dio, è una favola!

"Amore sei già sveglia?" mi chiede sbadigliando e venendo verso la cucina. Quanto è bello. Ha i capelli scompigliati ed il petto nudo. Il pantaloncino grigio e stropicciato arriva fino a metà coscia ed ha i calzini bianchi che gli coprono i piedi. Vorrei farvi stare al posto mio, solo per guardarlo ovviamente.

Sorrido pensando che questa meraviglia sarà mio marito.

Abbiamo dormito insieme questa notte, nella nostra casa e nella nostra stanza. Lui mi ha stretto a sé per tutta la notte a causa, forse, della paura che potessi andar via. O magari per paura che ci avessi ripensato. Oppure stava facendo un incubo su dei mostri che invadevano la sua casa e, forse, in qualche modo c'entravo anche io, perciò mi ha stretta così forte. Si, è fantasioso ma non si sa mai. Con Cameron ci si può aspettare di tutto.

"Amore?" mi chiama distraendomi dai miei pensieri sui sogni fatti da lui. Oltre questo non sono ancora abituata a quel nomignolo quindi potrei ancora sciogliermi da un momento all'altro.
"Stavo pensando a cosa cucinare stasera." fa una smorfia.
"Amore siamo in famiglia, non fare nulla di esagerato." mi dice venendomi incontro e dandomi un dolce e tenero bacio.
"Appunto perché siamo in famiglia." dico e lui sospira. "Poi dobbiamo dare un annuncio importante, non te ne sarai già dimenticato?" sorrido mettendo l'orecchio all'altezza del suo cuore che batte all'impazzata.
"Non potrò mai dimenticarmene." dice mettendomi le mani sotto il mento per farsi guardare e mi dà un bacio. Se questo è un sogno non voglio svegliarmi.
****
Credo di aver cucinato di tutto e di più: dal pollo agli spaghetti e dalle bruschette al dessert. Credo vada bene.

"Tesoro sono a casa." dice Cameron entrando dalla porta. L'avevo mandato a comprare degli stuzzichini per stasera. "Ho mandato il messaggio a tutti con l'orario della cena di..oh mio Dio Leigh, hai fatto davvero tutto questo?"

La tavola è piena di cibo e potrei immaginare il suo stupore. Sono un po' troppo esagerata, lo so, ma è meglio che il cibo rimanga e non che se ne rimanga senza.

"C'è qualcosa che non va?" chiedo preoccupata. "Qualcosa che non ti piace? Qualcuno è allergico a qualcosa? Che succede Cam, parla!" sto entrando nel panico.
"No, è che io ti avevo detto di non esagerare." tiro un sospiro di sollievo e vado a sedermi sul divano.
"Va tutto bene, sto bene."
"Non voglio che ti stanchi."
"Non lo sono." dico sbadigliando e lui mi lancia un'occhiataccia venendo a sedersi vicino a me.
"Credo sia meglio che tu vada a riposarti."
"No, sto bene."
"Leigh.." mi rimprovera come se fossi una bambina.
"Cam sto bene, fidati." sbuffa ed io sbadiglio di nuovo, ciò equivale ad un'altra occhiataccia da parte sua.
"Ok, ora vado." dico alzandomi e sbuffando dopo la sua ennesima occhiataccia. Mi giro verso di lui e vedo che mi guarda soddisfatto. Sorrido spensierata e gli do ascolto: vado a riposarmi.
****
Sono le otto e mezza e sto andando nel pallone. Sto passeggiando da una parte all'altra della stanza, come una che sta andando nel panico. Perché, infatti, sono una che sta andando nel panico.

Mi sono svegliata due ore fa ed ho fatto una doccia veloce per poi assicurarmi che vada tutto bene. Sono ossessiva, lo so, ma stasera deve andare tutto perfettamente.
Cameron è ancora sotto la doccia visto che gli ho detto che sarei andata a lavarmi prima io.

Bussano alla porta e guardo l'orologio. Sono già arrivati? Oddio.
"Cam, sbrigati." dico avvicinandomi alla porta e aprendola. I signori Dallas e i miei sono davanti alla porta sorridenti.

"Buonasera." dico sorridendo nervosamente e facendomi spazio per farli entrare. Mi salutano tutti entusiasti e sorridenti.
"Che bel salone!" dice mamma entrando. Solo ora mi accorgo che mamma e la signora Dallas hanno due guantiere in mano.
"Non ditemi che avete portato il dolce." lancio loro un'occhiataccia.
"Tranquilla, Leigh." mi sorride cordiale la mamma di Cam.
"Ma.." dico e papà mi interrompe.
"Niente ma, Leigh se l'abbiamo fatto era perché volevamo." sorrido e faccio vedere loro la casa.

Cameron intanto esce dalla doccia, finalmente, e si presenta in salone.
"Buonasera." dice e mi incanto a guardarlo. Indossa una camicia bianca con un pantalone nero e le superstar bianche e nere. I suoi capelli sono morbidi e il suo sorriso, Dio il suo sorriso, è un qualcosa di unico.

"Figliolo." dice la madre e corre ad abbracciarlo. Cameron indugia un po' sul da farsi, ma poi la stringe a sé. Saluta tutti e si posiziona al mio bianco toccandomi la pancia.
"Buonasera anche a te, mio piccolo Patrick." faccio una smorfia a quel nome e tutti i presenti ridono.
"Patrick proprio no." dico.
"Ma è così bello il nome Patrick." dice alzandosi e rivolgendo il suo sguardo verso di me.
"Cameron.." lo rimprovero sospirando profondamente.

Bussano alla porta e vado ad aprire. I ragazzi mi sorridono ed entrano salutando me e tutti gli altri, compreso il mio bimbo.

Ci sediamo, poi, a tavola ed io e le ragazze iniziamo a preparare i piatti.
"Leigh, hai preparato tutto questo da sola?" chiede Sierra ad occhi spalancati. Annuisco arrossendo.
"Non dovevi fare tutto da sola, potevamo darti una mano." dice Lola.
"Tranquille ragazze, sto bene, non mi sono nemmeno affaticata tanto." sorrido e loro portano i piatti a tavola.

"Dov'è la mia bella cuoca?" Cam entra sorridente in cucina vedendomi preparare i piatti.
"Eccomi." ridacchio.
"E chi ti ha detto che parlavo di te?" ridacchia anche lui.
"Perché sono l'unica in questa stanza."
"Mh.." ride. "Volevo dirti di stare tranquilla. Andrà tutto bene ed alla fine della cena, daremo il nostro importante annuncio." mi rassicura e mi abbraccia.

Dopo aver portato i piatti a tavola, inizia la nostra cena.
****
Fortunatamente è andata tutto bene fino ad ora. È arrivato il momento del dolce e, quindi, del nostro annuncio. Mi sudano le mani a causa dell'ansia.
Prendo un respiro profondo e mi costringo a parlare.

"Ragazzi, dobbiamo dirvi una cosa." dico. Il silenzio cala e tutti gli occhi sono puntati su di me. Mi sento tremendamente a disagio. Deglutisco.
"Come..tutti ben sapete, porto in grembo un bambino mio e di Cam.. e..e.." sospiro. L'emozione sale sempre di più e rimane incastrata in gola formando un nodo. Non riesco più a parlare. Fortunatamente Cameron si alza e si mette al mio fianco.
"Beh, io..le ho chiesto di sposarla e..ci sposeremo."

Urla e pianti di gioia riecheggiano nella stanza e non potrei esserne più felice. Ho tutto ciò che ho sempre desiderato al mio fianco.

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